Tre stati USA pronti a legalizzare la cannabis

Soft Secrets
05 Nov 2012

Washington, Oregon e Colorado sono pronti a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis


Washington, Oregon e Colorado sono pronti a legalizzare l'uso ricreativo della cannabis

Tre stati USA pronti a legalizzare la cannabis e sfidare la "guerra alle droghe"

Questa settimana tre stati USA sono pronti a legalizzare l'uso ricreativo di cannabis in un voto che potrebbe avere forti ripercussioni sulla "guerra alle droghe".

Accanto alla loro preferenza per il presidente, questo martedì verrà chiesto ai residenti di Washington, Oregon e Colorado - quest'ultimo uno stato "in bilico" - se vogliono depenalizzare la cannabis.

Se le misure saranno approvate, gli adulti di età maggiore di 21 anni saranno autorizzati al possesso, cessione e consumo di piccole quantità. La cannabis per uso medico è già permessa e regolata in ognuno di questi stati, nonostante ciò sia contrario alla legge federale.

Il sostegno è particolarmente forte nello stato di Washington e in Colorado, ma un "sì" in ognuno di questi stati verrebbe interpretato dal Dipartimento di Giustizia come un atto di disobbedienza alla guerra alle droghe dichiarata dal governo federale americano, che ogni anno spende 44 miliardi di dollari per arginare l'ondata di droghe illegali negli USA.

Tuttavia nel giugno del 2011, la Global Commission on Drug Policy (la commissione globale sulle politiche per le droghe) ha dichiarato fallita la guerra alle droghe.

In uno stato "in bilico" come il Colorado, mettere la misura liberale sulla scheda elettorale potrebbe anche contribuire a mantenere lo stato conteso - nel 2008 Obama prevalse di pochissimo - dalla parte del presidente. Obama ha adottato una linea morbida sulla cannabis medica.

Se l'uso ricreativo venisse permesso, una nuova industria della droga inevitabilmente si espanderebbe, infatti gli stati coinvolti si aspettano altissimi introiti dalla relativa tassazione. Il Colorado prevede di investire i primi 40 milioni per anno nella scuola, nonostante il principale sindacato statale degli insegnanti sia fermamente contrario alla legalizzazione. Una vittoria del "sì" consentirebbe il possesso e l'uso privato fino ad un'oncia di cannabis, ma non sarebbe legale fumare uno spinello per strada. "Ma questo è già ciò che la gente qui fa comunque, quindi non ci sarebbe nessuna differenza. Chiunque sia stato ad un concerto in questo stato sa che nessuno viene arrestato per l'erba," sostiene Laura Chapin, che guida la campagna per il "no" nel Colorado. Sia Denver che la località sciistica di Breckenridge hanno depenalizzato l'uso ricreativo privato rispettivamente nel 2005 e nel 2009. Chapin, che appartiene al Partito Democratico, ammette di non aver mai sentito di eventuali drammatici effetti negativi come risultato, ma sostiene che legalizzare la cannabis in tutto lo stato pone un problema diverso: "Ciò farebbe del Colorado la capitale della cannabis negli Stati Uniti. E questo incrementerebbe l'accesso alla droga per i nostri ragazzi."

Per un'altra ironia politica, John McKay, un Repubblicano ex pubblico ministero a Washington, fa campagna per il "sì". La criminalizzazione della cannabis è stata "un completo fallimento", ha detto, aggiungendo che "milioni e milioni di americani" fumano cannabis, il cui ricavato va ai cartelli illegali. McKay crede che controllare un mercato legale lo renderebbe più sicuro.

Diversi ex ufficiali di polizia si sono anche loro schierati in favore del "sì". Tuttavia, gli operatori dei laboratori di cannabis medica sono divisi. Alcuni credono che ciò attenuerebbe il tabù che riguarda l'erba, così come ne migliorerebbe la qualità. Altri temono la minaccia di nuova concorrenza o che il governo federale possa bloccare la legge e ordinare un nuovo giro di vite.

"Io penso che il governo federale ci stopperà tutti trascinando gli stati direttamente in tribunale, tutto ciò colpirà la comunità medica" dice Michael Perry, proprietario del laboratorio medico Sea Weed di Seattle.

Tom Tancredo, un ex deputato del Colorado al Congresso, afferma che la proibizione dell'alcol non ha funzionato negli anni Venti, il consumò si impennò così come la violenza e l'estorsione. E continua; "la cannabis può essere utilizzata in modo sicuro e responsabile dagli adulti. Le limitate risorse delle forze di polizia non dovrebbero essere sprecate in questo senso, ma dovrebbero essere usate nel prevenire i reati che danneggiano gli altri."


Fonte: www.guardian.co.uk

 

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