Sponsorizzato

Intervista a Sweet Seeds

Soft Secrets
07 Jan 2011

Sweet Seeds è; una banca di semi femminizzati che sta trionfando in Spagna e in tutta Europa. Il suo segreto è quello di adeguarsi alla domanda del pubblico. Hanno cominciato quindi a offrire confezioni di semi femminizzati di qualità a un prezzo eccellente oppure opzioni come le confezioni da tre o le confezioni da collezionista, contenenti diverse varietà; per coloro a cui piace variare i sapori. Sono stati anche fra le prime banche a interessarsi alle autofiorenti: si tratta di una parte del catalogo su cui lavorano con molto interesse. In una occasione mi hanno confessato il loro segreto: quando hanno iniziato erano coltivatori insoddisfatti di quello che offriva il mercato, volevano migliorare molte cose. Senza dubbio al cliente è piaciuto e una dimostrazione di ciò è stata la rapida ascesa di questa banca, come anche la grande quantità di trofei vinti dalle varietà di Sweet Seeds in vari concorsi. Questo spirito di vicinanza ai coltivatori è proprio quello che li ha portati fino a qui. Se continuano così avranno sempre il vento in poppa.


Sweet Seeds è una banca di semi femminizzati che sta trionfando in Spagna e in tutta Europa. Il suo segreto è quello di adeguarsi alla domanda del pubblico. Hanno cominciato quindi a offrire confezioni di semi femminizzati di qualità a un prezzo eccellente oppure opzioni come le confezioni da tre o le confezioni da collezionista, contenenti diverse varietà per coloro a cui piace variare i sapori. Sono stati anche fra le prime banche a interessarsi alle autofiorenti: si tratta di una parte del catalogo su cui lavorano con molto interesse.

In un'occasione mi hanno confessato il loro segreto: quando hanno iniziato erano coltivatori insoddisfatti di quello che offriva il mercato, volevano migliorare molte cose. Senza dubbio al cliente è piaciuto e una dimostrazione di ciò è stata la rapida ascesa di questa banca, come anche la grande quantità di trofei vinti dalle varietà di Sweet Seeds in vari concorsi. Questo spirito di vicinanza ai coltivatori è proprio quello che li ha portati fino a qui. Se continuano così, avranno sempre il vento in poppa.

La stagione scorsa, avete avuto un palmares impressionate: siete stati la banca ad aver vinto più trofei attraverso vari coltivatori della Spagna. Anche quest'anno ne avete vinti vari. Quali sono le vostre piante più premiate? A cosa pensate sia dovuto questo successo?

A Sweet Seeds siamo molto contenti di questi riconoscimenti e del successo che stanno avendo le nostre varietà sia in Spagna che all'estero. Siamo una banca di semi giovane e per il momento le nostre piante più premiate sono quelle che si trovano dal mercato da più anni: Cream Caramel, Black Jack, S.A.D., Sweet Tai e Ice Cool. È chiaro che il successo nei concorsi di cannabis è dovuto al fatto che assaggiatori esperti riconoscono la qualità di queste piante. Riconoscono infatti nei fiori le caratteristiche che rendono una pianta di cannabis desiderabile e ammirata, con un aroma intenso e gradevole, un effetto potente, un buon passaggio al palato, la quantità e qualità dei tricomi, il tipo di effetto, ecc.

Volevamo approfittare di questa opportunità per ringraziare tutti i coltivatori di cannabis, molti dei quali per noi sono anonimi, che s'impegnano a presentare campioni di Sweet Seeds nei concorsi di cannabis nelle loro zone. Per noi è un onore ogni volta che una delle nostre varietà viene premiata in un concorso, quindi grazie infinite ai campioni.

In generale la vostra banca è emersa con una forza incredibile a livello internazionale, sebbene foste già coltivatori veterani. Qual è stato il fattore chiave alla base di questa rapida espansione internazionale?

Il nostro successo in Spagna riteniamo sia stato il nostro biglietto da visita per collaborare con distributori su altri mercati. Durante le ultime due stagioni abbiamo fatto un grosso sforzo pubblicitario a livello internazionale per farci conoscere e presentare i nostri semi su pubblicazioni importanti sulla cannabis distribuite in altri Paesi. Non possiamo dimenticare che la qualità del seme è il fattore più importante, sia in Spagna che all'estero, per ottenere un successo duraturo su qualsiasi mercato della cannabis.

