Dall’hashish avanzato — Oltre l’ABC

Exitable
10 Dec 2014

La produzione di hashish è suddivisa in due fasi. Nelle prima fase, si raccolgono le ghiandole. Tutti i metodi di raccolta rendono abbastanza, ma non si tratta ancora di hashish. Per questo ci vuole una seconda fase: comprimere il materiale raccolto in mattoncini o palline.


La produzione di hashish è suddivisa in due fasi. Nelle prima fase, si raccolgono le ghiandole. Tutti i metodi di raccolta rendono abbastanza, ma non si tratta ancora di hashish. Per questo ci vuole una seconda fase: comprimere il materiale raccolto in mattoncini o palline.

La produzione di hashish è suddivisa in due fasi. Nelle prima fase, si raccolgono le ghiandole. Tutti i metodi di raccolta rendono abbastanza, ma non si tratta ancora di hashish. Per questo ci vuole una seconda fase: comprimere il materiale raccolto in mattoncini o palline.

Per la compressione dell’hashish ci vogliono forza e un po’ di calore per compattare le ghiandole in una massa solida. La forma e le dimensioni dell’hashish variano a seconda del metodo di compressione. Quando lo si fa a mano, in genere l’hashish sarà a forma di pallina. L’hashish piatto potrebbe sembrare quasi pietra bituminosa sottile, con strati induriti simili a scaffali che si spezzettano lungo le pieghe. L’hashish compresso meccanicamente di solito ha una forma regolare, come di una saponetta. 

L’hashish ha vari gradi di colore e pieghevolezza. La varietà di marijuana utilizzata, il metodo di produzione, la temperatura e la purezza del kief influiscono sul colore, che varia da giallo chiaro a nero carbonella e sulla consistenza, che può variare da morbida e pieghevole a dura e friabile.

Produzione a macchina

Ci sono vari principi chiave alla base della produzione ad acqua di hashish di elevata qualità.

Prima di tutto, i tricomi devono essere trattati con delicatezza. Lo scuotimento meccanico in un ghiaccio è necessario, ma è anche pericoloso. I miscelatori di vernice sono troppo forti per produrre hashish di primo livello. Usate un apparecchio speciale, come il Bubbleator (della società Pollinator), il Bubble Now o il ciclo gentile della lavatrice modificato togliendo i filtri.

In secondo luogo, il calore è estremamente pericoloso. Può far seccare le cime e privarle di sapore e forza. Durante l’essiccatura, le alte temperature fanno evaporare il fantastico sapore dell’hashish. Immagazzinare l’hashish ad alte temperature ne peggiora sapore e potenza.

Se si fa attenzione alle basi del processo, il risultato è incredibile. L’hashish prodotto ad acqua di elevata qualità è stato rinominato “cera senza solventi”. Offre una possibilità efficace a chi vuole assaporare questa delizia senza avere potenti solventi.

Cosa vi serve

  • (76 litri) Bubble Now, Macchina per estrazione Bubble Magic o lavatrice con carico dall’alto
  • Bubble Bag (micron: 220 con chiusura con gancetto per contenere l’erba durante il lavaggio; 160, il primo filtro, elimina gli agenti contaminanti; 73 per elementi più piccoli; 25 per i più fini)
  • Cannabis (da 1.000 a 2.500 grammi, congelata, foglia con molti tricomi)
  • Acqua (filtrata per ottenere risultati migliori)
  • Ghiaccio: a sufficienza per riempire la macchina al 60% e rabboccare se si scioglie
  • Secchio da 76 litri
  • Alcol o perossido d’idrogeno
  • Guanti
  • Cucchiaio
  • Setaccio/colino
  • Carta pergamena
  • Cartone spesso

Metodo
Studiate con attenzione il luogo migliore in cui predisporre la macchina. La situazione migliore è un laboratorio sterile. L’hashish è molto appiccicoso e attira i contaminanti sospesi nell’aria, come scorie animali, peli di cane e polvere. Una stanza con filtrazione d’aira è la soluzione migliore. In outdoor, le giornate secche polverose sono un errore, ma le giornate di pioggia in cui l’aria è pulita sono accettabili. La temperatura ambiente è meglio che sia al di sotto dei 18° centigradi, con bassa umidità, compresa fra il 15% e il 50%. L’hashish si ossida e scurisce se prodotto o immagazzinato per lunghi periodi ad alte temperature, come fra i 27° e i 32°C.

