Differenze indoor - outdoor, ovvero quello che (forse) ti tocca

Soft Secrets
09 Mar 2018

Come ben sanno tutti i lettori di Soft Secrets la cannabis, come tante altre piante, si può coltivare sia all'aperto (outdoor) sia sotto la luce artificiale (indoor). Le differenze dovrebbero essere abbastanza chiara. Ognuno dei metodi di coltivazione comporta delle differenze secondarie che riesci a capire meglio solo sperimentandole entrambe. Oggi confrontiamo i singoli vantaggi e svantaggi di entrambi i metodi come teoria supportata da risultati di esperienze pratiche. 


 Mr. José La coltivazione indoor comporta almeno tre vantaggi che l'hanno fatta diventare così popolare. Il primo vantaggio è la possibilità di coltivazione in qualsiasi stagione e in qualsiasi condizione meteo. Il vostro orticello indoor può funzionare senza interruzioni e potrete fare la raccolta anche sei volte all'anno. Il Secondo vantaggio è la fattibilità ovunque, non serve terrazza o giardino. Il terzo vantaggio non meno importante nei tempi di proibizionismo della cannabis è la sua discrezione. Una box di coltivazione posizionato al posto giusto sarà nascosto da occhi indiscreti. [caption id="attachment_6631" align="alignnone" width="200"] Tecniche di crescita pilotata come Sea of Green: Il “mare di verde” si può sperimentare solo dalla coltivazione indoor.[/caption] Nella coltivazione outdoor si è più esposti agli agenti atmosferici, vi sono maggiori rischi di essere scoperti ma ci sono meno spese e meno problemi. La luce del sole è gratuita, la pioggia può annaffiare tante volte al posto vostro e la coltivazione può resistere per esempio diversi giorni, persino settimane, se volete andare in vacanza.

