CaMg - I nutrienti secondari

Soft Secrets
13 May 2022

I nutrienti secondari – calcio, magnesio e zolfo – sono spesso raggruppati con i macronutrienti (azoto, fosforo e potassio), perché le piante utilizzano i nutrienti secondari in grossa quantità. La cannabis a crescita rapida può trasformare una quantità maggiore di questi nutrienti rispetto a quanto non riesca a fare con la maggior parte dei fertilizzanti generici. Un fertilizzante idroponico organico o a base di sali ionici ben equilibrato fornisce tutti i macro e micro oligoelementi nelle formulazioni adeguate per ottenere il massimo risultato.


Il calcio e il magnesio si sciolgono in tutte le fonti d’acqua, generalmente in grosse quantità. Sono presenti anche livelli inferiori di zolfo nella maggior parte delle fonti d’acqua. Prendete sempre in considerazione la quantità di ‘nutrienti’ di calcio e magnesio già presenti nell’acqua quando fertilizzate, soprattutto nelle formule idroponiche. Una quantità eccessiva di calcio provoca la “durezza dell’acqua”, il che limita l’assorbimento dei nutrienti. Se si coltiva in terra da vaso acida o in mix fuori suolo, va rettificato il pH del substrato di coltura a 5,8 con calce agricola. Il calcio è già contenuto nella torba del mix. La quantità adeguata di calce va da tre a cinque chilogrammi per m3. Con un pH inferiore a 6,0, incorporare una tazza di calce dolomitica finemente macinata per gallone di substrato assicura un apporto adeguato di calcio e magnesio. Nella maggior parte dei fertilizzanti si trovano alcune forme di zolfo come composti.

Calcio (Ca)—immobile (essenziale)

Info: il calcio è fondamentale per la costruzione e la crescita cellulare. Il calcio è necessarie per mantenere la membrana permeabile e la cellula integra, il che assicura un adeguato flusso di azoto e zuccheri. Il calcio stimola gli enzimi che contribuiscono a costruire pareti cellulari e radici forti. La cannabis deve avere del calcio in corrispondenza della punta di ogni radice. Dato che il calcio ha mobilità limitata all’interno della pianta, deve essere disponibile nella zona radicolare per assicurarne l’assorbimento ed evitare carenze. La “durezza” dell’acqua di rubinetto viene determinata dalla quantità di sali di calcio e magnesio disciolti. Elevati livelli di calcio contribuiscono a proteggere il tessuto della pianta dai parassiti e dalle malattie. Tuttavia, l’acqua dura contiene una notevole quantità di carbonato di calcio, CaCO3, che è quasi insolubile in acqua. Carenza: in molti casi, nelle colture idroponiche c’è carenza di calcio, cosa che non avviene spesso in serra e indoor.

Il calcio è abbondante in quasi tutti i terreni ma capita che ce ne sia carenza in outdoor, nei climi freddi e umidi e nei terreni acidi. Il calcio talvolta manca nei substrati fuori suolo di radicamento. Una carenza precoce porta le foglie inferiori a contorcersi e piegarsi su se stesse. Con l’avanzare della carenza, i sintomi fanno la loro comparsa relativamente presto, prima a livello delle foglie inferiori, che sviluppano macchie irregolari bruno-giallastre e un bordo marrone che si espande nel tempo. Le macchie spesso compaiono sul bordo delle foglie o in prossimità dello stesso. Le foglie più vecchie sviluppano zone e macchie giallastre non ben definite attorno alle più grandi macchie irregolari necrotiche. Lo sviluppo dei fiori viene inibito e spesso le punte delle radici muoiono. La crescita della pianta si arresta e il raccolto risulta inferiore.

Causa: un fertilizzante non bilanciato con sufficiente calcio ne provoca carenza. Il calcio può essere legato o fissato nei terreni (acidi) e non essere dunque pronto per l’assimilazione. Un’eccessiva quantità di ammonio, magnesio, potassio e sodio nella zona radicolare ostacola l’assorbimento di calcio. Spesso, il calcio è disponibile in soluzione e nel substrato di coltura ma non all’interno della pianta, a causa di un problema di trasporto (all’interno della pianta) provocato dalle condizioni ambientali. Un’umidità troppo bassa o troppo elevata compromette la traspirazione. Un valore di Ec troppo elevato o un’errata irrigazione che provoca movimento interno di acqua incidono sull’assorbimento di calcio e questo è visibile nelle foglie inferiori.

