Manipolare le cime più grandi

Soft Secrets
02 Nov 2013

Ho avuto fortuna nell'imparare a manipolare le piante da un amico molto prima che mettessi le mani su materiale informativo relativo all'ambito della cannabis.


Ho avuto fortuna nell'imparare a manipolare le piante da un amico molto prima che mettessi le mani su materiale informativo relativo all'ambito della cannabis.

Ho avuto fortuna nell’imparare a manipolare le piante da un amico molto prima che mettessi le mani su materiale informativo relativo all’ambito della cannabis. Dopo aver visto gli effetti ottenuti sulle piante, ho voluto scoprire perché danneggiare i rami e le foglie aumentasse la resa e quali altre tecniche esistessero per manipolare raccolti maggiori. Mi sono chiesto spesso: “Quante piante posso coltivare sotto questa fonte di luce?”. La mia risposta è sempre quella di porsi una domanda diversa: “Come riempire lo spazio disponibile?”. Per rispondere a questa domanda, dovete prima di tutto pensare a quali tecniche utilizzare per coltivare le vostre piante.

Al centro della manipolazione delle piante sta il ridirezionamento dell’energia delle piante. A seconda della tecnica, si può avere un ridirezionamento temporaneo o permanente. Nel farlo, chiediamo alla pianta di concentrarsi su aree specifiche durante il ciclo di crescita per ottenere determinate conseguenze: piante più forti, cime più grandi, ecc. Analogamente a quanto si fa con i bonsai, cambiamo la forma, le dimensioni e il flusso energetico della pianta per creare questi effetti. Possiamo quindi usare queste tecniche di manipolazione per fare in modo che qualsiasi numero di piante possa riempire lo spazio a disposizione, massimizzando al contempo il loro potenziale di resa.

Potatura

Una cosa che facciamo come coltivatori per curare le nostre piante è eliminare il fogliame poco sano o danneggiato. La potatura, la forma base della manipolazione delle piante, si riferisce alla rimozione di foglie che hanno perso colore, che sono danneggiate o necrotiche. Questo consente alla pianta di spostare l’energia che normalmente investirebbe in queste foglie inferiori o danneggiate, per trasferirla in una crescita maggiore ed estremamente efficiente della parte superiore. Le nostre signorine investono molta energia nel far vivere le foglie malate o danneggiate, quindi è sempre meglio liberarsene da subito e trasferire il flusso energetico dove vogliamo che agisca maggiormente. Infine, la potatura implica anche la rimozione delle foglie più grandi verso la parte superiore, perché queste fanno ombra sulle foglie inferiori. La rimozione permette dunque il passaggio della luce.

Super cropping

FIM- Utilizzando forbicine a punta fine o una lama, eliminate solo una parte del centro della pianta.

La prima tecnica di manipolazione delle piante che ho imparato mi è stata insegnata da un amico di vecchia data le cui coltivazioni producevano raccolti assolutamente invidiabili. Quando gli ho chiesto suggerimenti per ottenere gli stessi risultati con le mie piante, si è messo in ginocchio di fronte a una delle mie piante e ha detto: “Non preoccuparti. Ti prometto che non farò male a nulla. La pianta starà meglio che mai da domani stesso”. Ho fatto un respiro profondo e gli ho affidato tutta la mia fiducia. Lo ho osservato mentre avvolgeva il pollice e l’indice attorno al gambo principale (meristema) vicino alla punta della pianta e stringeva. Ha applicato abbastanza pressione da danneggiare la parte senza rompere completamente il gambo. Poi ha ripiegato delicatamente il tutto sul gambo nel punto in cui aveva premuto e se n’è andato. Toccava a me provare. Mi ha indicato un’altra zona della pianta e mi ha detto di stringere fino a sentire un ‘tac' fra le dita. È stato il mio battesimo al super cropping. 

