Primitiae Genetics: le autofiorenti di Mekong e Gael.

Soft Secrets
14 Feb 2022

Oltre ad essere la storia di due amici e della loro passione, Primitiae Genetics è una banca di semi dedicata alle genetiche autofiorenti. Nata ufficialmente nel 2020, il progetto si pone l’obbiettivo di creare le migliori autofiorenti sul mercato. Grazie ad anni di continua sperimentazione, nelle migliori condizioni ambientali, un’accurata selezione genetica e l’utilizzo esclusivo di fertilizzanti organici, finalmente il loro impegno si traduce nella nascita di tre varietà d’eccellenza: la Polaris, la Mystica e Arcana Nox.


SSIT: Perché scegliere Primitiae come nome delle vostre genetiche?

Il nome, si pronuncia Primizie, è stato scelto per la passione che ci lega alla storia, al passato, quando la natura era maestra di vita e quando, per apprendere un’arte, servivano tempo e dedizione. Il mondo attuale, al contrario, è sempre più veloce, non segue più le leggi della natura ma solo quelle del mercato, dove l’apparenza ha più valore del contenuto. Questo principio va contro tutto ciò in cui crediamo. Il nostro obbiettivo è quello di creare un’icona artigianale di qualità.

SSIT: Perché avete messo in commercio solo tre genetiche?

In tutti questi anni abbiamo trovato e salvato una moltitudine di strain favolosi, ma il nostro obbiettivo è sempre stato quello di creare piante di qualità superiore. Per farlo abbiamo messo tutta la nostra attenzione sulle  genetiche più promettenti, osservandone tratti e  peculiarità e continuando ad incrociarle con altre varietà. Attraverso questi incroci speravamo di riuscire a minimizzare, se non annullare, le naturali differenze fra Ruderalis e piante femminizzate e regolari.

SSIT: Cosa intendete per ridurre le naturali differenze fra Ruderalis, femminizzate e regolari?

Le piante autofiorenti originali sono il risultato di una selezione genetica naturale: sono state le uniche a sopravvivere in climi dove il fotoperiodismo impediva alle piante portatrici di questo gene di portare a termine il ciclo di riproduzione e produrre semi. Le autofiorenti Ruderalis sono selezionate dalla natura per velocità e capacità di fiorire anche in primavera, ma non sono state selezionate per effetto, profumo, sapore, forma, semplicità di coltivazione.

A questo, quindi, ci abbiamo pensato noi. Le autofiorenti antiche, infatti, anche se incrociate con cloni provenienti da Cultivar con pedigree dal mondo del cannabis (come la Willie Wonder nel caso delle prime LowRider) continuavano a preservare caratteristiche genetiche non desiderabili, provenienti dalle Ruderalis, quali una resina di poca qualità ed un effetto breve e leggero e breve.

Primitiae Genetics: le autofiorenti di Mekong e Gael.

SSIT: Cosa significa essere un breeder?

Il breeding è l’arte e la passione più naturale che si possa sognare perché si tratta di creare una simbiosi con la natura, il tempo, i sapori, gli stati d’animo, la geografia, i colori: un circolo virtuoso per creare una pianta con le caratteristiche desiderate che ti permette di esplorare meglio il manifesto e il tuo interiore, scoprendo infine che la vera bellezza si trova nello stesso processo di automiglioramento.

SSIT: Qual’è stato il vostro obbiettivo in fase di selezione delle genetiche?

Lo scopo è quello di lasciare la caratteristica genetica del fotoperiodismo delle Ruderalis e eliminare tutte le altre e quindi d’introdurre il gene incaricato della fioritura automatica dentro piante fotoperiodiche attraverso un breeding selettivo (scegliere gli esemplari che si mantengono più simili ai cloni elite pur manifestando il gene per la autofioritura). Ogni volta che incrociamo una pianta con un’altra abbiamo, indicativamente, il 50 % del padre il 50% della madre, quindi se siamo interessati solo all’1% dedicato al fotoperiodismo e, allo stesso tempo, vogliamo eliminare il 49 % delle caratteristiche non volute, l’unica soluzione è continuare a incrociare tra di loro e per diverse generazioni gli esemplari automatici più simili al clone élite originale fino ad ottenere piante quasi completamente simili all’originale però nella loro versione automatica.