La causa potrebbe essere anche un eccesso di fosforo. Si confonde con: malattia radicolare, eccesso di azoto (ammonio), magnesio, potassio e sodio o carenza di ferro, potassio e zinco. Soluzione: risciacquate il terreno e il mix fuori suolo con acqua semplice o a bassa Ec per eliminare gli eventuali sali fertilizzanti accumulati che ostacolano l’assorbimento di calcio. Evitate le carenze nel terreno e nella maggior parte dei mix fuori suolo aggiungendo calce dolomitica finemente macinata (Ca e Mg) o gesso (solfato di calcio biidrato [CaSO4·2(H2O)]) al substrato. I terreni acidi spesso contengono basse quantità di calcio. Utilizzate fertilizzante idroponico con una formulazione opportuna che contenga calcio prontamente disponibile, di preferenza nitrato di calcio. Sciogliete mezzo cucchiaino (2,5 cc) di calce idrata per gallone d’acqua. Irrigate le piante con carenza utilizzando acqua con dosaggio di calcio fino a che persistono i sintomi della carenza.

Ricordate: i tessuti danneggiati non scompariranno. Oppure utilizzate un nutriente idroponico completo che contenga calcio prontamente disponibile. Tenete stabile il pH del substrato. L’acqua filtrata per osmosi inversa deve essere integrata con calcio. Eccesso: le foglie appassiscono, ma molto poco. Quantità eccessive di calcio solubile utilizzate all’inizio della vita della pianta possono arrestarne la crescita. Troppo calcio blocca l’assorbimento di potassio, ferro, magnesio e manganese. Se si coltiva in idroponica, un eccesso di calcio si legherà allo zolfo nella soluzione, il che porterà la soluzione nutriente a rimanere sospesa nell’acqua e a formare grumi, facendo così diventare l’acqua torbida (flocculazione). Una volta legati, il calcio e lo zolfo formano un residuo [gesso CaSO4·2(H2O)] che si deposita sul fondo del serbatoio. Causa: troppo calcio disponibile nell’acqua o nella soluzione nutriente. Si confonde con: carenza di potassio, magnesio, manganese o ferro. Soluzione: cambiare soluzione nutriente, cercare di risciacquare l’eccesso dal terreno mediante intensa lisciviazione.

Magnesio (Mg)—mobile (essenziale)

Info: la cannabis utilizza molto magnesio. È l’atomo centrale di ogni molecola di clorofilla ed è fondamentale per l’assorbimento dell’energia luminosa e per la fotosintesi. Aiuta nell’utilizzo dei nutrienti. Il magnesio aiuta gli enzimi a produrre carboidrati e zuccheri che verranno poi trasformati in fiori. Neutralizza inoltre gli acidi e i composti tossici prodotti dalla pianta nel terreno. Carenza:le carenze sono diffuse indoor e, qualche volta, outdoor, soprattutto nei terreni acidi. Non sono visibili sintomi di carenza durante le prime 3-4 settimane.

Tra la quarta e la sesta settimana di crescita, compaiono i primi sintomi di carenza. Gli spazi fra le venature ingialliscono e compaiono macchie irregolari di color bruno-ruggine sulle foglie più vecchie o di media età e le foglie giovani rimangono sane. Le dimensioni delle macchie di color bruno-ruggine fra le venature verdi aumentano e si spostano verso le foglie inferiori e le nuove foglie con l’avanzare della carenza. Tutta la pianta a questo punto ha un aspetto malato. Le macchie di color bruno-ruggine fanno la loro comparsa sul bordo, sulle punte e fra le venature delle foglie.