Un vantaggio sostanziale di questa tecnica è quello i rafforzare l’integrità della pianta, in particolare i gambi, per sostenere una maggior crescita vegetativa e il peso delle cime durante il percorso. Si può anche utilizzare per controllare le dimensioni fisiche e l’altezza della pianta senza dover usare agenti chimici mirati allo stesso effetto, come bush load o phosphoload, che alterano la regolazione ormonale della pianta. Mediante questa tecnica, andiamo a danneggiare intenzionalmente i passaggi vascolari interni per obbligare la pianta a curarsi, creando tessuto cicatrizzato e un ‘bozzo’ nel punto in cui stringiamo. Questo permetterà il passaggio della linfa consentendo una crescita ottimale, ma nelle 24-48 ore successive la pianta ridirezionerà l’energia che avrebbe investito nella crescita superiore al fogliame inferiore al di sotto del punto in cui premiamo. Questo porterà a un gambo visibilmente più spesso e più forte di quello che sarebbe senza questa tecnica di super cropping.

Per cominciare, selezionate una pianta che ha poche serie di foglie e nodi a un'altezza di almeno 15-20 centimetri. L’idea è quella di applicare questa tecnica in un punto della pianta dove la crescita è più abbondante, per ridirezionare questa energia a tutte le aree al di sotto del punto di pressione. Mettete poi il pollice e l’indice attorno al gambo principale fra le due serie superiori di nodi e premete. Applicate abbastanza pressione per sentire che lo xilema si spezza, come se doveste applicare pressione a una vescica. Non spaventatevi se vedete del liquido fuoriuscire dal punto di pressione, è solo acqua. La cosa più importante è evitare di spezzare completamente il gambo, il che porterebbe alla cimatura della pianta. La pianta dovrebbe riprendersi completamente nel giro di pochi giorni, con la parte ripiegata sul gambo che si protende verso la luce e il tessuto cicatrizzato che forma il bozzo nel punto di pressione. Potete ripetere questa tecnica mentre la pianta cresce in altezza fra ogni punto nodale. Il tessuto cicatrizzato rende molto difficile la ripetizione del punto di pressione nello stesso punto e farlo potrebbe provocare danni irreparabili. Ma per il resto della pianta, il mio personale motto del super cropping è: ‘Se c’è un punto di pressione, lo farò’.

SUGGERIMENTO PER I COLTIVATORI: usare i silicati come additivi rafforza le pareti cellulari della pianta e se li si unisce al cropping, si otterrà una pianta ancora più forte.

Cimatura

CIMATURA- Le frecce indicano i 2 nodi che saranno dominanti a livello apicale una volta tolta la punta.

In natura la riproduzione è la tendenza prevalente fra tutto ciò che fanno le piante. La cima apicale (chiamata anche cima terminale) delle piante di cannabis diventerà sempre la più grande e la più forte, grazie alla vicinanza alla luce. La pianta sa che questa cima è la sua miglior possibilità di riproduzione e applica quella che si definisce dominanza apicale, mandando la maggior parte dell’energia alla crescita della parte superiore. È come dare al miglior giocatore della squadra più tempo per giocare per garantirsi la possibilità di entrare in finale. Durante la crescita normale, una pianta manderà degli ormoni soppressivi alle parti ausiliarie e inferiori, rallentandone la crescita e risparmiando la maggior parte dell’energia per la cima apicale.