Costi di coltivazione

Come già scritto in precedenza i costi della coltivazione outdoor sono minori rispetto a quelli indoor. La differenza potrebbe essere davvero notevole. Il cultibox deve avere almeno l‘illuminazione artificiale e i ventilatori di aspirazione e di estrazione dell‘aria. Se optate per irrigazione automatica devi aggiungere il prezzo della pompa e del tubo di distribuzione capillare. Il sistema idroponico necessita anche di altri accessori come per esempio il pH e il EC tester, l‘elemento riscaldante a tenuta stagna, eventualmente un kit idroponico completo dei vari componenti necessari per piantare e irrigare le piante. Componenti devono essere assemblati in un locale adibito, se non lo hai conviene mettere su uno dei tanti modelli di box di coltivazione che sono presenti sul mercato. I costi di allestimento per 1 m 2 dell'area di coltivazione partono così da circa 250 € . Il prezzo suddetto presume che hai a disposizione un box sufficiente e se scegli la coltivazione nella terra con irrigazione manuale significa che non puoi abbandonare la tua coltivazione per più di tre giorni. Se decidi di procurarti una Growroom completa, di dimensioni 1m2, compreso box di coltivazione e sistema di irrigazione automatica devi preventivare circa 600 €. E se hai intenzione di prendere il top di mercato, la Growroom di punta costa circa 1 000 € al 1 m2. Ma non è finita qui. La Growroom consuma corrente ininterrottamente. Con una lampadina fluorescente da 400W e con due ventilatori pagherete una raccolta circa 100 €. Anche i costi dei fertilizzanti sono per la coltivazione indoor più alti , ma questo dipende in gran parte dal sistema adottato, perciò non lo includo nella mia valutazione. Da questo punto di vista la coltivazione outdoor risulta molto più semplice. Basta procurarsi un appezzamento di terra o alcuni vasi con terriccio di buona qualità e iniziare- che semplice! Differenze tra le coltivazioni Grandine, pioggia, siccità, animali? Sono inconvenienti che non vi capitano nella coltivazione indoor ed è anche uno dei motivi perché con la coltivazione indoor è più facile ottenere una raccolta di buona qualità. Il vostro Growbox crea le condizioni ideali per la crescita e la fioritura delle piante, mentre all'esterno dipende tutto da Madre natura e quella fa sempre io che le pare. Ma nulla è gratis nella Growroom è necessario tenere sotto controllo la distanza delle piante dalla sorgente luminosa, il buon funzionamento di tutta l'elettronica e tanto altro ancora. Ci soffermiamo un po‘ sull'argomento dell‘illuminazione perché la differenza tra la luce artificiale e quella solare costringe i grower a vari provvedimenti. Nella coltivazione sotto la luce artificiale entra in gioco ogni centimetro della sua distanza dalle piante. L'intensità della luce prodotta dalla sorgente artificiale si abbassa notevolmente con la sua distanza quindi i coltivatori indoor devono saperla sfruttare al massimo. Le Growroom sono dotate della pellicola catarifrangente e i coltivatori cercano sempre i riflettori con le performance migliori combinandole con i diversi metodi di crescita pilotata adatti esclusivamente alla coltivazione indoor. Mentre le piante esposte alla luce solare ricevono l‘ illuminazione da tutte le parti e in tutti i livelli nella coltivazione outdoor per un miglior sviluppo dei fiori nelle parti basse si utilizza un metodo di legatura dei rami per distanziarli al massimo e a volte la piegatura delle stesse con lo stesso effetto della legatura. Nell'outdoor non è così importante avere le piante della stessa altezza mentre nell'indoor è fondamentale. Per questo motivo nell'outdoor non viene utilizza la tecnica di Sea of Green: Il “mare di verde” che nell'indoor può notevolmente aumentare la resa di ogni raccolta. È ovvio che l‘utilizzo delle tecniche descritte richiede il tempo necessario. Nella Growroom l'altezza delle piante svolge un ruolo importante per dare alle piante l'illuminazione uniforme. Da quanto sopra scritto possiamo dedurre la seguente conclusione - le piante coltivate outdoor danno meno da fare. [caption id="attachment_6632" align="alignnone" width="300"] Questo vi può capitare solo con la coltivazione outdoor. Fonte: Paradise Seeds – Opium[/caption] Analizzando le differenze non possiamo dimenticare i parassiti e le malattie. I Problemi che riguardano in maniera uguale entrambi i metodi di coltivazione ma danno vantaggi alla coltivazione indoor. Nella Growroom completamente rinchiuso non ci sono tanti rischi come all'aperto con la libera circolazione di parassiti e batteri. Il nostro cultibox indoor si può ripulire dagli agenti patogeni prima di iniziare la coltivazione, cosa che all'aperto diventa impossibile del tutto e parzialmente si risolve nella serra. Ma il pericolo di malattie rimane comunque maggiore che all'indoor. L'operazione di pulizia dai parassiti risulta più facile nella Growroom che all'esterno in quanto lo spazio è molto più limitato. Inoltre è più semplice identificare i parassiti nella Growroom dove persistono fino alla loro liquidazione. Mentre all'aperto le piante possono essere aggredite dai parassiti notturni che di giorno non riesci a vedere perciò diventa più complicato selezionare la cura e la protezione più adatta.

