Anonymous attacca il Ministero

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11 Feb 2014

Hackerato il sito del Ministero della Salute dal collettivo Anonymous Italia


Hackerato il sito del Ministero della Salute dal collettivo Anonymous Italia

Dopo aver hackerato in passato il sito del Ministero dell'Interno e di altre istituzioni, Anonymous Italia colpisce il sito del Ministero della Salute. L'attacco è legato alla manifestazione antiproibizionista e per la legalizzazione della cannabis che si è tenuta nei giorni scorsi a Roma.
Il sito è tutt'ora inaccessibile. "La nostra campagna antiproibizionistica non è finita!", scrive Anonymous sul suo profilo Twitter. Dal ministero fanno sapere all'ANSA che stanno provvedendo al ripristino e alla protezione del database immagazzinato sulla piattaforma.

La manifestazione nazionale per la legalizzazione della cannabis si è tenuta sabato a Roma, organizzata da un ampio cartello di associazioni. "Da Roma parte la più grande operazione antimafia mai tentata - ha dichiara il capogruppo in commissione Giustizia di Sel alla Camera, Daniele Farina durante la manifestazione-. A Roma c'è richiesta di libertà personale, cura, coltivazione. Da qui, può partire un gigantesco trasferimento di risorse (8 miliardi di euro) sottratte al narcotraffico e indirizzate al reddito, al territorio, alle pensioni".

"Ad otto anni dall'ingresso di questa legge - ha proseguito Farina - gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: criminalizzazione dei consumatori di sostanze, aumento degli ingressi in carcere per reati legati agli stupefacenti, nessun serio intralcio agli affari delle narcomafie. Delle decine di migliaia di persone che oggi affollano le vie di Roma parleranno pochi giornali, ma questo non è problema, il problema semmai è se la politica tradisse questa richiesta di cambiamento".

Il leader dei radicali Marco Pannella ha dichiarato di non aver ricevuto, durante la manifestazione, critiche o fischi, quanto piuttosto sorrisi, baci, abbracci e tanto affetto dai presenti in piazza.

Legalizzazione e depenalizzazione da sempre costituiscono uno dei cavalli di battaglia dei radicali. Tuttavia la questione inizia ad andare oltre un vero e proprio credo politico, abbracciando larga parte dell'opinione pubblica (interessata in particolar modo all'uso terapeutico della marijuana) e schierando in prima linea l'associazionismo, che a gran voce chiede l'abolizione della Fini-Giovanardi.

 

Fonte: Il Democratico

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