“Cimatura” è il termine usato dai coltivatori di cannabis per riferirsi alla potatura della parte superiore principale. Alcuni la chiamano strozzamento perché si va a premere fino a spaccare la parte superiore fra le dita. Consiglio sempre di utilizzare forbici o una lama quando si tagliano le parti della pianta. Altrimenti è molto facile provocare danni cercando di strappare le foglie e i rami. In più, l’utilizzo di arnesi garantisce precisione. Per non confondere questo metodo con la pressione applicata nel super cropping, lo chiameremo cimatura. Rimuovere la parte superiore trasferisce la dominanza apicale dalla cima terminale ai due nodi immediatamente al di sotto del punto di taglio. Quindi, quella che era la cima apicale dominante diventa due cime apicali dominanti. Ovviamente, nessuna di queste due cime sarà forte con quella principale, ma due è meglio di uno in questo caso, o tre o quattro! La cimatura potrebbe effettivamente raddoppiare o triplicare il potenziale di fioritura. Oltre a ciò, questo procedimento favorisce una crescita rapida di tutti i rami al di sotto del punto di taglio, non solo dei due nodi immediatamente al di sotto. Analogamente al super cropping, la cimatura è un altro modo con cui si arreca un danno intenzionale alla pianta per ridirezionare la sua energia, ma con risultati ampiamente diversi. Per applicare il metodo di cimatura alle vostre piante, selezionate uno spazio fra i nodi verso la parte superiore della pianta, dove vorreste tagliare, poi effettuate il taglio e rimuovete la parte superiore. Anziché liberarsi di queste parti tagliate, alcuni coltivatori rimuovo una quantità sufficiente per utilizzarla per i cloni e avviare così un ciclo di raccolto perpetuo.

Lollipopping-

LOLLIPOPPING- Seguite il gambo premendo con le dita per eliminare le parti inferiori indesiderate.
Questo metodo prevede l’eliminazione di un grosso quantitativo di parte sana della vostra pianta e per questo motivo spaventa molti coltivatori, che, di conseguenza, non lo provano. Provate sempre le tecniche nuove su una o due delle vostre piante. In questo modo non rovinerete l’intero raccolto in caso di errore e avrete un raffronto diretto con le piante su cui non avete usato il nuovo trattamento. Il lollipopping è all’estremo opposto della cimatura e può comunque essere utilizzato in concomitanza con quest’altra tecnica. In questo caso, anziché tagliare o danneggiare la pianta appena cresciuta, vi concentrerete sulla stessa eliminandone tutte le parti, tranne le gemme più nuove all’estremità dei rami. Il termine lollipopping deriva dall’aspetto assunto dal ramo dopo che è stato trattato in questo modo. Otterrete dunque una struttura simile a un lecca lecca con una cima deliziosa che ne adorna l’estremità (da qui, il lecca lecca).   

SUPERCROPPING- Selezionate un punto dove stringere, ripiegate la pianta in quel punto e lasciate 24-48 ore alla pianta affinché si curi.

Per applicare questo metodo, tenete il gambo fra il pollice e l’indice, iniziando appena sotto le prime 3-4 serie di internodi o laddove prevedete che si formerà il canopo della pianta. Con l’altra mano, tenete il gambo in un punto che si trovi al di sopra delle dita dell’altra mano. Esercitate una leggera pressione e tirate delicatamente il gambo fino alla base della pianta, facendo attenzione a non danneggiarlo. La parte che tenete fra le dita dovrebbe staccarsi piuttosto facilmente. L’eliminazione di questa parte inferiore incanala tutta l’energia disponibile verso i fiori rimasti in alto. Essendo meno i fiori su ogni ramo, dovrete preoccuparvi meno della somministrazione di energia alla pianta e questo porterà sicuramente alla formazione di cime più grosse e più fitte.  

Il lollipopping non è la soluzione ideale per ogni coltivatore. Ad alcuni non interessa avere cime sottili alla base della pianta. Sono inoltre soddisfatti della dimensione delle cime e decidono quindi di non applicare questo metodo. Per chi vuole che le piante producano delle pepite strabilianti, questa è la tecnica che consentirà alle vostre cime di avere energia a sufficienza per sviluppare il loro pieno potenziale. Come vedremo in seguito, questo trattamento è fortemente utilizzato nel metodo SCROG.