Le foglie cominciano a morire e cadere, a volte ripiegandosi prima id farlo. Una carenza più lieve provocherà pochi problemi con la crescita. Tuttavia, le carenze minori possono rapidamente aumentare durante la fioritura e portare a un raccolto inferiore con l’avanzare della fioritura. Causa: il magnesio è legato nel terreno e c’è un eccesso di potassio, ammoniaca (azoto) e calcio (carbonate). Nella maggior parte dei casi, il magnesio è nel terreno ma non è disponibile per la pianta perché l’area radicolare è troppo acida, umida e fredda. I terreni di argilla ricchi di calcio tendono ad avere carenza di magnesio. I piccoli sistemi radicolari non riescono neanche ad assorbire magnesio a sufficienza per soddisfarne il forte fabbisogno. Un’elevata Ec rallenta l’evaporazione dell’acqua e riduce la disponibilità di magnesio. Si confonde con: un eccesso di potassio, azoto ammoniacale e carbonato di calcio. Nebulizzate con una soluzione al 2 percento di Sali di Epsom ogni 4-5 giorni.

Soluzione: aggiungete calce dolomitica finemente macinata ai terreni da vaso acidi prima di piantare. Questo stabilizzerà il pH e aggiungerà magnesio e calcio al substrato. Aggiungete 10 cc di sali di Epsom (solfato di magnesio) ogni 3,8 litri d’acqua a ogni irrigazione per correggere le carenze di magnesio, nel caso in cui non sia stata aggiunta calce dolomitica al momento di piantare. Oppure diluite Kieserite (solfato di magnesio monoidrato, MgSO4·H2O) nell’acqua. Per ottenere risultati più rapidi, nebulizzate il fogliame con una soluzione al 2 percento di sali di Epsom ogni 4-5 giorni. Se la carenza arriva alla punta della pianta, diventerà verde in questa zona, prima di tutto. Dopo 4-6 giorni, il colore verde comincerà a distribuirsi verso la parte inferiore della pianta, attraversandola e facendo diventare le foglie progressivamente più verdi.

Continuate a irrigare regolarmente con sali di Epsom finché i sintomi non scompaiono completamente. Utilizzate sali di Epsom progettati appositamente per le piante anziché quelli che vendono al supermercato. Un’altra possibilità è quella di applicare Kieserite, fertilizzante/integratore Ca-Mg in confezione. Anche il letame compostato di vacca e tacchino è ricco di magnesio. Controllate la temperatura e l’umidità della stanza e della zona radicolare e il pH ed Ec della soluzione nutriente. Mantenete la zona radicolare e la soluzione nutriente a 21,1°C–23,9°C. Mantenete la temperatura ambiente a 21,1°C di giorno e a 18,3°C di notte. Utilizzate un fertilizzante completo con una quantità adeguata di magnesio. Tenete il pH del terreno al di sopra di 6,5, il pH in idroponica al di sopra di 5,5 e riducete l’Ec per una settimana. Riducetela mediante lisciviazione con acqua pura.

Eccesso: l’eccesso di magnesio è raro e non fa la sua comparsa in breve tempo. Il magnesio in eccesso nel terreno di per sé non è dannoso, ma inibisce l’assorbimento di calcio. I sintomi compaiono sotto forma di tossicità generale dei sali accompagnata da arresto della crescita e fogliame di colore verde scuro. Causa: la tossicità massima è rara e difficile da individuare a occhio nudo. Se estremamente tossico, il magnesio sviluppa un conflitto con gli altri ioni del fertilizzante, di solito calcio, soprattutto nelle soluzioni nutrienti idroponiche.

L’accumulo tossico di magnesio non è frequente nei terreni dove cresce la cannabis. Si confonde con: carenza di calcio. Soluzione: lisciviate il terreno in modo consistente per eliminare gli eccessi. Questo brano è stato tratto dal capitolo 21 “Nutrients” della Cannabis Encyclopedia (596 pagine, oltre 2.000 immagini a colori, formato A4) di Jorge Cervantes, disponibile in inglese. L’edizione spagnola è disponibile da gennaio 2017. Per maggiori informazioni, visitate il sito di Jorge www.marijuanagrowing.com. Jorge Cervantes

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