Clima e concimazione

Il maggior svantaggio della coltivazione outdoor sta nell'imprevedibilità delle condizioni meteo. La Cannabis per dare un prodotto con i parametri attesi (la raccolta ricca e di buona qualità) necessità di sole e di acqua in abbondanza. Non tutti i territori hanno un rapporto di sole - pioggia ideali. Se potessimo scegliere le condizioni climatiche ideali vorremmo avere il sole caldo da maggio fino a metà ottobre. E con l'irrigazione fai da te potremmo avere una raccolta perfetta. Nelle condizioni di coltivazione amatoriale la carenza di acqua si riesce a sostituire abbastanza facilmente, mentre la carenza di sole diventa un problema. Se capita un'estate fredda con poco sole non si formano le palle/i bud compatti e le piante a volte non maturano nemmeno. Troppe precipitazioni a fine estate possono essere causa della muffa dei bud. Comunque il problema della muffa è assai frequente anche nella coltivazione indoor, unica differenza sta nelle maggiori possibilità di combatterlo. La concimazione è più facile e meno dispendiosa per le piante coltivate all'esterno, soprattutto confrontando la coltivazione outdoor nel terriccio fertile con quella dell'indoor idroponico. E se avete anche la possibilità di avere concime naturale, tipo il letame, la pollina e/altro hai risolto il problema. Il costo della concimazione indoor diventa più basso con la coltivazione nella terra, ma comunque sarà più alto che con l'outdoor.

La resa, il gusto e la quantità del raccolto

Anche impegnandovi al massimo il raccolto outdoor non avrà mai la stessa resa che quello ottenuto sotto la lampada. Le piante coltivate sotto la lampada sono più robuste, hanno il gusto e profumo più intensi e per uso ricreativo o terapeutico vi basta una dose minore. Non ho a disposizione dei numeri esatti neanche l'analisi di laboratorio ma la differenza della resa ve la conferma chiunque che ha potuto confrontare l'efficienza delle piante coltivate all’esterno con quelle dalla cultibox. C è da chiedersi se la maggiore efficienza è il vantaggio o lo svantaggio. Nel periodo in cui ho utilizzato marijuana per alleviare gli effetti sgradevoli della chemioterapia preferivo sempre il modello outdoor il cui effetto dolce era più soddisfacente per i miei bisogni. Ovviamente le sensazioni possono essere individuali e ognuno saprà meglio quali effetti personali sta provando. Esiste comunque un bel numero di persone che da la preferenza al prodotto di coltivazione outdoor per il suo retrogusto specifico e gli effetti più attenuati. [caption id="attachment_6633" align="alignnone" width="300"] Sulle varietà del Cannabis autofiorente seminate a giugno sbocciano i primi fiori già ai primi di luglio - una maturazione velocissima.[/caption] Un'altra differenza tra due tipi di coltivazione sta nel quantitativo ottenuto da una pianta. Con l'outdoor potete ottenere una resa di oltre un chilogrammo di fiori (essiccati) da una pianta. Comunque un quantitativo di questo genere non riesce a tutti e sempre la maggioranza dei coltivatori può ragionevolmente aspettarsi qualche centinaio di grammi. Dato che la resa dalle piante indoor è solitamente di 15-50 grammi/pianta la differenza è notevole. Non possiamo dimenticare il fatto che il raccolto all'esterno lo facciamo una volta all'anno mentre nell'indoor possiamo farlo diverse volte.

Le conclusioni

I coltivatori solitamente prediligono un proprio metodo sia indoor che outdoor. Nella mia vita ho conosciuto più quelli che hanno spostato il proprio orticello dall'esterno all'interno che viceversa. I motivi di questa loro decisione erano diversi, Quelli più significativi sono stati trattati in questo articolo e io personalmente vedo come più importante la possibilità di influenzare le condizioni climatiche che si traduce nelle ottime speranze di ottenere con dalla coltivazione indoor un prodotto finale di ottima qualità, insieme all'ulteriore vantaggio di sperimentare e di scoprire le nuove alternative nella coltivazione. Mentre dai growers che si stanno espandendo uscendo dall'interno all'esterno si nota la curiosità di provare se anche all'esterno riescono ottenere un raccolto di qualità. Lo svantaggio dell'outdoor più grande secondo me sta (oltre la necessità di disporre dei spazi adatti) nel rischio che il risultato del lavoro di diversi mesi può essere vanificato con il maltempo. Esperienza davvero frustrante, tanto più perché la prossima chance capita solo dopo lunghi mesi

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