Genetiche F1 Fast Version
Manolo di Sweet Seeds ci ha raccontato come sono state scoperte le F1 Fast Version e quali sono i loro vantaggi.
La cannabis presenta due modelli di fioritura. Le varietà classiche sono fotodipendenti, ossia cominciano a fiorire al diminuire delle ore di luce. Le autofiorenti, invece, fioriscono in base all’età, senza essere influenzate dal fotoperiodo. Le varietà F1 Fast Version sono fotodipendenti, con una parte di geni autofiorenti presenti nel loro pool genetico che non si manifesta nella discendenza, ma contribuisce ad anticipare la data del raccolto.
La F1 Fast Version e le leggi di Mendel
Un ibrido F1, detto anche “seme commerciale” si ottiene incrociando due diverse linee pure. La caratteristica principale di questo ibrido è l’uniformità dei tratti ed il tipico vigore dell’ibrido. Secondo la prima legge di Mendel, quella dell’ereditarietà, la prima generazione filiale (F1) è omogenea e simile alla progenitrice portatrice dell’allele dominante. In base alla seconda legge, la seconda generazione filiale (F2), che si ottiene incrociando progenitrici di prima generazione, è per il 50% simile al genotipo di prima generazione, per il 25% simile al genotipo dominante e per il 25% simile al genotipo recessivo.
La terza legge riguarda l’indipendenza di trasmissione dei tratti ereditari: in altri termini l’ereditarietà di uno specifico tratto genetico non incide sulla trasmissione di un altro tratto genetico. Nella linea F1 Fast Version, si applicano tutte e tre le leggi: si tratta di una forma tipica di ereditarietà mendeliana, in cui un unico gene determina il tipo di fioritura. Le linee autofiorenti contengono due alleli del tratto autofiorente recessivo; ciò significa che questo tratto si manifesta quando sono presenti in uno stesso individuo due alleli che lo trasmettono. Le linee fotodipendenti contengono due alleli di un tratto di fioritura fotodipendente dominante.
L’unica eccezione sono le linee F1 Fast Version, in cui un allele dominante trasmette la fotodipendenza all’intera discendenza ed un altro allele recessivo trasmette il tratto autofiorente ma non si manifesta. Ciò è dovuto al fatto che le varietà F1 Fast Version risultano dalla combinazione di una progenitrice fotodipendente ed un’altra progenitrice autofiorente. Anche in questo caso, secondo la prima legge di Mendel, tutta la discendenza è omogenea e simile alla progenitrice dominante; per questo motivo le figlie presentano tutte il tratto di fotodipendenza ma contengono anche entrambi i tratti.
La presenza del tratto autofiorente non si manifesta nel fenotipo, ma influisce ugualmente in quanto accelera la fioritura e maturazione delle piante. Quando si incrociano due piante F1 Fast Version, la discendenza è mista: 50% F1 Fast Version, 25% autofiorenti e 25% fotodipendenti tradizionali. Per questo motivo, per ottenere una F1 Fast Version, bisogna sempre incrociare una progenitrice fotodipendente con un’altra progenitrice autofiorente e piante di questa tipologia appaiono solo nella prima generazione risultante da questo incrocio.
Esistono varie tipologie di varietà autofiorenti. Alcune hanno un lungo periodo di fioritura, ma sono di scarso interesse presso gli utilizzatori finali, in quanto il ciclo di coltivazione dura tanto quanto quello delle fotodipendenti. Le varietà autofiorenti più diffuse cominciano a fiorire dal 21° al 28° giorno decorrente dalla germinazione. La fioritura si completa poi alla quinta settimana circa, con la possibilità di effettuare il raccolto alla settimana 8 o 9. Nella F1 Fast Version, la discendenza eredita questa rapidità. La fioritura delle figlie è più lenta rispetto alle autofiorenti, ma più rapida rispetto alle fotodipendenti.
