Canapa Info Point
Cannabis.info intervista uno degli ideatori del progetto Canapa Info Point
Cannabis.info intervista uno degli ideatori del progetto Canapa Info Point
Cosa è il CIP?
Il Canapa Info Point è un associazione socio-culturale, con sedi teritoriali distribuite sul territorio Italiano.
Da dove nasce questa idea?
La prima idea risale al 30 ottobre 2014 (ideatore Markab Mattossi), presentata la bozza del progetto alla 1° edizione di Canapa in Mostra, ne vede la concretizzazione alla fiera Canapa Mundì di Roma a febbraio 2015, coinvolgendo le realtà Ascia, OverGrow.it, alcuni Grow Shop, alcune aziende di canapa industriale, oggi sepre più allargato.
Chi siete e che obiettivi vi proponete?
Siamo Attivisti di moltre associazioni che si battono per la Canapa & Cannabis che si sono riuniti per sensibilizzare il territorio, con la speranza che si arrivi presto ad una regolamentazione del uso personale, siamo consapevoli che non sarà sufficente una legge a normalizzare queste abitudini. Il CIP, vuole essere un punto d'incontro tra estimatori di questa pianta, ma nel contempo vuole attirare la cittadinanza locale per informarli e metterli a confronto con i fruitori della canapa, così da sfatare il mito del tossicodipendente da cannabis.
Quanti info point sono già nati, dove e quanti sono in procinto di partire?
L'Attivismo italiano, ha sempre camminato sostenuto da volontari, e potendo contare su risorse minime, siamo riusciti ad alestire un CIP a Roma che verrà innaugurato il 31 ottobre, siamo in procinto di terminare il CIP di Racale (LE) che innaugureremo il 24 ottobre, ci stiamo organizzando per il CIP di Catania e stiamo aspettando una sede per il CIP di Padova gia presente a molti eventi locali. Abbiamo moltri altri contatti in tutta la penisola, ma dobbiamo lavorare con i giusti tempi per fare le cose al meglio.
Dopo circa un anno avete già raggiunto degli obiettivi che vi eravate prefissati?
Gli obiettivi che ci siamo prefissati, vanno ben oltre la futura data della legalizzazione in Italia, Ci piacerebbe che questo progetto accompagni gli italiani in un processo educativo di consumo consapevole, così da integrare al meglio i fruitori dell'infiorescenza di cannabis nel tessuto sociale italiano.
Gli obiettivi da raggiungere nel prossimo futuro è quello di riuscire ad operare in almeno 20 province ed avere almeno una sede in 5 regioni; Speriamo che i consumatori rispondano allappello.
Ti chiedo, ora, un più generale commento sull'attivismo antiproibizionista oggi nel nostro paese e sul dibattito sulla nuova proposta di legge presentata lo scorso luglio.
Di lavoro da fare ce ne molto, i cittadini non si rendono conto che non basta un proclama di legalizzazione per ciò che questa venga attuata. Riteniamo che semmai arriveremo ad un dunque, sarà appunto l'opinione pubblica la leva che potra sbloccare questa sistuazione persecutoria e difamatoria.
La proposta di legge "Cannabis Legale", presentata dal intergruppo, è un ottimo segno, il fatto che più di 200 parlamentari abbiano apposto la firma, ci ha dimostrato che c'è qualche politico pronto a metterci la faccia, sappiamo che altri sono pronti a schierarsi con l'opinione pubblica, e siamo consapevoli che ci sarà uno zoccolo duro proibizionista che non demorderà mai. Speriamo solo che questa legge esca dalla discussione in parlamento migliorata e non peggiorata, la nostra più grande paura è che venga lasciato tutto in mano ad un monopolio per le multi nazionali.