Ruggine della canapa e acari tarsonemidi
Gli acari tarsonemidi e la ruggine dalla canapa sono una minaccia relativamente nuova per le coltivazioni. Hanno cominciato a fare la loro comparsa alcuni anni fa e ora questi piccoli acari stanno diventando un problema diffuso in molte, molte coltivazioni: indoor, outdoor e serre.
Tarsonemi del ciclamino
Minaccia per la coltura: da bassa ad alta Nomi: Acaro, acaro giallo del tiglio, acaro argenteo, acaro tropicale, acaro peperoncino, acaro bianco, acaro delle foglie, tarsonema del ciclamino, Stenotarsonemus pallidus Fra le specie che attaccano la cannabis figurano: Polyphagotarsonemus latus, specie Acari Nomi: Acaro, acaro giallo del tiglio, acaro argenteo, acaro tropicale, acaro peperoncino, acaro bianco, acaro delle foglie, tarsonema del ciclamino (Stenotarsonemus pallidus) Fra le specie che attaccano la cannabis figurano: Polyphagotarsonemus latus, specie Acari Gli acari tarsonemidi (Polyphagotarsonemus latus) e i tarsonemi del ciclamino (Stenotarsonemus pallidus) hanno un ciclo vitale e provocano danni molto simili, ecco perché vengono trattati insieme in questa sezione.
Prima di tutto vengono caratterizzati e poi vengono riassunti sintomi e misure di controllo. Gli acari tarsonemidi e i tarsonemi del ciclamino vivono e si alimentano di molte piante, fra cui la cannabis. Migrano verso le foglie più basse e infestano rapidamente le piante. I sintomi possono essere facilmente confusi con una carenza di azoto. Non fanno ragnatele.
Minaccia per la coltura: da bassa ad alta Individuare gli acari tarsonemidi: Gli acari adulti aggressivi sono microscopici, lunghi circa 0,1 mm e hanno otto zampe. Le larve hanno sei zampe e sono affamati alla schiusa delle uova. Hanno una dimensione di meno della metà del ragno rosso. Le ninfe dal corpo morbido si muovono rapidamente. Il colore è bianco semitrasparente, giallognolo e di altri toni di colore. Gli acari tarsonemidi si riproducono in modo più prolifico a temperature comprese fra i 21,1ºC e i 26,7ºC. Le lunghe uova (0,08 mm) hanno una serie di circa 30 protuberanze biancastre, forma ovale con una superficie circolare fuoriuscente e si attaccano con forza alle foglie.
L’adulto ha una fascia dorsale scura. Ogni femmina può produrre da 40 a 50 uova in tutta la vita. Si schiudono in due-tre giorni, con fame. Dopo aver mangiato due-tre giorni, iniziano la fase di pupa per diventare adulte. Individuare i tarsonemi del ciclamino: Lunghi meno di 0,2 mm, questi acari dall’aspetto ceroso hanno quattro coppie di zampe e sono incolori, verdi o brunastri. I tarsonemi del ciclamino hanno molte caratteristiche in comune con gli acari tarsonemidi. I tarsonemi del ciclamino maschio hanno un artiglio molto forte alla fine di ogni quarta zampa.
Questi acari evitano la luce e preferiscono le temperature molto umide e fresche (15,6ºC). Si nascondono nelle cime, sotto le foglie e in altre aree protette del fogliame. Le uova sono lisce e si schiudono in circa 11 giorni se deposte in luoghi bui e umidi. Danni: Gli acari secernono un regolatore della crescita della pianta o tossina, quando si alimentano. E alcuni acari possono causare numerosi danni in poco tempo! I danni derivanti dall’alimentazione degli stessi deformano e distorcono le giovani cime e foglie. Le punte delle foglie possono arricciarsi e intere foglie possono ripiegarsi, incresparsi, accartocciarsi, diventare friabili ed essere sfregiate.
Gli internodi si accorciano, le punte in crescita non si sviluppano abbastanza e la crescita generale è sottosviluppata. Le nuove parti possono annerire e morire. I danni sono simili a quelli degli erbicidi e possono anche essere confusi con malattie virali, carenze di micronutrienti o ferite da erbicidi. I danni possono fare la loro comparsa settimane dopo che gli acari sono stati controllati. I danni di solito non vengono rilevati finché non arrivano a un certo punto. Le foglie danneggiate non si riprenderanno. Ci vorrà un microscopio per rilevare gli acari, perché una lente d’ingrandimento tradizionale non è sufficientemente potente per vederli.
Causa: Gli acari microscopici o microacari riescono a coprire brevi distanze e sono dispersi per lunghe distanze dal vento o attaccandosi agli esseri umani, agli utensili o a insetti alati (afidi, mosche bianche, ecc.) e facendosi dare un passaggio. Gli acari maschio traportano le uova sulle foglie nuove. Migrano sulla cannabis da molte piante, per esempio ma non esclusivamente, da piante domestiche, violetta africana, ciclamino, begonia, bocca di leone, impatiens, margherita gerbera, fucsia, margherita, azalea, edera, camelia, gelsomino, lantana, calendula, uva e ortaggi ospite, come barbabietola, fagiolo, cetriolo, melanzana, peperone, patata e pomodoro.
