Basta sprechi

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20 Mar 2014

Proposta per coltivare la cannabis a fini terapeutici e non importarla, riducendo i costi


Proposta per coltivare la cannabis a fini terapeutici e non importarla, riducendo i costi

L'idea di coltivare la canapa, da cui poi tirare fuori i principi attivi stupefacenti, è del parlamentare local salentino salentino Sergio Blasi. L'ex segretario del Pd deposita ieri a via Capruzzi la proposta di legge per "introdurre la facoltà di sperimentare l'avvio della produzione", indirizzata ai pazienti costretti a adoperare legittimamente l'intruglio purché sia prescritto "dal medico specialista e dal medico di medicina generale".


Come stanno le cose, questo tipo di farmaci arriva dall'Olanda. Se sono le Asl ad acquistarlo, il costo si aggira tra i 15 e i 20 euro al grammo. Qualora sia un cittadino qualunque a mettere mano al portafoglio, sale fino a 50 euro. Cifre più o meno vertiginose nel momento in cui si confrontano con quella necessaria per preparare il medicamento: sarebbe al di sotto dei 2 euro, 1 euro e 55 centesimi, esattamente, secondo il calcolo di Blasi.

L'operazione risparmio salta agli occhi e potrebbe essere la miccia per fare esplodere consensi bipartisan attorno a un'iniziativa legislativa che non ha precedenti. E' la ragione per cui l'esponente riformista sponsorizza l'esigenza di "percorrere questa strada": corrisponderebbe, spiega, "agli interessi degli utenti e a quelli della pubblica amministrazione", che non dilapiderebbe chissà quanto denaro di tutti per accaparrarsi la cannabis dall'importatore straniero.

Sono due gli articoli della pdl. Col primo, la giunta regionale pure "al fine di ridurre il costo dei medicinali cannabinoidi importati dall'estero, è autorizzata ad avviare azioni sperimentali con lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze o con altri soggetti autorizzati, sulla base della normativa vigente" proprio allo scopo di materializzare il canapeto. Nel secondo, la stessa giunta per "ridurre le spese connesse all'acquisto e alla preparazione di medicinali cannabinoidi, verificherà entro tre mesi dall'entrata in vigore" delle nuove norme, "la possibilità di centralizzare acquisti, stoccaggio e distribuzione alle farmacie ospedaliere abilitate". Questo "può consentire la realizzazione di economie di scala".

Il guadagno per un azienda sanitaria, si aggirerebbe attorno al 50 per cento. Sarebbe esorcizzato inoltre il mercato illegale, che indispettisce l'assessore alla Salute Elena Gentile, ma che appare destinato a fare ancora affari d'oro poiché gli ammalati dovrebbero scucire 100-150 euro ogni giorno per 2-3 grammi di cannabis qualora non potessero beneficiare del servizio pubblico. Le regole del gioco stabilite da lungomare Nazario Sauro prevedono che il trattamento possa essere somministrato sia all'interno di un nosocomio, sia a casa.

Donato Metallo, sindaco di Racale, là dove esiste il primo Cannabis social club, si era impegnato a mettere a disposizione terreni del Comune nel caso in cui l'esecutivo Vendola riesca a ottenere il placet dell'Agenzia italiana del farmaco all'indomani dell'approvazione della pdl da parte dell'assemblea pugliese. Blasi assicura: "Combatterò senza tregua, questa battaglia di civiltà. Il proibizionismo non ha più ragione di esistere se non nei libri di storia, quella con la "s" minuscola".


Fonte: Repubblica.it

 

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