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Il caso dei cinque membri dell'associazione cannabica basca
Il caso dei cinque membri dell'associazione cannabica basca
Sono passati tre anni dall'ordinanza di chiusura dell'associazione nel novembre del 2011. Lo scorso 10 marzo è iniziato il Riesame del processo ad alcuni membri dell'associazione basca Pannagh.
Gli imputati sono il presidente dell'associazione di consumatori di cannabis, il tesoriere, la segretaria e altri due membri che lavoravano al raccolto. Per i primi tre l'accusa è pesantissima, si tratta di traffico di droga per quantità di notevole importanza e di associazione criminale, e rischiano fino a sei anni di prigione. Per gli ultimi due l'accusa chiede invece una pena di due anni per spaccio.
In totale i magistrati hanno chiesto pene cumulative pari a più di 20 anni e multe superiori ai due milioni di euro.
In aula l'attivista basco e presidente di Pannagh, Martin Barriuso ha spiegato che l'attività dell'associazione non aveva scopo di lucro, ma la filosofia era quella di coltivare e distribuire cannabis agli associati con un limite di distribuzione per persona che serviva proprio ad evitare possibili abusi da parte degli associati.
Il processo contro gli attivisti di Pannagh è diventato un simbolo della lotta delle associazioni cannabiche spagnole, massiccia è stata la solidarietà dimostrata in tutto il paese iberico agli imputati baschi.
Barriuso ha spiegato in diverse interviste come l'accusa è basata su criteri obsoleti e non più conformi all'attuale giurisprudenza sulle associazioni cannabiche e come loro imputati si aspettavano l'archiviazione del procedimento.
Secondo i dati di Pannagh i membri dell'associazione erano una settantina, più della metà dei quali utilizzavano la cannabis per scopo terapeutico.