Purple Haze
La genetica Purple, in particolare la Purple Haze stessa, sono oggetto di infinite controversie nella comunità di cannabicoltori. Le basse temperature durante la fioritura hanno un ruolo importante nella comparsa della colorazione violacea, ma negli ultimi anni le varietà che producono toni violacei, blu o rossi - senza aver bisogno di un calo della temperatura - sono sempre più richieste. Nel bel mezzo di tutti questi progressi, la Purple Haze originale apparentemente si è persa, come molti altri ceppi famosi degli Anni Settanta.
Un esempio di Sweet Purple: i toni violacei compaiono solo sulle cime
È difficile mettere in evidenza l’origine e le caratteristiche della Purple Haze originale e alcuni sostengono che non sia mai esistito un unico ceppo autenticamente selezionato che portasse quel nome, ma che il nome indica in generale il colore violaceo, a prescindere dalle origini. Altri sono molto decisi nell’affermare che questo ceppo è realmente esistito ed è diventato estremamente raro, se non estinto. Questi ultimi ritengono che la Purple Haze originale fosse un incrocio fra una skunk olandese e una haze tailandese/colombiana e che le discendenti si possano ritrovare in una piccola selezione di varietà outdoor ancora disponibile nei Paesi Bassi. Il fatto che i ceppi di Purple olandese esistenti siano molto simili fra di loro a livello di aspetto, effetto e sapore potrebbe essere spiegato proprio da questa teoria.
La maggior parte dei ceppi violacei noti sono a predominanza sativa, hanno effetto cerebrale e rivitalizzante (senza dubbio per la genetica Thai così diffusa nei lignaggi Purple) e un delicato aroma di uva o giacinto. Spesso le varietà di indica afgane o indiane sono utilizzate per creare ceppi violacei, grazie alla loro resistenza alle basse temperature. Nell’attuale abbondanza di varietà di cannabis, ci sono ceppi con solo foglie violacee, alcuni con toni violacei solo sulle cime e altri che esprimono tale colore su tutta la pianta.
Questa bellissima Purple Kush mostra toni violacei su tutta la pianta
L’effetto violaceo inizia a esprimersi verso la fine del ciclo di fioritura, dato che le molecole che riflettono l’estremità rossa dello spettro iniziano ad accumularsi. Queste molecole, chiamate antocianine, si formano in reazione alle notti più fredde e ai giorni più corti, il che porta all’idea che le cime violacee siano il risultato delle basse temperature. Ciononostante, quando vengono fatte crescere a partire dai semi, la colorazione violacea si verifica a vari gradi – e spesso non si verifica per nulla – a seconda della genetica di ogni pianta.
Nonostante ciò, se una pianta che ha tendenza a manifestare toni violacei viene esposta a temperature più basse del normale, l’effetto violaceo s’intensificherà. Questo naturalmente avviene con le attuali varietà Purple, che spesso sono così violacee da sembrare quasi nere, mentre gambo e foglie rimangono più chiari e più verdi. La Purple Haze originale si dice abbia questa stessa tendenza.
A prescindere dal fatto che le varietà violacee olandesi di oggi siano o meno le discendenti dell’originale, sembra che abbiano molto in comune con la stessa. Ciononostante, l’attenzione è stata concentrata verso ceppi più potenti che diventano comunque violacei anche in indoor, mentre alcune di queste genetiche sono incredibili, è triste che i ceppi originali vengano dimenticati.