È molto importante che i clienti rimangano soddisfatti. Il prezzo contenuto dei nostri semi ci consente di offrire un ottimo rapporto qualità-prezzo, che in tempi di crisi come questi, è un fattore da tenere in considerazione. Per noi è importante anche offrire un servizio rapido e di qualità a negozi e distributori. Ovviamente, è importante stare molto attenti, in guardia e con la mente aperta, per innovare e migliorare in un mercato dinamico e globale in piena esplosione.

Parlateci della vostra filosofia di coltivazione.

La nostra filosofia di coltivazione è semplice. In primo luogo siamo consumatori e collezionisti di genetiche, ossia ricerchiamo e selezioniamo le migliori genetiche che s'incrociano lungo il nostro percorso, per poi conservarle a tempo indefinito e poterle sfruttare oggi, domani o fra 20 anni. I criteri che utilizziamo per selezionare le nostre migliori madri riguardano principalmente le qualità auspicabili di queste piante e non le loro origini, discendenza o pedigree. Con queste piante eccezionali utilizziamo metodi di coltura tradizionali, ma anche metodi moderni per ottenere popolazioni femminizzate al 99,9%. Anche in questo momento siamo molto occupati nello sviluppo di nuove varietà femminizzate autofiorenti al 100%. Riteniamo che la cannabis sia un dono della natura e che nessuna varietà di cannabis dovrebbe avere un proprietario, dato che si tratta di un bene dell'umanità. Cerchiamo di condividere con coloro che desiderano genetiche che considerano della miglior qualità e che hanno il nostro stesso attaccamento e amore per la pianta della cannabis. Inoltre, il miglior modo per proteggere una varietà di cannabis è quello di condividerla.

Muovendo i primi passi, avete fornito molti dati su come fare semi femminizzati: lo rifareste?

Quando abbiamo cominciato a fare semi femminizzati, abbiamo reso pubblici i nostri esperimenti in diretta sul forum della cannabis di lingua spagnola più visitato di internet. In quel momento la tecnica che non utilizzava l'Acido Giberellico per ottenere la femminizzazione era il segreto meglio custodito da alcune (molto pochi) banche di semi del mondo e stava cominciando a emergere su internet. Non avevamo ancora fondato Sweet Seeds, quindi ci è sembrato di fare un favore a tutti i coltivatori e gli amanti della cannabis del mondo permettere la diffusione di questo tipo d'informazione e di fare in modo che si spandesse velocemente su internet, in un forum come cannabiscafe.net

Al giorno d'oggi, esiste una moltitudine di banche di semi. Il settore della cannabis si è sviluppato molto in Spagna. La concorrenza è forte. Noi non abbiamo mai smesso di fare ricerca e di perfezionare le nostre tecniche. Sebbene vi sia una buona comunicazione e un buono scambio di informazioni fra la maggior parte delle banche spagnole, è anche vero che ci sono molte informazioni non condivise con altre aziende della concorrenza.

Cosa intendete per stabilità? Prediligete l'omogeneità delle piante o la possibilità di scegliere fra varie possibilità?

Noi riteniamo che una varietà sia stabile quando gli individui che formano una popolazione mantengono i tratti che li definiscono come varietà per varie generazioni successive. Pensiamo inoltre che una generazione o popolazione di semi sia stabile quando non si osservano variazioni nei caratteri degli individui che la compongono. Per esempio, i famosi semi F1 sono una popolazione o generazione di semi stabili, ma non formano una varietà stabile, dato che le generazioni successive che si ottengono a partire da queste non lo sono.

Un esempio estremo di popolazione o generazione stabile, ossia con una stabilità del 100% per tutti i tratti, è quella in cui tutti gli individui sono cloni derivanti dalla stessa madre. In questa coltura di cloni sono tutti copie identiche di se stessi e non dovremmo trovare variazioni fra gli individui. Quelli che, come noi, conservano madri e realizzano colture di cloni, osserveranno come sebbene si tratti di cloni, alcune piante risultano poi più alte rispetto ad altre, alcune si possono ammalare mentre le altere no, alcune si radicano alcuni giorni prima delle altre o producono di più delle altre.

Tutto questo succede, sebbene si tratti di cloni identici. Queste differenze o variazioni che osserviamo sono dovute a fattori ambientali o del substrato e non a differenze genetiche, dato che si tratta di una coltura di cloni. Non bisogna confondere queste differenze provocate dal substrato, con la variabilità genetica distintiva di popolazioni non stabili o eterozigotiche.

