Assemblea nazionale antiproibizionista a Pisa
Si riunisce sabato 3 novembre a Pisa l'assemblea nazionale antiproibizionista
Si riunisce sabato 3 novembre a Pisa l'assemblea nazionale antiproibizionista
'ASSEMBLEA NAZIONALE ANTIPROIBIZIONISTA
Sabato 3 novembre 2012
via Montelungo, 7 - PISA
EX-COLORIFICIO OCCUPATO
ORE 11 accoglienza, saluti, presentazionI, valutazioni sull'anno appena trascorso
ORE 13 PRANZO
ORE 15 assemblea generale di analisi e progettazione (proposte&idee)
ORE 20 CENA
ORE 22 FESTA MOSTRE VIDEO
seguirà programma serale più dettagliato
I consumatori di sostanze, di fatto, vengono sottoposti a leggi speciali che li rende delle persone di serie B, sono una categoria di persone discriminata la cui vita può valere meno di un cittadino normale, come in un sistema di apartheid.
Di conseguenza gli antiproibizionisti ereditano un grande stigma sociale che discende dalle normative sugli stupefacenti. Di fatto la questione proibizionismo è totalmente esclusa dallo scenario politico nazionale, lavorare a questo livello è molto difficile, pur ritrovando numerosi politici in parlamento che fanno segretamente uso di droghe.
All'interno degli stessi movimenti sociali al cui interno si consuma più o meno palesemente, spesso non viene presa in considerazione la voce degli antiproibizionisti. Questa,dove è riuscita ad organizzarsi, ha fatto e fa fatiche enormi nell'abbattimento di pregiudizi sui consumatori di droghe. Per non parlare di quei pezzi di movimento che, senza ragionare sui mastodontici interessi economici e di potere che ruotano intorno alla vicenda, considera gli antiproibizionisti buoni solo a divertirsi e a fare feste.Gli antiproibizionisti si ritrovano a dover fare di più di altri soggetti al fine di essere considerati credibili politicamente.
È accaduto anche che la questione proibizionsista abbia spaccato collettivi, centri sociali e movimenti.
Come gli ultimi degli utlimi della società, insieme a immigrati e pazzi, gli antiproibizionisti si ritrovano a dover lottare più di altri,non solo nei contesti sociali ma anche negli ambito di vita famigliari.
Gli antiproibizionisti nominano l'innominabile e affermano che le responsabilità fondamentali della degenerazione dei contesti dove si usano droghe è dovuto oggi alle politiche proibizioniste con il loro portato di ignoranza, oscurantismo e violenza insensata e sproporzionata, e che l'utilizzo di droghe è un fenomeno storicamente e geograficamente universale. La cultura del consumismo, abbinata al proibizionismo, produce pesanti effetti umani, economici e sociali, ossia stili di consumo tendenti all'abuso ed alla dipendenza, in altre parole ad un consumo sfrenato, con il beneplacito ed il profitto delle narcomafie. Con la censura della libera circolazione delle conoscenze e la repressione del traffico di droghei governi hanno la possibilità di ingerenza nella vita di chiunque e di conseguenza non si lascia spazio ad uno sviluppo culturale critico e consapevole, costringendo alla clandestinita o alla marginalità il consumatore di sostanze illegali.
la rete nazionale antiproibizionista deve essere espressione e motore di tale cultura così scomoda e l'assemblea nazionale antiproibizionista un momento di socializzaione e diffusione della cultura antiproibizionsta consapevole che dovrà lottare tenacemente per affermarsi nella storia.