La canapa ritorna nella farmacopea mondiale Secondo le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

Buone notizie per la canapa: il Presidente Trump ha rimosso il divieto federale alla coltivazione della canapa industriale, mascherato della già defunta Marijuana Tax, mentre grande scalpore ha fatto il verdetto senza appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra che ha dichiarato illegittima l'attuale classificazione della canapa e che si è espressa per una sua completa rivisitazione, rimuovendola dalla tabella IV della Convenzione Unica sugli Stupefacenti.
Buone notizie per la canapa: il Presidente Trump ha rimosso il divieto federale alla coltivazione della canapa industriale, mascherato della già defunta Marijuana Tax, mentre grande scalpore ha fatto il verdetto senza appello dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra che ha dichiarato illegittima l'attuale classificazione della canapa e che si è espressa per una sua completa rivisitazione, rimuovendola dalla tabella IV della Convenzione Unica sugli Stupefacenti. In una lettera diretta al segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, spedita a New York da Ginevra il 24 gennaio, il dr. Tedros Adhanamon Ghebreyesus, a nome dell'OMS, ha comunicato le raccomandazioni del comitato di esperti che si è occupato a lungo di cannabis, ritrattando in pieno la posizione assunta nel 1954 dalla stessa organizzazione tesa ad eliminare dalla faccia della terra l’utilizzo terapeutico della canapa dopo migliaia di anni di fedele servizio. Una decisione allora rinforzata da un report del regime dell’apartheid sudafricano sui danni provocati dalla dagga. Tra i 53 paesi che dovrebbero recepire questo messaggio, ve ne sono 30 che permettono l'utilizzo del CBD, altri l'intero spettro fito-terapico mentre una piccola minoranza regola anche la cannabis ricreativa per adulti. La svolta era stata peraltro sollecitata con forza da trenta paesi dell’area caraibica, Giamaica in testa.

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