Noi prediligiamo e ricerchiamo piante il più omogenee possibile, cercando di trovare il difficile equilibrio fra stabilità e forza ibrida. Ciononostante, neanche la variabilità costituisce un problema, quando i diversi fenotipi che compaiono hanno caratteristiche auspicabili, come due aromi interessanti nella stessa varietà.

Avete qualche consiglio per la coltivazione di semi femminizzati o ritenete che si debbano trattare come i semi regolari?

La coltivazione di semi femminizzati deve essere realizzata nello stesso modo di quella utilizzata con le femmine dei semi regolari. Di fatto l'unica differenza genetica fra le popolazioni di semi regolari e femminizzati, sta nel fatto che fra i femminizzati non ci sono maschi. A seconda del metodo di coltivazione utilizzato, solo con cloni d'elite femmina, di solito i semi femminizzati sono più produttivi, hanno un aroma più forte e sono più stabili rispetto alle stesse versioni regolari.

Come selezionate le vostre madri? Quando cominciate dai semi, sono femminizzati o regolari?

Per selezionare le piante madri che devono entrare nei programmi di coltivazione, oltre a selezionarle per le loro eccezionali qualità strutturali, agronomiche, organolettiche (sapori e aromi) e chimicotipiche (quantità e tipo di cannabinoidi), è importante assicurarsi che queste piante non abbiano tendenza all'ermafroditismo e che abbiamo una buona attitudine all'ibridazione. Questo può essere verificato facilmente realizzando le opportune prove di discendenza.

Inoltre, queste piante femmina devono avere una buona risposta alla tecnica d'inversione del sesso, produrre abbondante polline fertile che, se possibile, si fertilizzi senza necessità di assistenza manuale.

Quando abbiamo cominciato da popolazioni di semi come nel caso delle varietà autofiorenti, abbiamo lavorato partendo sia da quelli femminizzati che da quelli regolari. Anche il lavoro di coltivazione lo abbiamo provato in entrambi i modi, con semi regolari o femminizzando nell'ultima fase, oppure lavorando dall'inizio senza maschi, realizzando tutto il programma di coltura solo con femmine. Pensiamo sia meglio lavorare durante tutto il programma femminizzando, senza utilizzare maschi, per evitare sorprese nella risposta alla tecnica dell'inversione del sesso alla fine del programma, una volta che il lavoro è stato portato a termine.

È ora sempre più diffuso il tema delle piante bonsai. Quando ci siamo conosciuti, oltre dieci anni fa, avevate già piante bonsai di tre o quattro anni. Parlateci in breve di quegli esperimenti, del sistema che avevate per formare i bonsai e i problemi principali emersi.

Le piante bonsai sono state un esperimento divertente nato quasi in modo spontaneo quando abbiamo cercato di mantenere le nostre piante madri con una statura molto piccola, soprattutto per risparmiare spazio e mantenere nel nostro spazio per le madri un maggior numero di queste ben illuminate. A forza di contare talee e rami delle piante, cercando di mantenerle piccole, i gambi invecchiano e s'ingrossano. Con i mesi si produce una legnificazione del tessuto erbaceo che comincia a diventare legno. Questo attribuisce alla pianta l'aspetto del bonsai, sebbene non si tratti di un vero e proprio bonsai, dato che non si arriva a miniaturizzare le dimensioni delle foglie. Si ottengono più piccole, ma non miniature.

Come fanno i giardinieri dei bonsai, possiamo modellare poco a poco la forma della nostra pianta, tagliando o lasciando crescere o piegando i rami, dove lo riteniamo opportuno. Queste piante sono state messe in vasi da 3 litri e con il tempo il terreno si carica di sali e perde le sue proprietà. Di conseguenza il sistema radicolare si deteriora. Prima che le piante mostrassero sintomi di carenze che non si riuscivano a risolvere con il lavaggio della terra, all'incirca una volta ogni sei mesi, arrivava il momento di procedere con la potatura delle radici e la sostituzione del substrato. In questo spostamento, approfittavamo per infettare le radici delle piante con vari microrganismi benefici per le radici. I gambi delle piante di cannabis non sono preparati a vivere tanti anni e nelle piante di tre o quattro anni, era facile che i gambi cominciassero a decomporsi e a prendere infezioni di funghi alla base. Mantenere una pianta di bonsai per oltre quattro anni è davvero difficile.

Al giorno d'oggi non lavoriamo con piante bonsai, preferiamo avere le nostre madri sempre molto forti e sane e rinnoviamo le nostre madri con nuove e giovani talee al massimo ogni sei mesi.

Di tutte le vostre piante, con quale avete avuto l'impressione di essere arrivati a un punto di soddisfazione totale?

