Nutraceutica: la nuova Eldorado

Non solo medica, il business ora punta sulla cannabis commestibile
Si mangiano ma non si limitano a riempire la pancia. I semi di canapa e i prodotti derivati stanno avendo sempre più attenzione per la capacità sorprendenti di proteggere il nostro corpo. Sia i semi, sia l’olio che si ricava spremendoli a freddo, sono infatti considerati un “vaccino nutrizionale”. Se assunti con continuità fortificano contro gli stimoli aggressivi che possono arrivare dall’esterno. Contengono oltre il 25% di proteine composte da amminoacidi essenziali, ottimi quantitativi di vitamine (A, E, B1, B2, C, PP…) e minerali (ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo). Ma non solo: i semi di canapa sono un vero e proprio contenitore vegetale di lipidi buoni come gli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6 contenuti in rapporto 3 a 1, ritenuto ideale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Europa, o almeno nella maggior parte dei Paesi dell’Unione, la cannabis rimane ancora tristemente illegale, e se il mercato della medical pare già essere saturo di compagnie che si sono aggiudicate questo o quel brevetto, la nuova Eldorado per il cannabusiness è di certo l’industria della nutraceutica. Stando al neologismo coniato dal Dr. Stephen DeFelice nel 1989, la nutraceutica è quella branca che si impegna a salvaguardare le proprietà farmacologiche del cibo: se infatti è vero che gli elementi nutraceutici si trovano in natura, è altrettanto vero che la trasformazione industriale tende ad azzerarne tutte le proprietà.
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