SSIT: Come procedete in questo lavoro certosino di osservazione consapevole?

L’unico modo è conoscere molto bene i cloni élite originali per poter riconoscere quali sono le autofiorenti più simili secondo tutti i parametri, non solo l’apparenza, ma soprattutto a livello di effetto. In questo modo è possibile isolare gli esemplari che ci hanno colpito e riprodurli per cominciare una nuova selezione per conseguire specifici effetti e proprietà. Il frutto di questo lavoro di selezione genetica fatta dall’uomo sulle autofiorenti si può vedere nel risorgere del loro mercato, il quale, dopo essere stato inizialmente rifiutato dai coltivatori, è tornato più grande che mai superando nelle vendite le cugine fotoperiodiche.

SSIT: Perché questo successo commerciale?

Perché ormai il livello di questi incroci ha raggiunto quasi la qualità delle classiche varietà con l’aggiunta dell’indubbio vantaggio della velocità. Dopo 60 giorni dalla semina, infatti, si possono raccogliere le automatiche più veloci, mentre le varietà classiche fotoperiodiche hanno bisogno di un minimo di tre mesi; senza dimenticarsi  poi il vero vantaggio e cioé  la possibilità di coltivare tutto l’anno e raccogliere in qualsiasi stagione evitando muffe, funghi e altri parassiti (per esempio gli elicotteri ) dell’autunno in outdoor .

Primitiae Genetics: le autofiorenti di Mekong e Gael.

SSIT: Mekong ci vuoi dare la tua defizione autofiorente?

Le genetiche autofiorenti sono tutte quelle indipendenti dal fotoperiodismo ovvero quelle che cominciano la fase di fioritura indipendentemente dal ridursi delle ore di luce durante la fase vegetativa. Una varietà autofiorente esposta a 18 ore di luce al giorno comincia la sua fioritura dopo tre o quattro settimane mentre una varietà classica continua la sua fase vegetativa fino a quando non riduciamo le ore di luce al temporizzatore delle lampade indoor o, in outdoor, quando aspettiamo che le giornate comincino ad accorciarsi. Per questa ragione, teoricamente, è possibile mantenere viva per sempre una pianta madre fotoperiodica, semplicemente lasciandola a 18 ore su 24 con le lampade accese, ma è impossibile farlo per un’autofiorente, almeno senza l’utilizzo di ormoni specifici per mantenerla in fase vegetativa.

SSIT: Come avete lavorato a livello di breeding?

I nostri strains sono il risultato di un progetto di breeding cominciato nel 2008  con il Gorilla Grow Shop di Granada e durato per oltre 6 anni in indoor (quattro cicli annui) con genetiche autofiorenti regolari. Per partire avvantaggiati nella selezione, visto che l’eliminazione dei tratti genetici indesiderati delle Ruderalis è un processo veramente lungo, l’idea era quella d’incrociare direttamente cultivar élite con la miglior autofiorente. Abbiamo quindi scelto tra tutte le autofiorenti disponibili, concentrandosi nel ritrovare i migliori fenotipi reali che assomigliavano più ai cloni élite originali dei coltivar fotoperiodici e selezionando solo le auto che erano quasi impossibili da distinguere dall’originale, per poi salvarle e catalogarle a seconda del chemiotipo.

SSIT: Perché lavorare in questa maniera?

