L'ennesima confusione dopo l'approvazione della risoluzione sulla canapa industriale
Nella scorsa settimana la XIII Commissione Agricoltura alla Camera ha approvato una risoluzione sulla canapa industriale, la quale non ha ancora colmato i gap necessari per una adeguata crescita di questa filiera
Nella giornata di venerdì scorso la XIII commissione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha approvato una risoluzione sulla canapa industriale.
“Grazie alla risoluzione approvata oggi in Commissione Agricoltura alla Camera, il Governo si impegna a promuovere la coltivazione e supportare la filiera della canapa industriale (Cannabis sativa L.). In particolare si impegna a disciplinare la cessione di biomasse essiccate, per la fornitura ad imprese nei settori farmaceutico, alimentare, cosmetico e manifatturiero.
La risoluzione prevede anche l’impegno del ministero della Salute a definire con un decreto i livelli massimi di residui di Thc ammessi negli alimenti e ad attuare il decreto legislativo n.75 del 21 maggio 2018 relativamente all’elenco delle piante officinali”, si è letto in una nota di Chiara Gagnarli portavoce del MoVimento 5 Stelle e Capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera a margine dell’approvazione della Risoluzione congiunta che ricomprende anche la risoluzione a sua prima firma.
“Tra l’altro, si impegna il governo a valutare lo stanziamento con la manovra 2020 risorse a favore del comparto canapicolo per rimettere in piedi un settore che fino alla metà del secolo scorso faceva dell’Italia il secondo produttore mondiale dopo l'Unione Sovietica.
Le risorse saranno destinate a progetti di ricerca già in corso, a incentivare la ricerca sul miglioramento genetico e a garantire la qualità e la tipicità italiana delle varietà selezionate”, continua Gagnarli. “Per il MoVimento 5 Stelle la coltivazione della canapa ha sempre rappresentato una grande opportunità di crescita per il Paese.
Infatti, a seguito della nuova normativa, legge voluta e a prima firma del MoVimento 5 stelle, dopo decenni di abbandono ha registrato una crescita esponenziale: negli ultimi tre anni in Italia la superficie coltivata è passare da 950 a 3 mila ettari coinvolto centinaia di aziende agricole”, conclude la deputata pentastellata.
Il documento tratta le varietà approvate e iscritte all'interno del registro delle varietà certificate di canapa, seguendo gli accordi europei sui limiti della quantità di THC presente. Rimane tutt'ora da chiarire cosa farne del raccolto: la legge infatti non ha ancora chiarito i possibili utilizzi ai fini estrattivi ed i limiti di Thc per gli alimenti, questioni che ora dovranno essere chiarite dalla politica quanto prima.
La risoluzione sulla canapa industriale non ha, quindi, definitivamente risolto i nodi che si sono riscontrati in questi ultimi mesi che hanno seguito la sentenza degli scorsi mesi della Suprema Corte di Cassazione.