Canapa sativa in Sardegna
Sardegna, la coltivazione della canapa sativa.Investimenti, lavoro e opportunità.
Sardegna, la coltivazione della canapa sativa.Investimenti, lavoro e opportunità.
VALLEDORIA. A 36 anni senza lavoro come tantissimi coetanei, giornate passate a cercare un'opportunità che non arriva mai. Francesco se l'era chiesto tante volte, guardando i campi incolti che suo padre non lavora più, se valeva la pena provare a cimentarsi con la terra fertile della Bassa Valle del Coghinas, territorio di Valledoria.
Il coraggio o la volontà stentavano ad arrivare fino a che Francesco Peru e quello che oggi è il suo socio Pier Francesco Oppo, hanno scoperto l'esistenza di Assocanapa, un'associazione che in tutta Italia, e anche in Sardegna, si propone di rilanciare la coltivazione della Canapa Sativa, "cugina legale" della Cannabis Indica, quella che invece contiene la sostanza psicoattiva chiamata Thc (che contraddistingue la marijuana). Ed è partita il 1° settembre la campagna di trebbiatura della Cannabis Sativa, coordinata da Assocanapa Sardegna.
Quest'anno la prima piantagione isolana a raccogliere i frutti dell'oro verde, come è stata ribattezzata questa pianta, e a inaugurare la campagna sarda di trebbiatura, è stato proprio il piccolo appezzamento di circa un ettaro e mezzo nel Comune di Valledoria al quale si sono aggiunti due giorni dopo i due ettari di Canaglia e i tre di Villamassargia, tutti seminati ad aprile con una varietà priva di Thc. «È stata una scommessa che dai primi risultati sembrerebbe di aver vinto - dice Francesco Peru -. In questo biennio sono stati portati avanti progetti per la coltivazione mediante la tecnica dell'aridocoltura, che consente di coltivare senza l'utilizzo di acqua, fertilizzanti o pesticidi, sfruttando la straordinaria resistenza della pianta e le sue proprietà miglioratrici sui terreni. L'idea è quella di favorire una produzione biologica al cento per cento e di poter utilizzare i terreni incolti o marginali».
Le piante di Canapa crescono infatti in ogni tipo di terreno (anche se si è visto che in Sardegna c'è bisogno di un minimo di irrigazione) e raggiungono in breve tempo l'altezza di 3-4 metri. Poi si passa alla fase del raccolto di questa varietà che viene definita oro verde perché se ne possono sfruttare tutte le parti. Gli impieghi vanno dal settore alimentare a quello tessile, da quello della carta a quello della bioedilizia.
«La produzione di quest'anno per quanto riguarda il seme sarà utilizzata per produrre olio e farine alimentari. Il resto della produzione, paglia e fibre, verrà raccolto ed impiegato in alcuni progetti di edilizia e per allevamento. Il primo cantiere è previsto a gennaio nel Comune di Ortacesus e prevede il recupero di una casa di fine Ottocento con l'utilizzo di materiali ecosostenibili come la canapa, il legno e la calce.Ma sempre l'anno prossimo dovremmo costruire una casa qui a Valledoria, tutta con materiali estratti dalla Canapa», conclude Francesco.
In Sardegna quest'anno si sono coltivati appezzamenti per un totale di 30 ettari sparsi nell'isola ma per l'anno prossimo i soci di Assocanapa Sardegna contano di superare i 100 ettari in tutta la Regione. L'obiettivo primario è quello di avviare realtà produttive capaci di gestire autonomamente le principali fasi a partire dalla produzione per arrivare alle trasformazioni e alle lavorazioni secondarie attraverso il percorso delle filiere corte. Essite già un'azienda, la Kumassai di Carbonia, attiva nel settore alimentare.
Fonte: lanuovasardegna