Sulle vie della canapa. Parte I
Su iniziativa del “Coordinamento piemontese unitario per la legalizzazione della canapa”, gli attori Giovanni Foresti, Paola Omodeo Zorini e Attilio il fachiro, sono partiti con la “Carovana della Canapa” lo scorso 28 giugno da Carmagnola, in Piemonte, per raggiungere tutte le realtà italiane legate alla benamata, girare un documentario, e tessere le trame del suo ritorno nella nostra vita quotidiana.
Lo stato dell’arte è più sorprendente di quel che si possa pensare, cercherò quindi di riassumere gli eventi a mio avviso più curiosi, lasciando le decine di altri incontri di questo viaggio al futuro documentario.
Carmagnola ospita il “Museo della Cultura e della Lavorazione della Canapa“ e la sede di Assocanapa, l’associazione che dagli anni ‘90 ha rigenerato la canapa in Italia, per l’occasione si è messa a disposizione per un’intervista. Spostatasi nell’alessandrino, la carovana è stata ospite alla Cascina Nelson Mandela, a Visone, per il “Festival della canapa e dell’agricoltura evoluta”, sugli svariati usi della canapa, dal pane ai mattoni, con visite ai campi. La giornata si è conclusa con lo spettacolo teatrale “Canapa, conferenza tragica”, di e con Foresti e Zorini, seguito dall’antica arte del mangiafuoco e sputafuoco di Attilio.
Il giorno seguente c’è stato l’incontro con l’associazione “Canapa Alpina”, grazie alla quale cinque paesi (Domodossola, Nosere Domodossola, Montecrestese, Crodo, Croveo), hanno iniziato la coltivazione di canapa distribuita su un terreno di 7000 mq., suddiviso in diversi appezzamenti, fino a quota di 1650 metri. Sono stati raccolti aneddoti e storie antiche, e la giornata è stata occasione per incontrare Maurizio Cesprini dell’Associazione Canova, e discutere di bioedilizia in canapa.
Il primo luglio i girovaghi sono arrivati in Emilia, dove gli amici Marino Longo e Bernardino Castellana, di CanaPiace, a Lugagnano Val d’Arda, dallo scorso anno coltivano canapa. L’Agriturismo “Prato verde” ha ospitato il dibattito sulla canapicoltura nel piacentino, accompagnando la serata con birra e chisolini alla canapa.
Risaliti in Lombardia, il viaggio ha raggiunto Orino (Varese), dove la Pro loco svolge un’operazione culturale incredibile e ospita nel giardino un piccolo canapaio in cui ogni pianta ha una targhetta con il nome del bambino che l’ha seminata.
La canapa si trova pure sulle Dolomiti del Trentino, dove Anna Zambanini, per esempio, a San Lorenzo in Banale, coltiva erbe officinali e canapa di varietà Futura 75, ottenendo semi di ottima qualità. «Per coltivare canapa oggi è sufficiente avere un pezzetto di terra», ha precisato un coltivatore di Tione, non occorre essere azienda agricola, basta comprare semi certificati e denunciare la coltura alle forze dell’ordine.
A Bolzano, invece, l’incontro è stato con Christoph Kirchler di Ecopassion, che si occupa di canapa a 360 gradi, coinvolgendo piccole imprese nella coltivazione, con l’obbiettivo di ricreare una filiera sostenibile e incentivare l’economia.
Scesi in Veneto, i tre artisti hanno partecipato festa di Radio Sherwood a Padova e, partiti per Trieste, sono stati accolti da un piacevole buffet presso il bar “Il cappellaio matto”, con farina, semi e olio di canapa.
Da Trieste a Bologna, con vista al Museo della civiltà contadina di San Marino Bentivoglio. All'esterno del museo c'è un canapaio per i laboratori didattici, che nasconde al suo interno un labirinto creato con piante di canapa in cui giocano i bambini. La Carovana si è quindi dedicata alla scoperta di progetti e realizzazioni in bioedilizia tra Bologna e Modena, visitando, tra le altre, a San Matteo Decima (BO), la prima casa italiana interamente in canapa e calce (2009): antisismica, senza collegamento al gas metano, con impianto fotovoltaico e pannelli solari.
Il successivo spostamento in Umbria, ha travolto i carovanieri con una giornata a Sant'Anatolia di Narco, dove esiste un Museo della Canapa ed è stata organizzata una tavola rotonda sul Tessile Umbro Naturale. A seguire, gli artisti hanno avuto il piacere di incontrare Melania Tozzi, ideatrice del progetto “Canapa cruda”, che recupera, a Fabriano (Marche), l’antica tradizione della fabbricazione di carta in canapa.
La carovana si è quindi mossa alla volta di Bellaria Igea Marina (Rimini), dove l’azienda famigliare Berardi, dedita alla coltivazione di erbe aromatiche, da quest'anno ha iniziato ha coltivare le varietà di canapa Felina e Futura 75, in un campo situato a Viserbella (RN), destinato all'uso alimentare, terapeutico (estrazione di CBD) e alla fabbricazione di bio-plastiche.
Il sedicesimo giorno, l’incontro è con Alessandro Palumbo di Hemp Farm Italia, il marchio di uno fra i primi oli essenziali ottenuti dal fiore di canapa, al lavoro per entrare pure nelle eccellenze alimentari. Questa è stata anche l’occasione per conoscere il signor Piero Montesi, l’ultimo cordaio marchigiano rimasto, e Amerigo Rasicci, Presidente del Museo della civiltà contadina della Val Vibrata. Fondato nel 1982, raccogliendo interviste e materiali degli anziani coltivatori e tessitori di canapa della Valle, è situato all'interno dell'agriturismo "Lu Feschiuole" di Controguerra (Te).
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