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Swiss Cannabinoid e la ricerca genetica nel secondo ventennio del duemila

08 Sep 2021

Swiss Cannabinoid nasce nel 2018 da un'idea di Matthias Ghidossi, imprenditore ticinese con la passione per il breeding. La ricerca genetica ed il miglioramento della canapa, al centro della sua curiosità personale e professionale, lo hanno condotto ad interessarsi ad un nuova nuova sotto famiglia di cannabinoidi all'interno della vasta officina molecolare rappresentata dalla nostra amata cannabis. Ecco cosa ci ha raccontato.


SSIT: Per cominciare, quali sono stati i principali ambiti di ricerca sui quali ti sei concentrato nel 2021?

Il 2021 é l'anno della continuazione del lavoro sulle bivarine, CBDV-CBCV, e questo grazie alla collaborazione con un breeder in Oregon, il quale mi ha fornito una linea genetica di canapa contenente anche CBDV. Il problema da risolvere sta nel fatto che questa varietà ha una fioritura lunghissima (14-16 settimane). Per questo motivo, nel corso dell'inverno, ho incrociato la figlia di questa pianta, selezionata nel 2020, con piu di 30 linee genetiche, che testerò esaustivamente durante quest'anno per cercare di migliorare diversi aspetti di questa linea genetica. Grazie al fatto di avere una varietà contenente CBDV ho avuto la possibilità di iniziare anche il lavoro di selezione del CBGV, che spero, a breve, porti a buoni risultati. Oltre questi 2 nuovi cannabinoidi, sto continuando a lavorare sul CBG e sto perfezionando una varietà più fruttata, a dominanza CBG, che ho battezzato ANARKIKA. Fino ad ora noi breeder ci siamo focalizzati nell'aumentare le percentuali di cannabigerolo nella pianta e fornire semi che diano fiori compatti, adesso, dopo esserci riusciti, stiamo apportando i terpeni giusti nelle varietà CBG. Se pensiamo che molti paesi europei adottano ancora lo 0.2 di THC, come limite, e dunque hanno un ventaglio di varietà molto limitato quando si vogliono indirizzare sul mercato del fiore, questa sarà una rivoluzione totale.

SSIT: Ci racconti come ti dedichi al lavoro di breeding? Ci descriveresti la struttura nella quale lavori e come ti approcci a quest'ambito tanto interessante della coltivazione di cannabis?

Mi sono interessato al breeding già 25 anni fa, quando per sfortuna, in guerriglia, mi ritrovai con tre piante di cui un maschio. Attualmente la struttura principale dove faccio breeding é il giardino di casa mia dove, all'interno di due serre, seleziono a ritmo costante. Ho anche altre due serre per le pianti madri ed il mantenimento genetico, più qualche locale e box dove faccio gli incroci. Posso sfruttare anche parcelle e serre al di fuori della Svizzera dove eseguo test e produzioni. Collaboro anche in qualche progetto con delle Università che stanno testando la mia varietà Matterhorn CBG in diverse regioni.

SSIT: A livello di sviluppo e miglioramento genetico, quali sono state le maggiori soddisfazioni che hai ottenuto durante la ultima stagione?

Sicuramente la varietà ANARKIKA é quella che fino adesso mi da più soddisfazioni. Devo ammettere che non utilizzo CBD, ma questa varietà al CBG mi da veramente benessere quando la consumo, sia per il discorso terpenico, ma anche per quello degli effetti provocati dal CBG che mi fanno dormire meglio. È il sostituto perfetto per il tabacco: è piacevole da fumare e non provoca la sonnolenza che possono dare le varietà ricche di CBD. Credo poi che le soddisfazioni migliori arriveranno con le varietà al CBDV in selezione, dove spero di arrivare ad avere massimo 10 settimane di fioritura per renderle appetibili per il mercato.

SSIT: Puoi descrivere la genetica ANARKIKA e la fisiologia della pianta?

