Guida alla coltivazione outdoor parte II
Cari lettori, trovandoci ormai nel mese di luglio e quindi in piena estate, siamo vicini all'inizio della fioritura della nostra amata pianta. In questa seconda parte della guida alla coltivazione outdoor, cercherò di darvi le nozioni basilari che vi permetteranno di portare avanti con successo il vostro ciclo di crescita e di arrivare al momento del raccolto, con delle piante al massimo del loro potenziale. Il lasso di tempo che va da luglio ad ottobre è quello che richiede una maggiore attenzione dato che dovremo compiere numerose operazioni molto importanti quali: estirpare i maschi, somministrare la giusta quantità d'acqua, prevenire le muffe. Il caldo torrido che colpisce il nostro paese in questi mesi, gioca anch'esso un ruolo importante considerando che causa la disidratazione del terreno e la conseguente mancanza d'acqua. Dando le giuste attenzioni alle nostre piante e innaffiandole con regolarità riusciremo sicuramente a centrare l'obbiettivo del raccolto.
Cari lettori, trovandoci ormai nel mese di luglio e quindi in piena estate, siamo vicini all'inizio della fioritura della nostra amata pianta. In questa seconda parte della guida alla coltivazione outdoor, cercherò di darvi le nozioni basilari che vi permetteranno di portare avanti con successo il vostro ciclo di crescita e di arrivare al momento del raccolto, con delle piante al massimo del loro potenziale. Il lasso di tempo che va da luglio ad ottobre è quello che richiede una maggiore attenzione dato che dovremo compiere numerose operazioni molto importanti quali: estirpare i maschi, somministrare la giusta quantità d'acqua, prevenire le muffe. Il caldo torrido che colpisce il nostro paese in questi mesi, gioca anch'esso un ruolo importante considerando che causa la disidratazione del terreno e la conseguente mancanza d'acqua. Dando le giuste attenzioni alle nostre piante e innaffiandole con regolarità riusciremo sicuramente a centrare l'obbiettivo del raccolto.
Cari lettori, trovandoci ormai nel mese di luglio e quindi in piena estate, siamo vicini all'inizio della fioritura della nostra amata pianta. In questa seconda parte della guida alla coltivazione outdoor, cercherò di darvi le nozioni basilari che vi permetteranno di portare avanti con successo il vostro ciclo di crescita e di arrivare al momento del raccolto, con delle piante al massimo del loro potenziale. Il lasso di tempo che va da luglio ad ottobre è quello che richiede una maggiore attenzione dato che dovremo compiere numerose operazioni molto importanti quali: estirpare i maschi, somministrare la giusta quantità d'acqua, prevenire le muffe. Il caldo torrido che colpisce il nostro paese in questi mesi, gioca anch'esso un ruolo importante considerando che causa la disidratazione del terreno e la conseguente mancanza d'acqua. Dando le giuste attenzioni alle nostre piante e innaffiandole con regolarità riusciremo sicuramente a centrare l'obbiettivo del raccolto.
Fase di fioritura della Cannabis
Come spiegavo nel numero precedente, la cannabis è una pianta sensibile al fotoperiodo che entra in fioritura quando le giornate iniziano ad accorciarsi. Nel nostro emisfero questo momento coincide con il solstizio d'estate che avviene circa il 21 di giugno. Questo è il giorno con il maggior numero di ore di luce di tutto l'anno, per fare un esempio a Bologna quest'anno il ventuno giugno ci saranno circa sedici ore e venti minuti di distanza tra alba e tramonto. Da questo momento in poi le giornate inizieranno ad accorciarsi, prima lentamente, poi sempre più velocemente fino ad arrivare al 21 settembre, equinozio d'autunno, ad una giornata con dodici ore di buio e dodici di luce. Chiaramente dall'equinozio in poi le giornate continueranno ad accorciarsi fino al 21 dicembre dove, nella notte di Santa Lucia, avremo la nottata più lunga dell'anno. Tralasciando le sative tropicali, abituate ad avere quasi sempre la ratio giorno notte 12/12 e che entrano in fioritura molto tardi, quasi tutti gli ibridi che possiamo coltivare in Italia mostreranno i pre-fiori entro metà/fine luglio. La genetica ha una grossa influenza sul momento nel quale inizierà la fioritura; io consiglio sempre di utilizzare ibridi a prevalenza indica che inizieranno a fiorire tendenzialmente molto prima.
Alcune testimonianze poi raccontano di talee figlie della stessa madre, che posizionate in location più ombreggiate rispetto ad altre, entravano in fioritura leggermente prima. Tutto ciò andrà però a discapito della qualità e del peso complessivo delle cime: vale infatti sempre la regola che più ore di esposizione diretta equivalgono ad un raccolto più pesante. Ovviamente piante esposte maggiormente alla luce del sole, dovranno essere innaffiate con maggior regolarità, dato che il loro fabbisogno idrico aumenta in maniera proporzionale alla temperatura che è più alta dove il sole “batte di più”. Soprattutto se le nostre figliole sono esposte a sud, la quantità d'acqua da fornire nei mesi di luglio e agosto sarà molto elevata.
