Dinamed: arrivano le CBD dominanti

Soft Secrets
13 Jun 2017

Dinamed è una varietà attesa da tanto tempo sulla scena della cannabis ad uso medico. Tutta la sua discendenza è CBD dominante, con un tasso CBD:THC minimo pari a 10:1, al quale va ad aggiungersi l’alta qualità organolettica del prodotto finale. Dinafem avrebbe potuto tenersela per sé, evitando così i plagi, ma ha deciso di condividerla con l’umanità, per permetterne l’uso a tutti pazienti che ne hanno bisogno.


L’avventura comincia con la germinazione e coltivazione di un elevato numero di regolari di Dancehall. Il breeder principale di Dinafem, il professor OG, aveva acquistato questi semi direttamente da Jimi di Reggae Seeds, in una visita di cui abbiamo parlato in precedenti articoli. Sono state effettuate analisi su tutte le piante: uno sforzo titanico in cui il reparto analisi di Dinafem ha operato giorno e notte per un’intera settimana.

Nella maggior parte dei maschi è stato rilevato un tenore di circa il 2% di CBD, con un picco del 5% in un esemplare. Questo supermaschio è stato impiegato nell’impollinazione di una delle femmine selezionate con rapporto CBD:THC di 20:1, con CBD superiore al 19,5% e THC inferiore allo 0,85%. Questa femmina si distingueva anch’essa per taglia ed odore. Dall’incrocio è stato poi ottenuto un lotto di semi che la banca ha destinato al miglioramento genetico vegetale. 

Selezione in fase di coltura per la produzione di estratti

Per questa stagione due membri del team Dinafem, Capitan Ozone e Mr. A, hanno realizzato una coltura per la produzione in proprio di estratti ad uso medico, con finalità benevole. La cura e la fertilizzazione delle piante sono state gestite in funzione di questo obiettivo medico: in particolare sono stati impiegati concimi ecologici, si è proceduto al lavaggio della terra, etc. Come base genetica hanno impiegato l’ibrido CBD dominante da loro appena ottenuto. Poiché la coltura non aveva finalità di miglioramento genetico vegetale, si è evitato di applicare alle piante il protocollo di analisi intensiva.

In ogni caso il team si è reso subito conto della presenza di esemplari di altissima qualità e non ha resistito alla tentazione di conservare quelli più interessanti, facendo molta attenzione a scartare i tratti di ermafroditismo. Le caratteristiche in comune delle piante selezionate sono: un sapore degno di nota, una moderata necessità di cure e la preferenza per una fertilizzazione misurata. Le piante sono cresciute con un unico germoglio centrale e ramificazioni laterali scarse, caratteristiche che sono tutte state trasmesse alla loro discendenza.

Dall’analisi del gruppo è stato poi confermato che si tratta di CBD dominanti. In merito alla coltura, Mr. A spiega: “L’intenzione originaria era di realizzare una coltura di piante medicinali. Non abbiamo mai pensato al miglioramento genetico, però i risultati eccellenti delle analisi non potevano non saltarci agli occhi. Alcuni esemplari erano davvero eccezionali. Siamo stati presi dal rimorso di averle ‘processate’ tutte, per questo motivo siamo andati nelle sale di coltura ed abbiamo scelto le nostre favorite con un criterio puramente intuitivo: le abbiamo giudicate soprattutto in base ad aspetto, odore, resina e produzione. Ricordo che erano begli esemplari, con tonalità violacea e di buona taglia. Le analisi hanno rivelato la presenza di livelli di THC bassissimi, con percentuali medie di CBD comprese fra il 10 e il 12% e rapporti variabili di CBD:THC (10:1, 15:1 fino ad arrivare a 20:1)” 

I progetti di Dinamed

Sin dalla prima visita a Reggae Seeds, il professor OG mi ha sempre confessato la sua intenzione di ottenere una varietà CBD pura per i pazienti che ne hanno bisogno. Il problema di vendere una varietà CBD pura risiede nel fatto che è immediatamente esposta a plagi. Ad esempio, diverse stagioni fa Dinafem ha introdotto importanti migliorie nelle sue autofiorenti; nell’arco di alcuni mesi queste innovazioni sono state copiate. La concorrenza ha infatti creato nuove specie usando direttamente i pacchetti di semi Dinafem venduti al pubblico.