Dopo decenni di breeding ho capito che cominciare con una buona genetica è tutto quello che importa davvero. Dopo aver speso anni cercando di migliorare genetiche, i migliori risultati avvenivano solo quando il materiale genetico di partenza era già eccezionale. E’ inutile incrociare dei super cloni con delle auto scarse tentando di migliorarle. Una volta stabilita una buona base genetica di partenza abbiamo catalogato i diversi esemplari e moltiplicati per cominciare a selezionare le 9 varietà  migliori tra le migliaia testate durante gli anni. Al posto di cercare di ricreare l’ennesima versione auto dei miei nuovi cloni ho deciso di sperimentare e incrociare differenti effetti e sapori tra le mie super auto per creare qualcosa di un livello superiore veramente nuovo che avesse il meglio dei due mondi. In questo modo abbiamo potuto ottimizzare il tempo e fare quel lavoro che la maggior parte dei banchi ferma solo alla quinta generazione per poi lasciare il resto ai vari produttori di semi.

SSIT: Vogliamo parlare delle vostre viarietà?

Per la Polaris ho cercato di ricreare l’auto ideale per coltivi indoor con il fiore più bello e resinoso possibile, un ottimo rapporto foglia/calici, per evitare la classica cima fogliosa e poco consistente, tipica delle antiche autofiorenti, una struttura compatta e una velocità esplosiva in fioritura, ma con una vegetativa non troppo corta per dar il tempo sufficiente adi sviluppare una pianta molto produttiva per riempire bene l’armadio e non sprecare prezioso spazio. La candidata come madre è stata  un’autofiorente chiamata Flame, per via del suo chiaro gusto e odore tipo Fire OG Kush e la sua velocità impressionante. Il padre invece è la Gelauto di HolyDogz Genetics, ottenenuta incrociando le migliore genetiche americane dal gusto cremoso e sofisticato con i migliori maschi del progetto di semi regolari. La risultante di questa unione sono stati i semi da cui nasce la selezione per Mystica e Polaris. Un raro chemiotipo dolce e “fragoloso” che si manifestava in un 10% della prole e che ha attirato l’attenzione portandoci verso un programma di selezione parallelo per cercare di isolare quel caratteristico congiunto di terpeni veramente additivo e inebriante .

SSIT: Hai delle preferenze fra le tue genetiche?

Polaris era diventata la mia favorita per via dell’effetto potente e del suo sapore complesso e ricercato (che non stanca mai) degna delle sua discendenza californiana lontana da profili monoterpenici di varietà che sembrano incredibili a prima vista, ma che stancano in pochi giorni.  La differenza terpenica tra la Polaris e la Mistica si riflette anche nell’effetto perchè nonostante entrambe ricoperte di resina, la prima è più sedativa e la seconda molto più stimolante a livello cerebrale. L’ultima genetica, l’Arcana Nox, è una pianta esteticamente affascinante, dai colori stupendi soprattutto durante le ultime settimane di fioritura. Un fiore che sembra disegnato e una struttura  molto compatta e leggermente più piccola e meno  «ramificata» di Polaris e Mystica. Per produrre questa varietà ho selezionato le più rapide, compatte, resinose e profumate tra la nostra base di auto e poi ci siamo concentrati nel selezionare quelle col miglior sapore e effetto tra gli incroci delle vincitrici, senza nessun altro requisito se non la massima qualità dell’esperienza per la massima velocità. Arcana Nox ha un sapore fruttato veramente ricco in terpeni, un gusto che non si dimentica facilmente a cause della sua densità e complessità ed un effetto divertente che può essere usato anche con fini “artistici “ e verso la fine  scende dolcemente e ti lascia con voglia di dormire felice, stanco di tanto fantasticare e creare.

SSIT: Hai qualche consiglio da vero talebano per i nostri lettori?

In questi tempi invernali il consiglio è di mettere un tappetino scaldante sotto i vasi per far germinare le piantine e poi non toglierlo mai fino alle due ultime settimane di fioritura. La temperatura delle radici durante le prime 5 settimane è fondamentale per produrre un buon sistema radicolare in poco tempo. A buon intenditore poche parole . W la Libertà . Mekong.

https://www.primitiaegenetics.it/

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