E se fosse la Consulta a salvare i grower?
Il 9 marzo è una data importantissima. Sollecitati dal Tribunale di Brescia, i supremi giudici della Corte Costituzionale sono chiamati a pronunciarsi sulla cruciale questione della liceità penale della coltivazione domestica di cannabis. Devono cioè decidere se l'automatismo del processo penale contro chiunque coltivi cannabis – anche a sola destinazione personale – è in linea con il principio costituzionalmente dichiarato di uguaglianza. Al momento in cui scriviamo la sentenza non è ancora stata emessa ma se il giudici dovessero accogliere l'istanza, crescere qualche piantina in casa comporterà la sola sanzione amministrativa. Se la depenalizzazione è fallita sul tavolo politico e la legalizzazione resta un miraggio, forse sarà la bilancia della giustizia a mettere la parola fine a questa inutile caccia alle streghe.