Nel periodo che va da fine giugno a fine luglio bisognerà quindi osservare con maggior attenzione le nostre bambine per cercare i pre-fiori, indice di orientamento sessuale. Di solito poi gli esemplari maschili rivelano il sesso qualche giorno prima rispetto ai corrispettivi femminili, con un po' d'attenzione quindi sarà quasi impossibile commettere degli errori! A ben dire, un occhio esperto è in grado di riconoscere anche prima le piante maschili e quelle femminili. In molte varietà di cannabis i pre-fiori infatti, spesso localizzati al penultimo o al terzultimo internodo, sono ben evidenti già dopo un mese e mezzo di crescita vegetativa. Questo perché la pianta manifesta dei segni di maturità sessuale, come se volesse dire “ beh io sono pronta, ho una buona struttura, sono abbastanza forte e sana per iniziare a produrre succulenti cime resinose”.
La fioritura della cannabis avviene in maniera molto esplosiva: le piante si riempono inizialmente di moltissimi calici dai quali spuntano due bianchi (o rosa ma è molto raro) pistilli che in natura servirebbero a “raccattare” il polline rilasciato nell'aria dalle piante maschili. Quando la formazione di nuovi calici inizia a rallentare entriamo nella fase della maturazione e della maggior produzione di resina. La maggior parte delle varietà sul mercato, inizieranno a produrre resina già dalla quarta settimana di fioritura e continueranno a produrla fino all'ultimo giorno di vita. I calici non fecondati dal polline maschile, continuano a gonfiarsi aumentando la loro dimensione fino a quattro o cinque volte rispetto alla loro misura originale. Non smetto mai di ricordare a chi si affaccia al mondo del growing che il peso delle cime raddoppia nelle ultime due o tre settimane di maturazione. Consiglio sempre di aspettare finché la pianta non ha espresso tutte le sue potenzialità dato che anche l'erba risulterà più potente e con un effetto maggiormente duraturo.
Per quanto riguarda il fabbisogno nutritivo delle piante, nella fase di fioritura, c'è una grandissima necessità di fosforo e potassio mentre cala la richiesta di azoto, massima nella fase vegetativa. Sono molto importanti per la formazione dei frutti, anche il calcio e il magnesio e tutti i micro-nutrimenti che si rendono necessari per il metabolismo della pianta stessa. Una delle migliori fonti organiche di potassio e fosforo è il guano di pipistrello: attenzione però, dato che è molto concentrato potrebbe causare un eccesso di sali nel substrato danneggiando le vostre amate piante. Mano a mano che le cime continuano a gonfiarsi, i pistilli cambiano colore e si seccano fino a cadere da soli, le foglie principali cominciano ad ingiallire e ci avviciniamo finalmente al tanto desiderato raccolto!
Il raccolto
La regola che spesso sento circolare tra appassionati del genere è che bisogna raccogliere quando il 70 % dei pistilli sono arancione, regola dal mio punto di vista non condivisibile. Io ad esempio consiglio di raccogliere quando la maggior parte dei pistilli sono già caduti: l'esperienza mi insegna che avrò un raccolto più pesante, più resinoso e soprattutto con un effetto molto potente e duraturo. Chi avrà ragione? Per non sbagliare basta munirsi di un piccolo microscopio che ci permetta di vedere il colore dei tricomi, i quali possono essere trasparenti, opachi o ambrati. Anche qui si tratta di punti di vista: io opto per un 60-70% di tricomi ambrati ed il restante opachi, altri preferiscono diverse proporzioni ma è questione di gusti!
Tutte queste disquisizioni sono perfette se ci troviamo in indoor, un ambiente controllato dove ci sostituiamo a Madre Natura per decidere il clima e le stagioni. In outdoor però è Madre Natura a prendere le decisioni al posto nostro e quindi saremo influenzati nella scelta del momento del raccolto dalle condizioni climatiche. Il mese di ottobre e quello di novembre per gli esemplari a tarda maturazione, possono essere dei mesi molto insidiosi: pioggia, vento, nebbia e le prime gelate incombono sulle nostre cime fiorite. Bisogna ricordare che le piante non vanno mai tagliate dopo la pioggia, bisogna sempre aspettare che il sole spunti e asciughi le nostre cime, sperando nel contempo di non incorrere in muffe di alcun tipo. Perchè la botrite faccia il suo corso servono almeno 15 ore di pioggia e 15 gradi di temperatura (regola del 15/15), solo cosi l'agente patogeno riuscirà ad infettare le nostre cime. Ad ogni modo rimuovete il prima possibile qualunque parte di pianta infetta, la botrite è contagiosa!!
