La marijuana è femmina
Le donne: un universo “dolcemente complicato” ma sondatissimo dalle aziende che, dall'alba dei tempi della pubblicità, ha sempre individuato il genere femminile come principale target di vendita. Ora che il canabusiness a stelle strisce è ormai a tutti gli effetti un comparto in espansione, l'attenzione al gentil sesso è diventata obbligatoria e, sebbene la marijuana sia decisamente un prodotto unisex, l'industria sta pian piano provando a “genderizzare” la merce, ovvero a creare prodotti destinati esclusivamente alla donne.
I tempi della massaia con tanto di grembiule sono ormai passati e oggi il cannabusiness americano punta oltre l'ambito domestico per dare appeal ai nuovi prodotti. Il branding paga, come dimostrano le campagne pubblicitarie per gli alcolici, e ora che negli Stati Uniti la cannabis ricreativa sta diventando socialmente accettabile, al pari e più dell’alcol, il marketing punta su un nuovo pubblico.
D’altronde è impossibile negare che il THC abbia meno calorie dell’alcol, e questo è un buon argomento al momento di scegliere un cocktail o un drink analcolico con cannabinoidi. Ma dagli USA stanno arrivando proposte che vanno ben oltre le 4 mura deputate per antonomasia alla donna: quelle della cucina.
La prima (e forse la più utile) tra queste si chiama “Foria Relief” ed è un tampone vaginale a base di cannabis e burro di cacao che riesce a rilassare i muscoli e ad alleviare il dolore. A rendere la cosa possibile è la presenza di THC che, stando a quanto pubblicizzato, interagisce con le terminazioni nervose intorno all'utero, alla cervice e alle ovaie e con tutti gli altri meccanismi che causano l'infiammazione.
“Foria Relief” è un rimedio naturale al 100% e i suoi effetti collaterali sembrano essere quasi inesistenti. L’84% delle donne che ha provato il tampone conferma di non aver sentito più i crampi a partire da 20-30 minuti dopo l’assunzione e di vivere con più serenità il periodo del ciclo, solitamente associato alla sofferenza e ai dolori lancinanti. Per il momento, il prodotto può essere acquistato sul sito ufficiale dell'azienda solo nei 23 paesi degli Stati Uniti in cui l’uso della marijuana è stato legalizzato per scopi terapeutici.
Quattro capsule costano 44 dollari (non proprio cheap) e possono essere comprate solo dall'intestatario della ricetta medica. Marijuana non solo per uso terapeutico ma anche per migliorare le esperienze sessuali, anzi per renderle perfette. Almeno così sostiene l’americana Karyn Wagner, fondatrice dell’associazione Paradigm Medical Marijuana, e creatrice di “Sexxpot” un tipo di cannabis particolarmente indicato per rilassare le donne prima di fare sesso. Si tratta di una qualità afrodisiaca derivata dalla Mr. Nice, una delle più famose indiche a basso contenuto di THC.
Come riporta l'enciclopedia dello strain Leafly, è proprio questo il punto di forza del “Sexxpot” perché, con il 14% di principio attivo di THC, rilassa il corpo femminile ma senza farlo sballare troppo, come spesso succede quando si fuma erba con il 18-20% di principio attivo. Uno strain creato da una donna, per le donne, per caso. Karyn Wagner racconta infatti di aver scoperto gli effetti benefici di questa varietà casualmente: una notte la fumò poco prima di avere un rapporto con il suo compagno. Secondo la Wagner quell’erba riuscì ad aumentare il suo desiderio e la sensibilità, oltre a ritardarle l’orgasmo.
Capite immediatamente le grandi potenzialità della sostanza, ha deciso di commercializzarla pensando a un prodotto dedicato soprattutto alle donne over 50. Andando molto più sul classico, tra i bestseller delle librerie a stelle e strisce è possibile trovare Mary Jane: The Complete Marijuana Handbook for Women. Questo il titolo del libro di Cheri Sicard – autrice di ricette e attivista antiproibizionista – che vuole provare a mostrare all’universo femminile più vicino alla casalinga di Voghera che non a Rosa Parks, l’altra faccia di Mary Jane, quella “in rosa”, in cui oltre al piacere del fumo e dello “sballo”, c’è davvero di più. Molto di più. Ad esempio, il piacere di cucinare e di inventare manicaretti con cui sorprendere familiari e ospiti.
Oppure, anche per “stracciare il cliché della donna tutta casa e fornelli”, quello di stare in forma e di sentirsi desiderabili, visto che, come si ricorda nelle pagine della guida edita da Seal Press, la cannabis può essere usata con profitto anche per la salute e per le cure di bellezza. Ma non finisce qui. Chi volesse, addirittura può servirsi della marijuana per realizzare saponette al profumo di cannabis. “Dopotutto - sostiene la Sicard nell’introduzione del suo manuale, puntualizzando e cercando di fare a pezzi preconcetti e luoghi comuni, a suo parere, tipicamente maschili - sono solo i fiori della pianta femmina che vengono fumati”. E come darle torto?