Farmaci: naturale è meglio!
Secondo il Netherland National Drug Monitor 2011, tra il 2007 e il 2009, in Olanda a 30.000 persone è stata diagnosticata dipendenza da cannabis, su circa un 500.000 consumatori annuali ufficiali. Questi 10.000 dipendenti all'anno (2% dei consumatori) di un erba in grado d'aprire i sensi e migliorare i riflessi, potrebbero però avere motivi di salute che li hanno spinti all'abuso. Per molte di queste persone, la diagnosi era infatti accompagnata in comorbidità da ansia, depressione, ADHD (sindrome da deficit d'attenzione e iperattività), disordini comportamentali e di salute. Le persone ricoverate per cannabis come diagnosi principale nel 2010 sono comunque state "solo" 64.In Italia, invece, secondo dati
Secondo il Netherland National Drug Monitor 2011, tra il 2007 e il 2009, in Olanda a 30.000 persone è stata diagnosticata dipendenza da cannabis, su circa un 500.000 consumatori annuali ufficiali. Questi 10.000 dipendenti all'anno (2% dei consumatori) di un erba in grado d'aprire i sensi e migliorare i riflessi, potrebbero però avere motivi di salute che li hanno spinti all'abuso. Per molte di queste persone, la diagnosi era infatti accompagnata in comorbidità da ansia, depressione, ADHD (sindrome da deficit d'attenzione e iperattività), disordini comportamentali e di salute. Le persone ricoverate per cannabis come diagnosi principale nel 2010 sono comunque state "solo" 64.
In Italia, invece, secondo dati
Secondo il Netherland National Drug Monitor 2011, tra il 2007 e il 2009, in Olanda a 30.000 persone è stata diagnosticata dipendenza da cannabis, su circa un 500.000 consumatori annuali ufficiali. Questi 10.000 dipendenti all’anno (2% dei consumatori) di un erba in grado d’aprire i sensi e migliorare i riflessi, potrebbero però avere motivi di salute che li hanno spinti all’abuso. Per molte di queste persone, la diagnosi era infatti accompagnata in comorbidità da ansia, depressione, ADHD (sindrome da deficit d'attenzione e iperattività), disordini comportamentali e di salute. Le persone ricoverate per cannabis come diagnosi principale nel 2010 sono comunque state “solo” 64.
In Italia, invece, secondo dati ufficiali, consumano annualmente cannabis circa 3,5 milioni di persone, e, secondo i dati del Dipartimento delle Politiche Antidroga, le persone bisognose di cure per problemi di salute connessi alla cannabis sono 190.000 (5,5% dei consumatori, spesso di cannabis tagliata chimicamente), buona parte dei quali, però, come per l’Olanda, sono probabilmente persone che ne hanno bisogno per qualche motivo medico e trarrebbero maggior beneficio destreggiandosi nella legalità con la cannabis pulita. Legalizzare è una questione di salute pubblica!
Tra tutte queste persone si trova pure un ragazzo che intervistai nel 2011. Fabrizio aveva una diagnosi di disturbo psicotico, schizofrenia paranoide, disturbo da borderline e da consumo di cannabinoidi, fu sottoposto a cinque ricoveri, di cui due Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO). Trattamenti talmente invasivi da creargli delle distonie agli occhi, deficit relazionali e che l'hanno portato con l'invalidità psichica a vivere di una piccola pensione. Dopo aver consumato cannabis terapeutica di nascosto per risolvere i problemi indotti dal TSO riscontrando benefici, ne parlò con il medico, il quale, paradossalmente, visto la diagnosi per problemi con i cannabinoidi, decise di prescrivergli della cannabis omeopatica in forma sintetica. Ai tempi della scorsa intervista Fabrizio non era ancora riuscito a trovare i globuli di cannabis prescritti nelle farmacie, mentre, più tardi, ha avuto modo di sperimentarli, con il risultato di non essere pienamente soddisfatto. Gli ho quindi posto un paio di domande:
Ciao Fabrizio, chi ti ha prescritto i farmaci cannabinoidi e in che forma?«La prescrizione Cemon Cannabis Dynamis, 5 globuli 4 volte al giorno è del mio medico specialista psichiatra del Centro Igiene Mentale. Dal 2012 mi prescrive la stessa medicina omeopatica, ma in forma liquida. Le ultime 4 confezioni con scadenza 2018, acquistate lo scorso luglio 2013, non le ho più assunte perché trovo più beneficio con i fiori delle piante naturali».