Ora, pensate al materiale da cui estrarre. Le foglie essiccate e curate vanno bene, ma il miglior hashish estratto ad acqua si ottiene da materiale congelato da poco. Le foglie ricche di tricomi vengono tagliate da piante mature, messe in sacchetti da freezer e congelate. Il congelamento mantiene tutti i terpeni e cannabinoidi presenti sulla pianta al momento del raccolto, cosa che non avviene durante le operazioni di essiccatura, cura della pianta e lavorazione.

Disinfettate completamente la lavatrice, i tubi, i sacchetti e i secchi con perossido d’idrogeno.

Ricoprite internamente il secchio da 76 litri con sacchetti con filtro, a cominciare dalla maglia più fitta da 25 micron, per finire poi con quella più larga da 160 micron.

Mettete il tubo di scarico della lavatrice nel secchio con filtro.

Posizionate uno strato di ghiaccio alla base della lavatrice.

Mettete il sacchetto da 220 micron nella lavatrice e aggiungete il materiale.

Riempite metà del sacchetto con nove parti di potatura e una di ghiaccio. Aggiungeteli in modo alternato. Chiudete il sacchetto e legatelo in alto e versate altro ghiaccio sul sacchetto finché il ghiaccio stesso raggiunge i 20 cm al di sotto del bordo della lavatrice.

Aggiungete poi acqua finché non arriva 10 cm al di sotto della superficie del ghiaccio. Aspettate 15 minuti in modo tale che la potatura sia immersa nell’acqua e poi aggiungete ancora ghiaccio e acqua, finché l’acqua non arriva sotto alla superficie del ghiaccio e il ghiaccio si trova 20 cm sotto il bordo del cestello. Lasciate spazio per scuotere bene la miscela.

Accendete la lavatrice e impostate il ciclo gentile, dopo di che tenete sotto controllo il tutto. Usate un cucchiaio di legno per riportare il sacchetto nel bagno di ghiaccio. Aggiungete ghiaccio e acqua man mano che il ghiaccio si scioglie. L’acqua dovrebbe diventare in poco tempo di color oro. Se avete una lavatrice standard, usate il ciclo gentile. NON fate partire la centrifuga automatica. Fate andare due cicli gentili e poi centrifugate.

Durante il processo di scuotimento con ghiaccio, i tricomi friabili e congelati salteranno via dalla foglia, passeranno attraverso il filtro da 220 micron e arriveranno al bagno di ghiaccio. L’acqua diventerà verde e l’olio della pianta renderà la superficie dell’acqua spumosa.

Dopo la centrifuga, la lavatrice espellerà l’acqua ricca di tricomi fuori dal cestello e questa sarà convogliata nei sacchetti con filtro, che si trovano nel secchio da 76 litri.

L’interno del secchio sarà spumoso per l’olio della cannabis. Muovete delicatamente il secchio per far passare l’acqua attraverso i filtri e utilizzate l’acqua ghiacciata filtrata in un piccolo nebulizzatore per sciacquare i tricomi dai lati del sacchetto e per farli scendere e attraversare il filtro da 160 micron.

Iniziate a tirar su i sacchetti uno per volta.

Tirate su prima il sacchetto “dell’immondizia”. Il materiale sul fondo del sacchetto sembra limo verde. Sciacquate i bordi, raccogliete tutto sul fondo e togliete la spazzatura.

Tirate il secondo sacchetto, poi nebulizzate, muovete un po’ il secchio e ripetete l’operazione. Il materiale passato nei filtri da 73-160 micron è un po’ verde, ma non quanto quello nel primo sacchetto. Continuate a tirare, nebulizzate e muovete finché non è convogliato tutto al centro del setaccio. I tricomi più piccoli di 70 micron passeranno attraverso il setaccio, ma tutto il materiale da 73 a 160 micron sarà raccolto (il posto principale per i tricomi è fra i 70 e i 160 micron e i più sottili sono meglio per il dabbing, mentre i più spessi per i prodotti commestibili).

Tirate su il sacchetto e togliete con il cucchiaio la pasta umida verde sulla carta pergamena posizionata su un asciugamano o del cartone spesso, o qualsiasi altra cosa possa assorbire l’umidità.

Il sacchetto seguente raccoglie la gran quantità di tricomi compresi fra i 25 e i 73 micron. Il materiale è verde, per i contaminanti e color oro, per i tricomi. L’obiettivo è quello di far passare la parte verde dal setaccio e salvare la parte oro.

Tirate su il sacchetto. Sarà pesante per l’acqua e pieno di tricomi. Come se cercaste l’oro, rimuovete un po’ la miscela schiacciando sui lati. Il setaccio trattiene le ghiandole, mentre le fini particelle verdi cadono nell’acqua. Continuate a nebulizzare, ruotare e tirare finché la parte verde è sparita e sembra che abbiate in mano della sabbia dorata.

