Interview: Inseguendo i sogni
Scegliere di seguire una passione e cambiare vita
In questo numero intervisterò l'ennesimo ragazzo che ha lasciato il suo paese per inseguire un sogno. Ciò che colpisce è lo stato d'animo di ogni persona che ho intervistato: sono tutti felici e molto meno stressati.
SSIT: Presentati ai nostri lettori.
Sono un ragazzo giovane. Ho lasciato la mia vita e il mio lavoro in un negozio di una grande città per venire in Spagna ad occuparmi della coltivazione della cannabis che è una mia passione.Dire che ti occupi di cannabis cosa significa? Sei un coltivatore?
Si, sono un coltivatore. Coltivo in casa mia per me e per un social club di un mio amico. Ho cinque lampade e da solo riesco a gestirle senza problemi. Questa è adesso la mia vita.Avresti mai pensato a questa tua situazione qualche anno fa? Cosa ti ha spinto a cambiare vita?
Pensando alla vecchia vita è chiaro che ti mancano gli amici e il tuo piccolo mondo. Quando sei ragazzino ti crei delle connessioni che è molto difficile abbandonare ma con una buona dose di coraggio si può riuscire a cambiare la propria vita. Piuttosto che stare male sono dell'opinione che sia meglio andarsene. Le motivazioni che mi hanno spinto sono che sostanzialmente non stavo bene dove stavo. Lavoravo ogni giorno otto ore per sei giorni alla settimana senza sapere dove sarei finito e cosa avrei fatto nel futuro. Meditandoci sopra ho preso la decisione di andarmene e seguire una mia passione: la coltivazione della marijuana.Quando hai deciso di cambiare vita cosa sei andato cercando?
L'ambiente che ci circonda è importantissimo perché se uno si droga come una merda e si butta via è perché sta male li. Visto che noi tutti abbiamo energie e capacità, potremmo occuparci di più del nostro ambiente e guadagnare una vita più interessante, più stimolante e più piena. Ho ricercato uno stile di vita che mi permettesse di dedicare tempo a ciò che più mi piace quindi l'erba, la mia casetta, i miei hobby personali, la mia fidanzata... Credo che la marijuana sia sbagliato che sia illegale, la vorrei e con un mercato libero più professionale come esiste negli Stati Uniti d'America.Come hai iniziato nel mondo della coltivazione? Sei venuto all'estero subito?
Prima sono andato ad Amsterdam ma la situazione non era così buona perché le leggi andavano cambiando verso un inasprimento delle pene verso i coltivatori. Quindi sono andato a Barcellona perché avevo dei contatti e in Spagna le leggi sono più permissive per chi come me ha voglia di perseguire il proprio hobby casalingo. Non sono un coltivatore seriale, non sarebbe permesso nemmeno qui. Per me è importante non andare in galera perché non mi sento un criminale, faccio la marijuana onestamente pagando le bollette dell'elettricità e dell'acqua che consumo.Che consigli ti senti di dare a chi vorrebbe saperne di più?
Il primo approccio alla coltivazione è secondo me il raffrontare le nozioni che si hanno, o che comunque si possono acquisire leggendole su internet o su una guida, rapportandole allo spazi che si ha, al contesto dove ci si trova ad operare e quindi coniugando teoria e pratica nel minor tempo possibile e nella maniera più intelligente.Cosa significa nella maniera più intelligente?
In Spagna vige l'arte di arrangiarsi, bisogna saper montare quadri come un elettricista esperto, rubinetti come gli idraulici professionali e via dicendo. Devi saper fare un po’ di tutto, come cablare l'aria condizionata e altre rotture di scatole, non si può abbassare la guardia un attimo che la pace finisce subito. La mia fortuna è stata incontrare persone che hanno lavorato per anni nei cantieri. Ho imparato tutta l'impiantistica da persone che hanno lavorato per anni in altri campi che non siano la marijuana. In giro per le case di conoscenti ho visto impianti da far paura, con una marea di problemi e tanti problemi.Cosa speri in un futuro possa migliorare la situazione di limbo legale che esiste in Spagna?
Manca tutela legale per noi che vogliamo lavorare, abbiamo poche lampade e non siamo trafficanti. Se mi chiedessero di pagare le tasse sulla produzione sarei felice di farlo.Come coltivi?
Coltivo tutto biologico, vorrei dire 100% ma in realtà è organo minerale, perché oltre ai miei macerati di ortica e canapa autoprodotti, utilizzo anche del PK minerale per ingrossare un poco le infiorescenze. Credo la mano della chimica sia indispensabile per la buona riuscita di una fioritura.Grazie per la tua testimonianza, vuoi lasciare i nostri lettori con delle tue parole?
Certo! Fatevi coraggio ragazzi non abbandonatevi alla routine e non fate gli stronzi, impegnatevi per voi stessi. Viaggiate, andate in giro, non fate la muffa, non accontentatevi. di CBG
S
Soft Secrets