L’uso che se ne fa
Per fortuna l’uso personale di Cannabis in Italia è depenalizzato, quindi i contravventori rischierebbero solo sanzioni amministrative come per esempio la sospensione della patente o del permesso di soggiorno ma non sanzioni penali. Non è propriamente legale ma è permesso il consumo della Cannabis con contenuto in THC alto (il THC è il principio attivo psicotropo altrimenti conosciuto come Tetraidrocannabinolo). Nel caso recentemente apparso di utilizzo di Cannabis con un contenuto di THC inferiore allo 0,2% non si è tecnicamente punibili. Il limite di 0,6% è solamente un aiuto ai coltivatori che potrebbero vedere superato il limite di 0,2% imposto dalla legge per via di condizioni particolari di crescita delle loro piante. di CBG
In questo articolo vorrei far chiarezza sugli usi della Cannabis. A prima vista sembra voglia dir la mia sui motivi che spingono una persona ad assumere o a rifiutare la Cannabis, in realtà data la molteplicità di ragioni e la loro incontestabilità mi limiterò solo ad analizzare gli aggettivi che accompagnano il termine “uso”.
L’uso medico-terapeutico è il più nobile tra tutti: chiunque passerebbe la propria canna ad un infermo bisognoso. Soprattutto molti miei amici coltivatori sarebbero orgogliosi di sentirsi terapeuti assistendo al miglioramento di quadri clinici grazie al proprio prodotto. Io sarei molto soddisfatto se i miei fiori venissero utilizzati in ambito ospedaliero, ma a quanto pare i militari a Firenze son più bravi di me (sto scherzando, io non produco in ambiente sterile e loro non sono capaci).
La Cannabis può essere, a ben vedere, considerata una panacea alla luce delle sue proprietà curative dimostrate in numerosissimi casi: la nostra amata pianta si è dimostrata un ottimo analgesico, un anticinetosico, un antiemetico, un ipotensivo ed un antiepilettico, senza tener conto di tanti pazienti che han tratto giovamento in numerose altre infermità. Un mio amico ha superato olimpicamente la chemioterapia senza perdere un solo chilogrammo, grazie alla Cannabis che gli ha tolto la nausea e gli ha reso l’appetito. Sempre grazie ad una tintura alcoolica ricca in cannabinoidi una vicina di casa di mia madre ha sconfitto l’insonnia e la relativa depressione che l’accompagnavano da una decina di anni circa. Una rapida ricerca su internet renderà curioso anche il più scettico detrattore dell’utilizzo medico-terapeutico della Cannabis.
L’uso “degustativo” è però la forma di utilizzo più diffusa nella società occidentale. Ogni volta che un turista si accende un cannone con gli amici in un coffee-shop di Amsterdam per assaggiare un nuovo strain sta cercando il piacere di nuovi sapori, oltre che l’effetto dei cannabinoidi presenti. Come quando si beve un buon vino e se ne colgono i differenti sapori, ugualmente della Cannabis se ne possono degustare almeno un centinaio di sapori differenti, tralasciando i vari blend offerti dagli incroci disponibili sul mercato. L’utilizzo “degustativo” o ricreazionale è il più diffuso tra i consumatori di Cannabis perché anche un utilizzatore terapeutico gode di un buon sapore. Devo aggiungere per onestà, anche un utilizzatore degustativo che ricerca quell’effetto rilassante dei cannabinoidi diventa un utilizzatore terapeutico, rendendo così labile se non indefinibile il confine tra le due tipologie di utilizzo.
Probabilmente il termine corretto per definire la commistione tra le due forme d’uso sopracitate è “ricreativo”, come da vocabolario della lingua italiana: ricreativo, che serve a ricreare o ha lo scopo di ricreare, di dare sereno svago alla mente ed allo spirito.
Con quest’ultima definizione comincia a farsi sempre più complicata la definizione dell’utilizzo quotidiano della maggior parte dei consumatori (che al giorno d’oggi son fumatori di canne).
Ciò che nel mondo occidentale è ridotto è l’utilizzo meditativo, relegato principalmente agli appartenenti al movimento rastafariano che sono stimati essere tra uno e dieci milioni di adepti. Come esigua è la fetta di consumatori celebrativi, ossia coloro che utilizzano la Cannabis per celebrare avvenimenti o tappe storiche. Ho scritto esigua in quanto non è la destinazione d’uso più diffusa nonostante, devo chiarire, non esista una demarcazione netta tra gli utilizzi differenti della nostra amata pianta.
Un consumatore può degustare, celebrare, meditare e ristorarsi al contempo: una canna consumata per rilassarsi ristora animo e corpo quindi è ricreativa, rilassante e de gustativa ad esempio.
L’uso ludico invece è il meno diffuso e andiamo a vedere l’etimologia ed il significato della parola “ludico” per capir meglio. Ludico dal latino ludus che significa gioco. Il significato è attinente al gioco, al giocare con riferimento particolare all’aspetto libero e gioioso del gioco, svincolato da regole. Sono ben pochi coloro che consumano Cannabis per gioco, non v’è nulla di gioioso nel assumere Cannabis col solo fine di drogarsi e qualsiasi fattone potrà confermarlo: vi son sostanze stupefacenti adatte ad un uso prettamente ludico, ma tra tutte la Cannabis risulta tra le meno adatte. La Cannabis più che una sostanza ad uso ludico sarebbe da annoverare tra le sostanze enteogene. Come ho già scritto poco sopra, il confine tra i diversi utilizzi della Cannabis è sottile e talvolta inesistente confermando ancora una volta la peculiare utilità della Cannabis per il genere umano. Buon inverno!
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Soft Secrets