Togliete l’hashish simile ad argilla dal setaccio e posizionatelo su una superficie per farlo asciugare. Una volta che il fondo del setaccio è pulito ed è stato rimosso tutto l’hashish, usate un colino e un cucchiaio per ridistribuire e aerare l’hashish che asciuga, su una superficie più ampia.

Avrete due mucchietti a questo punto: quello da 25-73 micron, completamente sciolto e adatto da fumare e quello da 73–160 micron, ottimo da infornare.

Lasciate il tutto ad asciugare da 12 a 24 ore. È pronto quando è completamente asciutto e granuloso nelle vostre mani guantate.

Essiccatura

C’è un compromesso nell’essiccatura: cercare di eliminare l’umidità dall’hashish senza far evaporare i deliziosi ma volatili olii essenziali, o i terpeni. Usate un cucchiaio per spezzettare l’hashish umido e per distribuirlo in modo omogeneo sulla carta pergamena o sul del cartone spesso.

L’essiccatura dovrebbe avvenire in una stanza asciutta a una temperatura compresa fra i 4° e i 20° centigradi. Il motivo di queste basse temperature è che alcuni terpeni evaporano a 21°C.

Anche l’umidità va tenuta in considerazione e la soluzione ottimale è che sia al di sotto del 30%, ma può variare da ceppo a ceppo.

Sotto una lente d’ingrandimento, il prodotto finale sembrerà un ammasso irregolare di tricomi appiccicosi e oleosi. Riponetelo al buio e al fresco e non schiacciatelo finché il materiale non sarà completamente asciutto.

Suggerimenti

Varietà: ci sono varietà diverse che danno tricomi di varie dimensioni e forme e quantità variabili di olii e terpeni. Fare hashish con la Blue Dream rispetto a farlo con la Bubba Kush è come passare dal giorno alla notte, a livello di micron. I tricomi della Blue Dream sono lunghi e sottili e si possono aumentare la temperatura e l’umidità durante l’essiccatura. Le ghiandole di Bubba Kush, Sour Diesel e OG Kush sono corte, compatte e oleose e devono essere lavorate a temperature il più basse possibile ed essiccate a 4°C con umidità minima per mantenere le fragranze della resina.
Ambiente di coltura: la cannabis coltivata outdoor tende ad avere tricomi più piccoli (120 micron) rispetto a quella coltivata indoor (160 micron).
Dimensioni e numero dei sacchetti: può variare da caso a caso. Potete usare sacchetti fino a 25 e 160 micron, oltre a un sacchetto dell’immondizia da 220 micron per rendere il tutto più semplice, oppure tirare e usare un cucchiaio per togliere le ghiandole e il materiale sempre più piccoli a 90, 73 e persino 35 micron.
Scuotimento: i puristi a volte usano semplicemente un palo o una racchetta per scuotere delicatamente a mano il sacchetto principale nel secchio: la differenza si vede poi nella resa. Un lavaggio a macchina da 30 minuti di 1.000 grammi di qualità può rendere fino a 112 grammi di ottimo hashish. Con uno scuotimento più delicato si ottiene hashish più puro ma una resa inferiore.

Preparare il kief o l’hashish raccolto ad acqua per fare hashish

Mentre i metodi di raccolta kief e ad acqua hanno vari vantaggi, il materiale essiccato può essere pressato per produrre hashish. Prima di provare a pressare il kief o l’hashish ottenuto con il metodo ad acqua, il materiale deve essere completamente asciutto. Per fare in modo che l’umidità sia stata eliminata prima di pressare, asciugate un’ultima volta il materiale. Mettete il kief o l’hashish raccolto ad acqua in un disidratatore alimentare impostato al livello più basso, un tappetino riscaldante da orticoltura (preimpostato a 23°C), riponete il materiale nel microonde con programma basso o mettetelo su un piatto aperto nel freezer, a condizione che non ci sia brina. Le condizioni di vuoto favoriscono l’evaporazione dell’acqua, il che previene la formazione di muffe che potrebbero infettare e rovinare l’hashish. Comunque sia, quando la temperatura di essiccatura è al di sopra dei 24°C, alcuni dei terpeni evaporeranno, il che farà perdere all’hashish una parte della sua fragranza unica e dei suoi effetti.

Raccolta a mano: strofinare a mano.