Non pensate nemmeno per un istante di fumare cime ammuffite dato che possono arrecare gravi danni ai polmoni. L'unico modo con il quale si abbattono i rischi è quello di utilizzare le cime colpite dalla muffa per ricavarne dell'hashish o dell'olio usando come solvente l'alcool oppure il butano. Alcuni sostengono che si possono utilizzare anche per fare dell'Ice-O-Lator ma io non sono molto d'accordo, dato che le spore della muffa dovrebbero sopravvivere anche a bassa temperatura e a contatto con l'acqua.
Se le nostre piante si trovano in un ambiente protetto, come un giardino oppure una terrazza, potremmo anche evitare di raccogliere ai primi segni di ostilità climatica; potremo ad esempio coprire le piante con un telo per proteggerle dalle grandinate o dalle forti piogge. Se le piante sono in vaso poi, sarà ancora più semplice spostarle per collocarle dentro casa fino a quando le condizioni metereologiche torneranno nuovamente favorevoli. Per le piante che si trovano in guerrilla invece, consiglio di accontentarsi di raccogliere qualche giorno prima, piuttosto che rischiare di perdere i frutti di un duro lavoro per colpa della muffa o di grandi temporali.
Cura delle cime
Dopo il raccolto inizia la fase più delicata dell'intero ciclo di crescita della pianta: la pulizia delle cime, l'essiccazione e la successiva concia.
Pulire le cime dalle foglie, separare tutto il materiale e mettere ad essiccare i fiori comporta un grosso dispendio di energia ed una grande perdita di tempo. Se avete la fortuna di disporre di un discreto numero di piante e volete evitare una grossa mole di lavoro, consiglio di piantare esemplari con periodi di maturazione differente in modo da poter ripartire il lavoro nel tempo. Il miglior modo di lavorare è quello di separare i rami della pianta e pulirli prima dalle foglie più grandi, passando via via alle più piccole e cariche di resina. Consiglio di raccogliere soprattutto le foglioline più piccole visto che andranno a formare dell'ottimo trim dal quale ricavare dell'hashish di qualità, a prescindere dal tipo di estrazione che andremo ad utilizzare. Una volta pulite le cime, bisogna appenderle a testa in giù e rigorosamente al buio, dato che la luce è il primo agente esogeno che degrada il THC. L'ambiente di essiccazione deve registrare un'umidità relativa intorno al 50% e deve avere una temperatura costante compresa tra i 18 e i 20 gradi centigradi oltre che possedere una buona ventilazione. Dopo una ventina di giorni circa, provate a prendere un rametto e spezzarlo: se si rompe in maniera netta le cime sono pronte per essere rifilate e deposte all'interno di vasi di vetro ermetici.
Una volta collocate le cime all'interno dei vasi di vetro inizia la fase della concia “accelerata”. Normalmente la concia infatti ha tempi molto lunghi, usando la tecnica dei vasi di vetro si riesce ad ottenere una maturazione simile in un tempo molto più breve. I vasi vanno riempiti totalmente, non dev'esserci molta aria a disposizione all'interno del contenitore. Nei primi giorni i vasi andranno aperti più volte al giorno per qualche minuto, cosi permettendo alle cime di far evaporare l'umidità in eccesso. Con il passare del tempo i vasi andranno aperti sempre di meno fino ad arrivare ad avere un prodotto conciato quasi alla perfezione. La cannabis ben conservata all'interno di contenitori di vetro, continua a maturare nel tempo: il sapore cambia molto dato che gli amidi diventano zuccheri e i terpeni si esprimono al massimo del loro potenziale. Dal mio punto di vista, le cime raggiungono il loro massimo splendore dopo sei mesi di barattolo; trascorso un tempo simile la fumata cambierà totalmente rispetto ai primi fiori che avete assaggiato.
Conclusioni
Arrivati al termine di questa piccola guida per la coltivazione outsider, è giunto il momento di trarre qualche conclusione in merito.
La coltivazione outdoor è probabilmente la migliore scelta per chi può portarla avanti in condizioni di sicurezza: le piante daranno un maggior raccolto e anche le cime saranno di una qualità più elevata rispetto alle stesse coltivate sotto le lampade artificiali, dato che niente può battere il sole! Coltivare all'esterno, nel nostro paese, è sicuramente possibile a tutte le latitudini, questo perché disponiamo di un clima ottimo che ci permette di arrivare con serenità fino al mese di novembre. Bisogna chiaramente prendere alcune precauzioni, dato che all'esterno non disponiamo di un ambiente controllato come nella coltivazione outdoor ma ne varrà sicuramente la pena visto che potremo mettere le mani su enormi cime resinose!
In conclusione mi sento di dirvi di non esitare a coltivare la vostra migliore amica all'aperto: con un po' d'amore e qualche attenzione, sarà capace di regalarvi enormi soddisfazioni ed un raccolto capace di soddisfare il vostro fabbisogno personale fino all'anno venturo, rimanendo indipendenti dal mercato criminale.