Il consorzio italiano della canapa
L’Eldorado del movimento canapa light ha preso un po' tutti alla sprovvista. La certezza che il percorso sia interessante per il nostro paese è data dalle risposte del mercato, risposte concrete, visibili. Negozi che aprono, clienti che comprano, produttori che seminano. Per la prima volta da molto tempo a questa parte il settore cannabis/canapa è tornato sul banco dell’interesse nazionale e la voglia di intraprendere economicamente attività per lo sviluppo di questa filiera sono incredibilmente dinamiche.
Oggi ne parliamo con Gionata Discepoli, l’amministratore del Consorzio Canapa Italia.
Buongiorno Gionata, di cosa si tratta il vostro Consorzio? Di cosa vi occupate?
Guarda, vista l'impennata di richieste alle quali abbiamo assistito in questi ultimi mesi, a Massa è stata costituita la prima organizzazione consortile italiana che si prefigge come obiettivo quello di sviluppare e regolamentare tutta la filiera produttiva della canapa: dal seme al banco del supermercato. Il Consorzio Canapa Italia è un'organizzazione strutturata che, grazie all'apporto del know-how di diversi professionisti quali avvocati, agronomi, ingegneri ed enti certificatori, soddisfa le richieste di tutti coloro che fanno parte o vorrebbero far parte della filiera produttiva della cannabis. L'obiettivo principale è la tutela di un prodotto ad altissima qualità, radicato in tutta la sua filiera in Italia, all'insegna dell’eco-sostenibilità e totalmente biologico, libero da metalli pesanti, pesticidi e/o concimi dannosi per l'essere umano.Come pensate di organizzarvi per raggiungere questi obiettivi?
Mediante la totale regolamentazione della filiera produttiva attraverso l'applicazione di disciplinari rigidi, metodologie standardizzate, certificazioni di qualità sia per il prodotto finito, ma soprattutto per gli operatori, fornendo loro una formazione di eccellenza.Cosa offrite ai vostri affiliati?
Si tratta di un'assistenza dedicata a 360° supportata dai nostri esperti nei vari settori: una consulenza tecnica relativa alla scelta e progettazione dell'impianto di coltura, un supporto concreto alla coltivazione (gestione delle problematiche inerenti la coltura), la richiesta di finanziamenti ed il necessario supporto legale, l’aspetto delle certificazioni, per terminare con il confezionamento del prodotto e la conseguente commercializzazione.Tutto nella totale legalità?
Assolutamente sì. Le recenti aperture legislative italo-europee hanno definito un corridoio di legalità nel quale si vuole agevolare lo sviluppo della produzione della canapa e della sua filiera. In ogni caso i nostri esperti legali saranno sempre a disposizione dei nostri affiliati per dubbi o perplessitàMa in pratica a chi rivolgete la vostra attenzione?
Secondo la legge italiana chiunque può coltivare legalmente canapa certificata, indipendentemente dal fatto che sia un privato cittadino piuttosto che un'azienda agricola. L’aspetto interessante è che un'attività di questo tipo è indicata anche per coloro che hanno già un lavoro e desiderano organizzarsi un secondo lauto stipendio sfruttando comodamente i propri spazi domestici (cantina, taverna, garage, etc.).Quali spazi sono necessari per impiantare una coltivazione domestica redditizia?
I nostri tecnici hanno sviluppato e messo a punto degli standard specifici per una coltivazione indoor redditizia. Già con un piccolo spazio di 20 metri quadri è possibile avviare la propria coltivazione. In ogni caso i nostri tecnici sono a disposizione per lo studio di soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze e disponibilità degli affiliati.Parliamo allora di pecunia. Quali sono i costi e cosa intendete per redditività di un impianto?
Ovviamente dipende dalla superficie della serra, però possiamo dire orientativamente che allestire un impianto di piccola o media taglia ha un costo di circa 500 euro al metro quadro. Il costo di gestione in attività oscilla dai 40 fino a 80 euro a metro quadro al mese. Per quanto riguarda invece l'aspetto dei ricavi un impianto ben progettato e ben gestito può arrivare a produrre fino a 500 grammi al metro quadro per ciclo vitale (2/3 mesi).Secondo voi quale sarà il prezzo delle infiorescenze secche nel futuro prossimo?
Posso dirti che ad oggi il mercato è molto generoso permettendoci di riconoscere fino a 1500 euro al chilo di prodotto finito.Le spese di start-up possono essere finanziate?
Dipende dai bandi disponibili sia a livello europeo che nazionale o regionale. I nostri esperti di finanziamenti potranno ricercare la disponibilità di fondi richiedibili e valutabili solo caso per caso.E invece per quel che riguarda la tracciabilità dei fiori e le certificazioni?
Tracciabilità e certificazioni sono due aspetti importantissimi. Le certificazioni degli impianti, degli operatori, della metodologia di coltura, del substrato utilizzato, delle lavorazioni e confezionamento, ci garantiscono un prodotto di altissima qualità verificabile in ogni momento anche tramite un semplice cellulare dal consumatore stesso e mediante un'applicazione dedicata alla tracciabilità di tutta la filiera produttiva: dal seme allo scaffale del supermercato.Qual è il primo passo per intraprendere questa nuova attività?
È sufficiente contattarci ai nostri recapiti 0585-022344 oppure all'indirizzo email info@consorziocanapaitalia.it ed esporre le proprie risorse (spazi, tempistiche, disponibilità, ecc.) ai nostri consulenti così da sviluppare assieme uno studio di fattibilità e il relativo piano economico per uno startup vincente. www.consorziocanapaitalia.it
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