Iniziativa Associazione Luca Coscioni
Semi ai donatori, contro la negazione del diritto alla cura
Semi ai donatori, contro la negazione del diritto alla cura
Scopo dell'iniziativa radicale è sostenere la campagna dell'Associazione per l'effettiva disponibilità della marijuana a uso terapeutico In Italia, infatti, una tabella ministeriale, disattesa, consente la prescrizione con ricetta medica di diversi derivati della cannabis dalle riconosciute proprietà terapeutiche.
Lo scorso sabato 4 maggio in tutto il mondo si è svolta la "Million marijuana march" il cui obiettivo era, e resta, la legalizzazione della cannabis a scopi terapeutici in modo da poterla assumere ma anche coltivare.
"Ma - sottolinea il Segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo - poiché non esistono protocolli attuativi regionali, per i pazienti accedere ai farmaci è praticamente impossibile. A molti malati è dunque negato il legittimo diritto alla cura".
Le proprietà medicinale della cannabis sono riconosciuti e vengono usati per alleviare le sofferenze di chi è affetto da sclerosi multipla, ma anche per stimolare l'appetito nei malati di Aids o per alleggerire i postumi della chemioterapia. In Italia, però come ribadito da Filomena Gallo, avere accesso a queste terapie è difficile e una volta che ad un paziente è riconosciuto il diritto a goderne l'iter è comunque lungo con liste d'attesa di mesi.
L'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca e di cura, da sempre in prima linea per sostenere l'effettiva disponibilità della Cannabis a uso terapeutico ha deciso quindi di intraprendere una nuova battaglia e così da oggi a chi effettua una donazione di almeno 21 Euro sul sito cannabisterapeutica.it/dona-ora/ a sostegno della campagna potrà ricevere 3 semi di cannabis.
Il tesoriere dell'Associazione, Marco Cappato, ha dichiarato: "L' Associazione Luca Coscioni conduce una campagna politica perché il libero accesso ai farmaci cannabinoidi sia reso effettivo, sia attraverso la possibilità ottenere i farmaci gratuitamente e facilmente, sia per mezzo della regolamentazione dell'autocoltivazione, cioè della coltivazione ai fini esclusivi di utilizzo terapeutico da parte del paziente coltivatore".
Fonte: www.quotidianosanita.it
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