La verità è che questa è una domanda molto difficile per noi, perché è come chiedere a un padre di che figlio sia più orgoglioso o quale sia il suo preferito. Diciamo che pensavamo che le nostre prime varietà fossero arrivate a un punto da considerarsi come la fase conclusiva della coltivazione, varietà come quelle citate all'inizio dell'intervista, la cui qualità non è stata riconosciuta solo da noi, ma anche da tutto il mondo della cannabis. Nonostante ciò, forse si potranno realizzare miglioramenti in alcune di queste varietà, perché è difficile dire quando qualcosa è realmente concluso.

Le nostre varietà più recenti sono quelle che offrono ancora maggiori possibilità di miglioramento. Per esempio, varietà come Sweet Cheese, Snow Fruit, Speed Devil, Fast Bud e Big Devil sono state sviluppate costantemente durante questa stagione e per l'inizio del 2011 si comincerà a confezionare la stessa varietà migliorata.

Consigliateci una sativa e una indica.

Come sativa vi consiglierei la Jack 47, per tutti coloro a cui piacciono le sensazioni forti, un aroma gradevole d'incenso e dall'effetto molto potente ed euforico. Come indica vi consiglierei la Cream Caramel, dall'incredibile aroma dolce con tocchi terrosi e un effetto molto rilassante.

Nel vostro catalogo quali considerate abbiano un utilizzo più officinale?

Normalmente i consumatori di cannabis con fini officinali di solito preferiscono le varietà più indiche, con un elevato contenuto di THC, il principale principio attivo officinale e CBD a sufficienza per compensare gli effetti euforici e psichedelici del THC. Per questo tipo di utilizzatori, le varietà più adeguate sarebbero la Cream Caramel, la SAD o la Mohan Ram. C'è anche una buona percentuale di utilizzatori officinali che preferiscono le varietà più sative. Per questi utilizzatori funziona bene la Ice Cool, la Sweet Tai o Psicodelicia.

Avete inserito ora delle auto fiorenti nel vostro catalogo: come affrontate la sfida?

Abbiamo creduto fin dall'inizio in queste nuove genetiche auto fiorenti e pensiamo che abbiano un grande futuro. Stiamo lavorando molto sulle piante auto fiorenti. Questo tipo di genetica viene sempre più richiesto dai coltivatori e ha una serie di vantaggi rispetto alle varietà normali, in quanto sono soprattutto rapide, discreta e si possono realizzare vari raccolti all'anno in outdoor, anche in primavera. Ultimamente le varietà autofiorenti stanno raggiungendo una qualità sufficiente da portare molti coltivatori a sceglierla da coltivare nei loro armadi in indoor, per via soprattutto del breve ciclo di vita e qualità accettabile.

Pensate che le autofiorenti miglioreranno questa stagione? Fino a che punto credete che possano arrivare questi miglioramenti e fra quante stagioni li vedremo?

A Sweet Seeds lavoriamo da circa due anni su vari progetti di coltivazione per ottenere alcune delle nostre varietà classiche femminizzate in versione autofiorente. I primi esempi di questi nuovi progetti saranno disponibili all'inizio della prossima stagione 2011. Le prime a essere presentate saranno la SAD autofiorente, Cream Caramel, Auto e Jack 47 autofiorente. È nostra intenzione offrire con il tempo tutte le varietà del nostro catalogo in versione autofiorente. Queste nuove varietà auto fiorenti che sono state ibridate e migliorate con le genetiche di Sweet Seeds, costituiscono un salto di qualità rispetto alle autofiorenti attuali. Una nuova generazione di autofiorenti, con un aroma migliore, più resina, strutture più ramificate e maggior altezza. In definitiva, più simili alle femminizzate non autofiorenti a cui siamo abituati.

Molti coltivatori lavorano in questo momento ibridando varietà autofiorenti con le loro migliori madri. Per questo, in futuro, le autofiorenti potranno solo migliorare. Abbiamo lavorato per migliorare le tre varietà autofiorenti che abbiamo in catalogo. Saranno: Speed Devil #2, Fast Bud #2 e Big Devil #2, disponibili anche all'inizio del 2011.

Un consiglio che vi ha lasciato la lunga esperienza da voi maturata coltivando.

Ricordate sempre che la cannabis è una pianta magica che si è evoluta per mano dell'essere umano sin dal principio dei tempi, disposta a restituire generosamente tutte le cure e i favori che noi umani possiamo farle.

 

S
Soft Secrets