Per risolvere questo problema di concorrenza, il professore ha creato una varietà CBD dominante con contenuti medi di CBD più vicini al 10% che al 20%. Ciò consente ad altre banche dei semi di utilizzarla per selezionare una CBD dominante, ma non un ibrido 1/1 di qualità, giacché per ottenere tale risultato si dovrebbe usare una varietà THC dominante, incrociata con un’altra CBD dominante di simile livello. In altri termini, una pianta CBD dominante intorno a un valore del 10% dovrebbe essere incrociata con un’altra con THC sempre di valore pari a circa il 10%, affinché il tenore medio di cannabinoidi non sia molto alto.

All’atto di prendere questa decisione, il professor OG si è però trovato di fronte a un problema: fino a quel momento, tutte le madri CBD dominanti conservate dai selezionatori sono state destinate alla generazione di ibridi 1/1 con il massimo contenuto di cannabinoidi.

In particolare il livello del CBD era pari a circa il 20% e per la realizzazione del progetto sarebbe stata necessaria un’altra ampia selezione che avrebbe comportato alcuni mesi di lavoro. Nel parlarne con il proprio team, Capitan Ozone e Mr. A si sono però ricordati di alcune madri con livelli di CBD medi da loro conservate. Sono state queste a costituire la base genetica utilizzata nella selezione Dinamed.

Nei cloni i livelli di CBD sono superiori al 10%, potendo arrivare fino al 14% negli esemplari coltivati a partire dai semi, mentre il THC rilevato si colloca attorno allo 0,5%, o fino all’1% in alcuni casi. Per questo motivo è stato dichiarato un rapporto minimo CBD:THC di 10/1.

Dinamed e la responsabilità sociale

Nel’immettere Dinamed sul mercato, la banca si limita ad offrire un’altra varietà o ad introdurre un ibrido innovativo ma va molto più in là: intende soprattutto aiutare pazienti, anche al costo di subire plagi da parte di altre banche di semi. Come ci spiega il professor OG: “Le case farmaceutiche che utilizzano cannabis desiderano ottenerne il monopolio. Il loro criterio principale è monetizzare al massimo, anche passando sopra alle sofferenze della gente o all’obiettivo di favorire il miglioramento genetico della cannabis. Dagli anni 80 del secolo scorso, grazie alle ricerche di Mechoulam, sappiamo che le varietà CBD dominanti possono giovare a pazienti che soffrono di patologie gravi, come ad esempio l’epilessia infantile, ma i progressi realizzati nel miglioramento della qualità della vita di questi pazienti sono scarsi.

Quando il lavoro di un’impresa può essere utile al prossimo questa impresa ha una responsabilità sociale. Non mi sentirei con la coscienza a posto se, nel mio lavoro di selezionatore, pur potendo aiutare dei bambini, evitassi di farlo per massimizzare i miei profitti. Siamo consapevoli che la concorrenza ci copierà, ma poco importa rispetto alla gratificazione che otterremmo aiutando questi bambini ed orientando la produzione della cannabis verso un percorso che riteniamo virtuoso. Abbiamo una vocazione per aiutare il prossimo: questo è il primo passo importante che facciamo, ma ce ne saranno altri.” In questo desiderio di aiutare i malati il professore ha ricevuto ampio supporto da parte del team di Dinafem.