FIM-

LST/SCROG- Una volta installata la rete SCROG, potete vincolare i rami affinché crescano orizzontalmente utilizzando l’LST (Low Stress Training)
Un metodo più recente che è sempre più popolare fra i coltivatori è la tecnica sviluppata casualmente chiamata FIM (Fuck I Missed – letteralmente ‘Cazzo, non l’ho visto). Questo metodo può avere effetti pazzeschi sullo sviluppo delle cime quando si taglia con precisione. Questa tecnica, come la cimatura, prevede il taglio dei fiori sulla punta (apice), ma anziché tagliarli interamente dal gambo, se ne lascia una piccola parte. È come dire: “Ops, non ho visto alcuni dei nodi mentre cercavo di cimare la pianta”. Questo può portare alla formazione di 6-8 germogli da uno stesso nodo parzialmente tagliato. Essendo una tecnica piuttosto nuova, i coltivatori hanno espresso pareri molto diversi e probabilmente questo è dovuto al fatto che i risultati variano da pianta a pianta, anche se si applica il metodo allo stesso modo su ciascuna di queste. Raggiungere il 100% di precisione quando si cerca di tagliare una parte del nodo è quasi impossibile, ma con vari tentativi ed errori e conoscendo il proprio ceppo, si riuscirà a capire quanto tagliare. Questa tecnica prevede l’utilizzo di forbicine a punta fine per tagliare un pezzo nel mezzo della parte appena cresciuta, in corrispondenza con il gambo principale. Sembrerà un mazzo di foglioline, ma state attente a non tagliarle tutte, il che equivarrebbe sostanzialmente alla cimatura.

Finora ci siamo concentrati sulla manipolazione della pianta per ottenere una resa maggiore. Parliamo ora dello riempimento dello spazio con le piante. Dato che non sempre un numero maggiore di piante garantisce una maggior resa, bisogna considerare come riempire lo spazio con le piante. Con le colture indoor, la fonte di luce proviene normalmente dallo stesso punto: dall’alto. Senza “l’alba” o “il tramonto”, la forma triangolare della maggior parte delle piante di cannabis, è difficile che la luce da sopra riesca a penetrare fino alla parte inferiore della pianta. Ecco quando entra in gioco il materiale riflettente sulle pareti o una luce per integrare la principale sui lati nella stanza di coltura, il che è un’altra possibilità per contenere e diffondere la luce che avete a disposizione. Anche l’altezza è un punto importante indoor, soprattutto quando si coltivano ceppi a predominanza sativa che amano allungarsi. I coltivatori sono diventati molto creativi negli anni e hanno inventato vari metodi per controllare e risolvere questi problemi.

SUPERCROPPING- Non innervositevi se vedete un po’ di liquido fuoriuscire dal punto di pressione. In questo processo si danneggia lo xilema e quindi si tratta solo di un po’ d’acqua.
Per esempio, il metodo Sea of Green (SOG), che è ottimale per avere raccolti rapidi e ha a che vedere con la gestione di spazio e tempo. Il metodo SOG cerca di utilizzare ogni centimetro di spazio illuminato, affiancando piccoli contenitori per piante (da ½ o 1 litro) e mandando le piante in fioritura dopo solo una 1 (massimo 2) settimana di fase vegetativa. Qui, anziché riempire la stanza di coltura con poche piante grandi che richiedono una fase vegetativa più lunga, avrete un numero superiore di piante ma con una resa minore per pianta. Questo implica una rotazione costante delle piante in fioritura, il che si traduce in meno attesa fra un raccolto e l’altro. 

Il metodo Screen of Green (SCROG) è una delle soluzioni più diffuse fra i coltivatori indoor, in quanto si possono coltivare piante che raggiungono le loro dimensioni massime e che producono abbondantemente, in ogni tipo di spazio. Questa tecnica uscire il lollipopping e la cimatura e introduce una rete o filtro come sistema di sostegno della pianta (e per limitarne la crescita verticale). Nel farlo, crea inoltre un ‘mare di verde’ visibile con un canopo di cime. Una bellissima vista, oltre al resto! È diverso dal metodo SOG, in quanto non si riempie semplicemente lo spazio con tutte le piante che si possono usare per avere l’effetto mare di verde. In questo caso, invece, si usano meno piante e se ne manipola la dimensione e la forma per riempire lo spazio. Questo canopo crea comunque un inconveniente, perché non consente quasi alcuna mobilità, il che rende difficile l’accesso alle piante più interne. Prima d’installare la rete, assicuratevi di completare tutte le operazioni di manipolazione e di verificare che non ci siano problemi d’insetti infestanti che richiedano accesso a tutte le piante più tardi.