La varietà ANARKIKA é una varietà molto fruttata, poche se ne sono viste così anche di CBD, la selezione é stata fatta su centinaia di esemplari femmine a fine fioriutura. Attualmente sto ancora selezionando per migliorare alcuni aspetti, quali ermafroditismo e compattezza. Ma la linea genetica mi piace molto per la crescita veloce, gli internodi stretti ed i tempi di fioritura.

SSIT: Come prevedevi l'anno scorso anche altri agricoltori e ricercatori si sono focalizzati sullo sviluppo di genetiche ricche in CBG. Hai notato novità interessanti in questo settore del mercato?

Per la maggiore, le novità che ho visto arrivano dagli USA, anche se poi ci sono delle realtà importanti qui in Europa. Tra i breeder più attivi sui nuovi cannabinoidi c'erano i ragazzi di Gubbio, purtroppo, come sappiamo dalle pagine di cronaca, alcuni sono deceduti recentemente mentre lavoravano. Mi avevano anche mandato, qualche mese fa, i semi di differenti varietà dei loro incroci di CBG e non, semi che adesso ho inserito in un progetto universitario in Sardegna che ha lo scopo di coltivare varietà non ancora cartellinate, allo scopo di eseguire prove agronomiche in diverse condizioni climatiche per verificare se la varietà risponde bene al clima.

SSIT: Ci risulta che tu sia riuscito a far registrare la mitica Matternhorn CBG per il mercato americano. Ci racconti come si è sviluppato questo processo, quanto è durato e soprattutto che prospettive apre per il tuo lavoro?

Vero, finalmente negli USA si possono comprare i semi con tutte le certificazioni che ne attestano la qualità, in quanto testata all'interno dell'Oregon State University, che ha certificato le caratteristiche della Matterhorn. Il processo di registrazione è durato circa 18 mesi, nei quali i semi sono stati testati in 2 cicli completi partendo da seme femminizzato. Questo lavoro oltre a essere un riconoscimento per me e i miei partners americani ci permetterà sicuramente di vendere qualche seme in più, che tradotto, per me significano più soldi da investire nella ricerca sui altri nuovi cannabinoidi.

SSIT: Il tuo lavoro di ricerca s'inserisce sullo sfondo del mercato della cannabis light. In questi anni che idea ti sei fatto? Quali sono gli sviluppi che reputi più interessanti a livello europeo?

Attualmente il mercato della light è in ripresa dopo un inverno contraddistinto da poche vendite a causa della sovraproduzione del 2020, un po'come era successo nel 2018. A differenza degli inizi i prezzi sono scesi anche di 10 volte, ma abbiamo industrializzato le produzioni e questo ci permette ora di coltivare su più ettari. Sicuramente, a livello europeo, i riconoscimenti del CBD da parte delle istituzioni ci permettono di lavorare più serenamente, trovo però assurdo che ci siano paesi che tentano di legiferare a sfavore del nostro settore, come, ad esempio, in Francia, dove ci hanno provato diverse volte, senza riuscirci.

SSIT: Hai pensato di registrare la Matterhorn CBD anche per il mercato europeo?

Si, ma gli enti di registrazioni europei ci hanno messo del loro. Dopo avere passato due test di coltivazione a partire da clone, ho provato a fare inserire la Matterhorn nel catalogo nazionale dei Paesi Bassi per poi, in seguito, inserirla nel catalogo Europeo. Sono, però, stato invitato a ritirare la mia iscrizione, con una giustificazione che, anche se devo ammettere che ci rido sopra perché dimostra che siamo in mano a personaggi fiabeschi, mi ha lasciato piuttosto basito. In sostanza sono stato invitato a ritirare la candidatura in quanto la Matterhorn, secondo loro, non è una pianta da fibra. Infatti è arrivata una delle più grosse banche semi al mondo a sottopormi un contratto per le mie varietà innovative. In sostanza la mia varietà per essere iscritta avrebbe dovuto avere la percentuale di fibra più alta delle tre varietà più produttive in fibra contenute nel catalogo olandese. Ancora non mi capacito di come possano averne sette a catalogo, però chiedano una percentuale di fibra migliore delle prime tre…

Per maggiori informazioni ecco la pagina ufficiale di Swiss Cannabinoid

 

High Grande Hemp Seed