Gettare il cuore oltre l’ostacolo

15 Mar 2020

Coltivare cannabis nel nostro paese è una scelta di campo: è l’opzione per chi, non volendo dare una lira alla criminalità organizzata e stanco di doversi foraggiare al mercato nero per prodotti non sempre di buon livello, si decide a produrre per sé stesso.


Ma è anche la decisione del malato che, sofferente da un lato ed esausto per l’ipocrisia dall’altro, sceglie la lotta, la resistenza. Coltivare piante, coltivare cannabis per i nostri bisogni è quindi un’opportunità che la natura sovrana riserva a tutti gli appassionati, senza discriminazione alcuna. È un momento in fondo, si tratta di prendere serenamente coscienza di un unico e fondamentale aspetto del nostro vivere: il futuro è a nostra portata di mano e, a volte, una semplice piantina può aiutarci a ricordarlo. Siamo alle porte della primavera, la vita ricomincia oggi come nel tempo passato.

Per questo motivo vogliamo dedicare questo numero alle nostre lettrici, alle nonne, alle madri, alle figlie, alle sorelle e alle mogli. Siamo convinti che la femminilità sia il più grande motore delle nostre esistenze, sia la leva invisibile che ha solcato la storia. Più spesso noi maschietti dovremmo specchiarci in voi, perderci senza paure nel vostro specchio sublime, perché femminilità è la dimensione di chi rispetta e protegge, femminilità è l’albergo di chi semina, di chi sa attendere e raccogliere.

Attesa, pazienza, dolcezza. Questo numero è dedicato a chi ci ha insegnato le basi della convivenza, a chi ci ha dato gli strumenti per accogliere e per comprendere. La natura è misura di tutto e questa natura è femmina, creatrice, portatrice di un fuoco vitale. Siamo alle porte della primavera. E coltivare cannabis significa amare. Imparare ad amare una pianta implica un processo di conoscenza del mondo, ci aiuta ad entrare in contatto con la sua dimensione più vera, quella vitale e misteriosa del segreto della creazione.

La piantina è ormai germinata, l’abbiamo messa a dimora nel suo vaso, i cotiledoni si aprono come ali verso il futuro, lei e fragile, va protetta, lei è pura non conosce nulla al di fuori di quel piccolo vaso. Adesso sta a noi alla nostra sensibilità, alla nostra abilità nel cercare il compromesso corretto fra tutte le variabili che influiscono sul benessere di una pianta, sta a noi guardare e carpire il segreto della vita, giorno dopo giorno, ora dopo ora, attimo dopo attimo, unico ed irripetibile. Nel momento stesso in cui ci immergiamo nella contemplazione delle nostre piante tocchiamo con lo spirito uno scampolo di sacro, ci rivolgiamo, forse inconsciamente, all’ambito dello sconosciuto e del divino.

Cerere, Iside, Pachamama seguono i nostri passi, benevole e capricciose, sorridono ai nostri errori e ci danno piccoli indizi che dobbiamo semplicemente imparare a riconoscere. Aprite e leggete il numero primaverile del vostro giornale preferito. Troverete le parole che proprio Iside, Cerere e Pachamama ci hanno esortato a condividere con il nostro popolo, appassionati di botanica, amanti della marijuana, folli seguaci della natura, la stagione è alle porte, aprite il vostro cuore con speranza, gettatelo oltre l’ostacolo di questa mondo ingiusto e pieno di contraddizioni: solo la purezza di chi ama il prossimo ci redimerà, quindi, per prima cosa, cominciate con l’amore per le vostre piante. Buona primavera e che il raccolto sia fiorente e salutare. Soft Secrets sempre al vostro fianco.