La selezione delle autofiorenti
Nel 2007 Sweet Seeds comincia a lavorare con le genetiche autofiorenti e nel 2009 presenta al pubblico le prime varietà di questo tipo. Oltre alla classica Lowryder di Joint Doctor’s, la banca utilizza altre linee genetiche, in primis le prime varietà prodotte da Lowlife Seeds, o varie linee provenienti dal nord del Canada o degli Stati Uniti, molto probabilmente incroci di Ernest Small o Mighty Mite della Columbia Britannica. Nella letteratura scientifica il fenomeno delle autofiorenti non viene spiegato ma, dopo aver analizzato l’ereditarietà di questo tratto e dopo vari esperimenti, gli scienziati giungono alla conclusione che il tratto autofiorente si trasmette con un singolo gene, probabilmente un gene mutante di fioritura fotodipendente la cui presenza persiste nel pool genetico sin da tempi ancestrali.
Questa mutazione è benefica in regioni particolarmente fredde, dove è utile che la cannabis selvatica completi il suo ciclo di fioritura e produca semi utili prima dell’arrivo dell’autunno. In passato, nel nord del Canada o degli Stati Uniti, regioni caratterizzate da climi rigidi, si coltivavano grandi quantità di canapa. Queste colture sono poi state abbandonate per una serie di motivi.
Lasciando queste varietà, precedentemente addomesticate, libere di prosperare, il gene di questo tipo è rimasto presente nel pool genetico e può quindi ripresentarsi. Quando questo succede, le piante con questo tratto autofiorente sono particolarmente adattive in climi freddi. In breve tempo la banca Sweet Seeds si rende conto che questi genotipi, poco apprezzati per gusto e dimensione dai consumatori, presentano in realtà un grande potenziale, se sottoposti a miglioramento genetico. Cominciano così a selezionare queste autofiorenti primitive incrociandole con i loro cloni élite preferiti.
Incrociando la genetica autofiorente con i cloni élite fotodipendenti, la banca non ottiene esemplari autofiorenti nella prima generazione, in rigorosa conformità alla legge di Mendel, con l’intera discendenza omogenea ed assomigliante alla progenitrice fotodipendente dominante. Deve invece attendere fino alla generazione successiva per osservare una segregazione di genotipi e, di conseguenza, la comparsa del 25% di autofiorenti.
Incrociando fra loro gli autofiorenti di seconda generazione, si manifesta il tratto autofiorente nell’intera discendenza. La terza legge di Mendel definisce l’indipendenza dei tratti ereditari. Quindi, benché il tratto autofiorente si stabilisca nella terza generazione, le figlie possono talvolta presentare gusto e psicoattività ereditati dalle progenitrici fotodipendenti. In questo modo possono essere ottenute varietà di qualità sempre migliore, pur conservando nel pool genetico il tratto autofiorente.
Scoperta e selezione della F1 Fast Version
Nei primi test sulle autofiorenti, durante il programma di miglioramento di Cream Caramel Auto, Manolo osserva che la prima generazione non presenta tratti automatici, ma la sua fioritura è più breve. Dopo un primo momento di dubbio, in cui controlla gli appunti da lui annotati sul calendario, alla ricerca di un possibile errore, fa un secondo tentativo, ma i risultati sono gli stessi: tempo di fioritura più breve.
Rileva quindi questa caratteristica nell’incrocio di prima generazione fra una fotodipendente e un’autofiorente. Dopo aver creato Cream Caramel Auto, la banca comincia a lavorare con altre varietà nella stessa direzione, ottenendo gli stessi risultati. È così che Sweet Seeds decide di aggiungere le varietà F1 Fast Version ® al proprio catalogo e di registrare il marchio.
Le varietà F1 Fast Version sono ibridi F1: si tratta sempre di ibridi di prima generazione ottenuti incrociando un esemplare fotodipendente con un autofiorente. Dal momento che non è possibile conservare progenitrici automatiche sotto forma di cloni, ciò significa che la qualità delle piante non può che migliorare di volta in volta. Infatti, se il processo di selezione e miglioramento vegetale viene svolto in modo adeguato, scegliendo solo i migliori esemplari come progenitori per ciascuna generazione, la varietà evolverà in base agli esemplari scelti.