Uno dei fondatori della società, Pablo, spiega: “20 anni fa, quando abbiamo mossi i primi passi nell’industria della cannabis, il segmento dei prodotti ad uso medico era per me un obiettivo lontano. Ogni qual volta un cliente mi raccontava che utilizzava la cannabis in terapie mediche non riuscivo a capirlo. Poi ho sentito tante altre storie simili, che hanno finito per convincermi in merito all’utilità della cannabis come pianta medicinale. Ad esempio, quando il professor OG ha deciso di selezionare ed introdurre sul mercato una CBD dominante, io avevo appena conosciuto un uomo che aveva un figlio affetto dalla sindrome di Dravet: mi raccontava che suo figlio aveva ogni giorno svariati attacchi ed era consapevole che ogni crisi poteva essere l’ultima occasione di vederlo in vita.

Ho un figlio della stessa età e questo racconto mi ha colpito profondamente. Ho anche conosciuto in una fiera un canadese di 27 anni che soffriva di epilessia e non prendeva più medicinali grazie alla cannabis. Noi abbiamo guadagnato bei soldi con i nostri semi. Abbiamo ora un mercato terapeutico che si sta aprendo, ma sappiamo che i semi in commercio sono inadeguati. Pur non rappresentando per noi un’iniziativa di lucro, abbiamo l’obbligo morale di introdurre questi semi di CBD puro, di modo che possano essere utilizzati in modo sicuro.”

Dinamed è, soprattutto, una scommessa per dotare la neonata industria del CBD di una corretta base genetica. Come ci spiega il professor OG: “Negli ultimi anni la cannabis medica, il lato più apprezzato dell’industria della cannabis, ha conosciuto un forte sviluppo. In tutto il mondo ci sono pazienti che hanno bisogno del CBD, ma l’Epidiolex non è la soluzione; si tratta infatti di una terapia molto cara ed inaccessibile per molti pazienti. In quanto agli oli di CBD presenti sul mercato, molti sono di scarsa qualità, presentano concentrazioni insufficienti e anche residui di solventi ed altri contaminanti.

Il CBD aiuterà molti destinatari sotto vari aspetti, dall’ambito medico a quello farmaceutico, fino ad arrivare alla cosmesi o all’uso ricreativo. Esiste un’industria del CBD che continua a crescere ed a svilupparsi; le ultime stime parlano di un valore che si aggira su alcuni miliardi di euro. Al tempo stesso sussiste il grande paradosso che la disponibilità di semi di qualità CBD dominante è molto scarsa, ma il seme costituisce la base primaria dell’industria della cannabis.”

Conclusioni

La comparsa di Dinamed sul mercato comporterà una grande svolta nella cannabis ad uso medico; in quanto a rapporto CBD:THC la banca offre una proporzione dominante di CBD pari a circa 10:1, pur mantenendo valori eccellenti in tutti gli altri parametri. Chiunque necessiti di una varietà con predominanza di CBD può già coltivarla, senza dover effettuare ulteriori analisi, perché il tratto si è stabilizzato in tutta la discendenza.

Questa caratteristica permetterà ai pazienti di accedere a CBD di prima qualità e realizzarne estratti, con i quali otterranno risultati sicuramente migliori rispetto agli oli di CBD estratti dalla canapa industriale e meno efficaci. È un prodotto che si presta anche ad applicazioni ricreative; ad esempio in Svizzera si registra un’esplosione nelle vendite di fiori ricchi di CBD, di sapore gradevole e con effetto attenuato, che alcuni preferiscono a quello del THC. Il professor OG è di solito molto umile e non indulge in autocelebrazioni, ma su Dinamed si mostra molto sicuro:

“Ti posso garantire che è la migliore opzione per un malato che necessita di una varietà CBD dominante e non ha né il tempo né i mezzi per condurre analisi. Inoltre è una pianta di buona qualità sotto ogni altro aspetto, in quanto la selezione delle progenitrici è stata fatta a partire da fattori quale odore, sapore ed aspetto.” di H. Madera

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