Quale differenza riscontri tra l'effetto terapeutico del cannabinoide sintetico e quello delle piante?
«Fumare i fiori delle piante mi dona la giusta sedazione dalle psicoestesie (dolori muscolari) al mattino, sia alla sera per le ore di sonno. Mi regola inoltre il metabolismo, mi abbassa la glicemia, incrementa gli interessi per la vita e le relazioni; due-tre assunzioni giornaliere mi sedano per un paio d'ore nel corso della giornata, durante le quali svolgo normali attività, anche a detta del medico, con buoni risultati.
I globuli di cannabis, invece, mi affossano e stordiscono per tutto il giorno. Li ho interrotti perché mi erano difficili da smaltire, non mi davano una sedazione naturale e mi sentivo “contaminato” tutto il giorno da un effetto non benefico come l'high delle piante.
Dopo una sedazione con cime fiorite mi sento come nuovo, affronto al meglio la giornata, mentre con il Dynamis dopo una sedazione avevo mal di testa e dolori muscolari. Ho così deciso di mantenere solo la cura con le cime. Preferisco coltivare, con il consenso informale del medico, e fumare i fiori anziché regredire con l'assunzione omeopatica di sintesi.
C’è però un problema di fondo: il proibizionismo genera di per se schizofrenia perché condiziona le relazioni e con il controllo genera subordinazione. Così il mio medico non mi prescrive i fiori perché bloccato dalla direttrice, che a sua volta segue le indicazione proibitive del Ministero. Io dovrei semplicemente curarmi con la cannabis, e, sicuramente, senza subire il condizionamento psicologico pesante del proibizionismo, guarire sarebbe molto più semplice».
Fabrizio, in pratica, con i farmaci di sintesi alla cannabis sente solo un leggero tepore, a volte mal di testa, e un poco alleggerimento dallo stato d'ansia creato dalla situazione, ma ciò non è sufficiente a fargli ritrovare un positivo senso della vita.
Fabrizio, però, come molti altri pazienti al mondo rileva questa differenza tra cannabinoidi sintetici e naturali; e pure la scienza e i medici sono dalla sua parte, come mostrano le statistiche di uno studio (R. Doblin and M. Kleiman. Marihuana as an Anti-Emetic Medicine: a Survey of Oncologists' Attitudes and Experiences) rivolto agli oncologi americani, per esempio, che nel 44% contro il 13% hanno ritenuto la marijuana naturale più efficace per i loro pazienti.
I farmaci di sintesi sono costituiti a volte solo dal cannabinoide THC, altre da THC e CBD, e sono privi di quell'altra sessantina di cannabinoidi presenti nella pianta. In diversi pazienti tendono a provocare effetti indesiderati, come sonnolenza, confusione, ansia, cambiamenti d'umore, irritabilità. Spesso, poi, i farmaci di sintesi devo essere ingeriti e il loro effetto si manifesta solo dopo la digestione, contrariamente all'immediatezza del risultato inalando. Essendo ingerito, come mangiando cannabis naturale, il farmaco deve essere metabolizzato dal fegato che ne aumenta la potenza fino a 4-5 volte rispetto all'inalazione, con possibile manifestazione di effetti avversi.
L'effetto dei fiori dipende dalla stato d'animo e psico-fisico dell'assuntore, dall'ambiente che lo circonda, dalla sua dieta e dallo stile di vita. Al medico dovrebbe quindi esser data la possibilità d'avere meno pazienti, per poter interloquire più a lungo con loro, in modo da conoscerli più a fondo e poter prescrivere i fiori con più leggerezza e senza troppi timori.
Anche perché ora che la Fini-Giovanardi è stata dichiarata incostituzionale, la cannabis è stata tolta dalla Tabella I, quella con Eroina e Cocaina, e messa in una Tabella II, a parte, ma nella prima tabella sono rimasti i farmaci di sintesi alla marijuana, riconoscendone, in un certo senso, la maggior pericolosità rispetto alla marijuana naturale. Ciò dovrebbe in futuro favorire la prescrizione di marijuana in fiori.