Per riassumere, le piante3 F1 Fast Version sono in continua evoluzione ed il loro sviluppo è collegato al progresso della progenitrice automatica. Quando una linea automatica è selezionata correttamente, la linea F1 Fast Version sarà anch’essa migliorata. In realtà, la F1 Fast Version è una forma rapida di cloni élite migliorati e selezionati; è così possibile ottenere una versione di clone in grado di fiorire prematuramente, con il vigore tipico di un ibrido e la possibilità di selezionare altri tratti interessanti.
A parte i progetti di miglioramento vegetale, Manolo ci ha anche parlato della collaborazione quadriennale della banca genetica con un centro di biotecnologia vegetale e delle somme significative investite in questa collaborazione. In ogni caso, la banca è convita che il lavoro di ricerca implichi anche un certo grado di rischio e che si deve investire senza nemmeno sapere anticipatamente se si otterranno i risultati sperati.
I vantaggi della F1 Fast Version
Il tratto di fioritura breve si rafforza con ogni generazione ottenuta da progenitrici automatiche, perché si scelgono gli esemplari migliori di ciascuna famiglia per le riproduzioni successive, prestando particolare attenzione agli esemplari a crescita rapida, come tratto da trasmettere alla progenie. Un raccolto rapido permette di ovviare alle infestazioni di funghi causate da un clima autunnale umido e piovoso.
Oltre al breve periodo di fioritura, le varietà F1 Fast Version presentano il vigore classico degli ibridi F1: lo si vede chiaramente, ad esempio, nella Green Poison F1 Fast Version, varietà a resa più alta e di struttura più forte rispetto alla versione fotodipendente classica, con l’ulteriore opportunità di raccoglierla a fine agosto/inizio settembre all’esterno. Green Poison F1 Fast Version è una Skunk molto rapida, che fiorisce alla settimana 6 o 7. Per di più, produce grandi quantità di bud resinosi, dall’odore intenso ed è facile da coltivare. Un altro vantaggio delle piante F1 Fast Version risiede nel loro tratto fotodipendente.
Per questo motivo possono essere conservate come madri sotto forma di talee dei migliori esemplari, mentre nelle varietà automatiche il processo produttivo deve sempre partire dal seme. Queste nuove varietà permettono inoltre al coltivatore di pianificare in anticipo taglia e resa delle piante. Quindi, se si desidera ottenere esemplari più grandi, basta piantarli in anticipo, per allungarne il periodo di crescita oppure, all’esterno, basta protrarre il fotoperiodo di crescita fino a quando la pianta avrà raggiunto la taglia desiderata.
Conclusioni
A detta di Manolo, il lancio della linea F1 Fast Version è stato un successo strepitoso. “Quando ho scoperto questa linea, pensavo agli straordinari vantaggi che avrebbe avuto per i cannabicoltori, ma non ero sicuro su come sarebbe stata accolta. Anche se poi non c’è stata un’esplosione della domanda, come abbiamo invece visto quando abbiamo lanciato le automatiche, i consumatori sono sempre più attratti anno dopo anno.
Come si dice, il tempo è oro. Chi la prova per la prima volta, la ripianta nella stagione successiva. Altre banche dei semi cominciano solo ora ad offrire linee rapide di questo tipo. Nel nostro catalogo abbiamo aumentato l’offerta di F1 Fast Version a 10 articoli, e ne lanceremo altri quest’anno. Questo periodo di introduzione è per me molto positivo: abbiamo diversificato la nostra offerta e i consumatori apprezzano ora prodotti con tempi di fioritura più brevi e tendono a ripetere l’esperienza nella stagione successiva.
Queste varietà tornano particolarmente utili nelle colture in climi freddi o umidi. In ogni caso, i risultati sono ottimi in qualsiasi clima. I coltivatori di regioni miti usano la F1 Fast Version per raccogliere e sfruttare in anticipo queste varietà. Un altro vantaggio apprezzato è il loro tipico vigore, che le rende indifferentemente adatte a colture interne ed esterne.” H. Madera / Foto: Jaypp