SUPERCROPPING- Applicate pressione a sufficienza per sentire un ‘tac’ fra le dita, ma non danneggiate il gambo completamente.
Per utilizzare il metodo SCROG, dovrete manipolare la pianta all’inizio della fase vegetativa per moltiplicare il numero delle cime principali che si formeranno. Iniziate con una pianta che ha raggiunto almeno 15-20 cm e posizionatela nel vaso desiderato. Assicuratevi che sia sufficientemente grande per gestire il sistema radicolare delle piante per l’intero ciclo. Utilizzate le istruzioni sulla cimatura per ottenere il numero di rami desiderato, a seconda della dimensione dello spazio e del contenitore a disposizione. Portate dunque i rami a crescere orizzontalmente, per un po’, lungo il filtro, legandoli. Si può usare una struttura a spirale con i punti legati che riempiono la rete. Questa tecnica porta ogni nodo alla stessa altezza del filtro e porta i rami a svilupparsi verticalmente verso la luce per creare un canopo di cime. Per sostenere la maggior produzione con questo numero di cime, si dovrebbe poi usare il metodo del lollipopping sul resto della pianta, eliminando tutto ciò che sta al di sotto della rete. Con questa struttura, la luce non potrà penetrare al di sotto del canopo che le cime creeranno, quindi eliminare questa vegetazione è il modo migliore per dirigere questa energia ai punti in cui può rivelarsi più utile. Permette inoltre di far passare più aria dalla base della pianta. Cimate e applicate il super cropping tutte le volte necessarie per pareggiare il canopo. Il fattore chiave per un metodo SCROG ben riuscito è quello di vincolare i rami affinché si sviluppino distanziati in maniera omogenea e all’incirca alla stessa altezza. Non ci saranno cime leggere con questo tipo di coltura, ma grosse cime che ricevano la stessa intensità di luce alla stessa altezza. Il metodo SCROG richiede una fase vegetativa sufficiente affinché le piante siano vincolate in modo adeguato e che il coltivatore sia diligente. Vincolare i rami affinché crescano orizzontalmente per questo è un tipo di Low Stress Training (LST – Vincolo a basso stress).L’LST richiede l’utilizzo di bastoncini, spago, cavi, velcro, reti, legami incrociati e tutto ciò che può essere utile per legare una pianta e vincolare dunque la crescita dei rami, senza tagliarli o danneggiarli. Fino ad ora abbiamo parlato solo delle tecniche con High Stress Training (HST – Vincolo ad alto stress): tagliare o danneggiare una pianta ovviamente provoca un livello di stress più elevato rispetto a vincolare i gambi in un modo o nell’altro legandoli.  

FIM- Ricordate che per il FIM dovete lasciare una piccola percentuale della parte appena cresciuta intatta ed eliminare il resto. 
Se si va al nocciolo della questione, tutte queste tecniche di manipolazione implicano dello stress per le vostre piante: il fattore chiave è capire quale può essere la quantità di stress sana per la pianta. Non dimenticate che troppo stress può portare le vostre signorine all’ermafroditismo (fra le altre cose), il che può portare a una perdita finale per il coltivatore. State dunque attenti e ricordate di testare le tecniche su poche piante prima di applicarle sull’intera coltura. Per quanto efficaci, queste tecniche di manipolazione delle piante non vi faranno arrivare automaticamente al risultato. 

Le vostre piante hanno inoltre bisogno di un programma completo per quanto riguarda la somministrazione di luce, acqua e nutrienti affinché producano le cime perfette che vedete nelle foto. È qui che la fisica, la chimica e la biologia s’incontrano in una coltivazione. Ottenere l’equilibrio giusto richiede del lavoro, ma il risultato consiste nel raggiungere il massimo potenziale.

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