Gli acari sono diffusi anche come parassiti nelle serre di alcune colture. Prevenzione: I tarsonemi del ciclamino non sopportano le temperature al di sopra dei 33,3ºC, ma il ragnetto sì. Se si riduce l’umidità al 30%, non riescono a svilupparsi diventando adulti, ma le condizioni nella maggior parte delle colture sono perfette perché i ragnetti proliferino. Non permettete agli acari tarsonemidi di entrare nella stanza di coltura o nella serra. È più difficile fare prevenzione con questi acari e si moltiplicano con il caldo. Utilizzate substrati certificati senza pesticidi. Tenete l’area di coltura ben pulita. Indossate indumenti e calzature pulite nella stanza di coltura e nella serra.
Non mettete piante ornamentali o alimentari che attirano i tarsonemi del ciclamino e gli acari tarsonemidi. È importante eliminare gli acari tarsonemidi prima della fioritura perché le piante non riescono a riprendersi se entrano in fioritura con danni provocati dagli stessi. Controllo biologico: Alcuni acari predatori locali controllano alcune aree in modo efficiente. Due nemici naturali, Euseius stipulatus e Typhlodromus ovalis, vengono attualmente valutati come agenti biologici per controllare questi acari. L’Amblyseius californicus mangia i ragnetti rossi e gli acari tarsonemidi Polyphagotarsonemus latus. Se non c’è alimento per i predatori, se ne vanno o muoiono.
L’Amblyseius californicus può anche mangiare polline per rimanere in vita. Fragola (Ricinus communis L.) e margaritas (genebra) sono alcuni degli alimenti con polline. Spray: Gli acari tarsonemidi e i tarsonemi del ciclamino non sono suscettibili ad alcuni composti di dinitrofenolo e piretroidi sintetici. Immergere completamente le piante in un bagno acaricida è estremamente efficace per trattare le piccole piante. Fenbutatin, diazinone e dicofol (Kelthane) sono sostanze chimiche molto forti che sconsiglio, ma che si sono dimostrate efficaci per controllare gli acari.
Ruggine della canapa
Minaccia per la coltura: da bassa ad alta Nomi: ruggine della canapa, acari Fra le specie di ruggine della canapa che attaccano figurano: Aculops cannabicola Individuare: La ruggine della canapa non è conosciuta, ma questo spaventoso parassita sta diventando sempre più famoso perché è difficilissimo da tenere sotto controllo. Gli acari sono molto piccoli, lunghi solo 0,2 mm e hanno solo due paia di zampe attaccate al corpicino color beige pallido.
Anche se la ruggine della canapa è praticamente impossibile da vedere a occhio nudo, la si può distinguere da altri acari distruttivi perché non lascia ragnatele. A 27ºC, la ruggine della canapa raggiunge un ciclo di vita di 30 giorni. Danni: Si alimenta di tutti i tipi di pianta di cannabis. Vive e si alimenta soprattutto di foglie, pezioli e meristemi. I danni dovuti a questo si evidenziano nell’arricciarsi delle foglie sulle punte, seguito da clorosi e necrosi. Le foglie e i pezioli diventano fragili.
Le infestazioni fanno diventare le foglie di colore beige a causa dei corpi di questi acari! Questi acari si alimentano di stigmi femmina, rendendoli sterili. Consumano anche ghiandole di resina che possono ridurre notevolmente la produzione di resina. La ruggine della canapa si alimenta delle piante di cannabis finché l’ospite non è morto. Questi acari si riuniscono nella parte superiore della pianta quando muore. La ruggine della canapa trasmette anche virus. Causa: S’introduce nelle coltivazioni a causa di pratiche poco igieniche, di stock contaminati e anche per sfortuna.
Gli acari della ruggine della canapa si nascondono sulle piante indoor e in serra. Si ritiene svernino su semi contaminati indoor e outdoor. I minuscoli acari si diffondono facilmente alle piante circostanti attraverso le gocce d’acqua. Anche il vento può trasportarli molto lontano. Prevenzione: Tenete pulita e disinfettata l’area di coltura. Introducete solo stock privo di parassiti nella coltivazione. Disinfettate i semi. Tenete la coltura a una temperatura inferiore ai 21ºC e un’umidità del 50% per rallentare il processo riproduttivo.
Eliminate le foglie e le piante fortemente danneggiate dalla coltura. Controllo biologico: La muffa Hirsutella thompsonii è un patogeno degli acari della ruggine della canapa, ma non l’ho mai trovato in commercio. Spray: Gli acaricidi e gli spray allo zolfo sono piuttosto efficaci. Assicuratevi di nebulizzare sulle foglie completamente. Questo brano è tratto dal capitolo 24, “Diseases & Pests” della Cannabis Encyclopedia (596 pagine, oltre 2.000 immagini a colori, formato A4) di Jorge Cervantes, disponibile ovunque in inglese. L’edizione spagnola sarà disponibile a gennaio 2017. Per maggiori informazioni, visitate il sito di Jorge, www.marijuanagrowing.com.