ONU per la depenalizzazione
L'UNODC rinnega la "War on drugs"
L'UNODC rinnega la "War on drugs"
Chi cede alla tentazione di uno spinello una tantum, potrebbe venire perdonato addirittura dalle Nazioni Unite. È quanto riporta Avvenire, citando un rapporto di 22 pagine dell'Ufficio della Nazioni Unite sulle Droghe e il Crimine (Unodc). L'agenzia Onu sarebbe arrivata alla conclusione che combattere contro la diffusione delle droghe leggere considerandone il consumo un reato penale sarebbe inutile. Di qui la proposta di depenalizzazione, che sarà discussa la settimana prossima a Vienna.
"La depenalizzazione del consumo della droga può essere una forma efficace per 'decongestionare' le carceri, redistribuire le risorse in modo da assegnarle alle cure e facilitare la riabilitazione", si legge nel rapporto. Secondo fonti diplomatiche citate da Avvenire, si tratta della prima volta che l'organismo fa esplicito riferimento alla depenalizzazione. La depenalizzazione del consumo personale (già approvata in diversi paesi) prevede che l'uso di droga non sia un reato, stabilendo pene alternative al carcere, come multe o terapie.
È importante precisare un aspetto: l'agenzia delle Nazioni Unite intende depenalizzare, non certo legalizzare né liberalizzare l'accesso alla cannabis che, secondo il modello Onu, può essere usata solo a fine terapeutici e scientifici, e non per piacere personale. Nel testo si fa notare che i consumatori di stupefacenti devono essere considerati come "pazienti in cura" e non come "delinquenti", ricordando come diversi "trattati consiglino il ricorso ad alternative alla prigione".
L'agenzia dell'Onu non storce il naso di fronte alla creazione di mercati regolamentati, come è accaduto per la cannabis in Uruguay e negli stati di Washington e Colorado e per le sostanze psicoattive in Nuova Zelanda, a patto che vi sia uno sforzo condiviso (anche da parte degli organismi internazionali) di inserire le nuove norme in un quadro di diritto internazionale.
Fonte: Huffington Post