Ci sono molte leggende sulla raccolta a mano dell’hashish dalle piante fresche. Strofinare a mano il materiale per ottenere hashish è stato un metodo di raccolta diffuso per secoli in alcune parti dell’Asia ed è ancora il metodo principale seguito in altre parti del mondo.

Poiché non c’è bisogno di strumentazione, lo strofinamento a mano è un modo nuovo e spontaneo per raccogliere materiale per l’hashish, ma questo metodo ha anche una serie di svantaggi.

Prima di tutto, lo sforzo richiesto per produrre una quantità sostanziale è di gran lunga maggiore rispetto a quanto non avvenga con altri metodo. Può essere disordinato e richiedere molto lavoro. Seconda cosa: l’hashish raccolto in questo modo contiene residui che provengono dalle piante e dalle mani e contiene più acqua, il che lo rende più esposto alle muffe. Per strofinare a mano bisogna usare piante mature e non potatura e foglie essiccate. A differenza degli altri metodi, si può fare solo in determinati momenti nel ciclo di crescita della pianta e non può essere fatto con materiale che è stato già raccolto e immagazzinato. Togliere la resina raccolta dalle mani può essere abbastanza impegnativo.

Detto questo, il metodo di strofinamento a mano può essere usato quando si vuole ottenere una piccola quantità di hashish di qualità per un utilizzo immediato o poco dopo averlo fatto. Soprattutto nei casi in cui le foglie e la potatura non verranno usate, lo strofinamento a mano è un ottimo modo per salvare parte del THC prima o durante il raccolto e la cura dello stesso.

La quantità di materiale raccolto con questo metodo dipende dal momento e dalla bontà della tecnica, ma è probabile che la resa sia inferiore ai 28 grammi l’ora. È meglio raccogliere l’hashish quando gli stigmi delle piante hanno appena iniziato a diventare color ambra, mentre stanno raggiungendo la maturazione, ma prima che il materiale delle foglie sia diventato marrone o secco. Più è il materiale secco o morto, come le foglie della pianta, più saranno i residui che si mischieranno con l’hashish. Se le piante sono mature e hanno materiale morto o secco, togliere le foglie prima della raccolta aumenta la qualità dell’hashish. La raccolta non si dovrebbe fare se le piante sono state innaffiate e sono ancora umide, perché questo aumenta il contenuto d’acqua.

Eliminare la resina

Strofinate le mani per eliminare il materiale raccolto dalle stesse. Potete farvi aiutare o potete farlo da soli. Usate un raschiatore a lama smussata oppure un coltello da pasto non tagliente. Se dovete raccogliere altra resina, lasciatene un po’ sulle mani. Un altro modo per raccogliere la resina è quello di strofinare le mani l’una contro l’altra come per scaldarle. La resina dovrebbe appallottolarsi.

Dopo aver raschiato o strofinato il materiale dalle mani, passatelo fra le stesse fino a formare una pallina. Può essere lavorato passando un palmo contro l’altro. Lavoratelo vari minuti per scaldarlo ed eliminate così l’umidità residua.

L’hashish appallottolato a mano può essere pressato ulteriormente o può anche essere considerato finito dopo che se ne è fatto una pallina. È meglio usare questo hashish poco dopo l’operazione e non immagazzinarlo. Dato che contiene resina fresca, un’elevata quantità di contenuto vegetativo e acqua dalla pianta, questo tipo di hashish è più esposto al deperimento. Se lo mettete via, il posto migliore è un contenitore opaco che non sia fatto di plastica o gomma, da mettere in freezer. La carta pergamena e il silicone sono contenitori eccellenti.

Usare l’acqua per eliminare la resina è controproducente, dato che l’obiettivo è rimuoverne il più possibile. Anziché contribuire a eliminare la resina, l’acqua ne favorisce il decadimento.

Se l’hashish mostra segni chiari di muffa, come odore acre o di muschio, oppure compaiono delle righine bianche all’interno dello stesso, è rovinato e non lo si dovrebbe utilizzare. Questi batteri e queste muffe non fanno affatto bene alla salute.

Compressione dell’hashish

La compressione trasforma il materiale dal punto di vista sia chimico, sia fisico. Le ghiandole sono scaldate e la maggior parte si rompe, rilasciando gli olii appiccicosi che contengono i cannabinoidi psicoattivi, come anche i terpeni, la fonte dell’odore, del sapore e della personalità della marijuana.

I terpeni danno fragranza all’hashish. L’hashish può avere una fragranza e un aroma che vanno dallo speziato al pepato e fino al fiorito. Molti terpeni sono volatili a temperatura ambiente. Quando vengono inalati, sono broncodilatatori (ossia fattore di tosse), e contribuiscono al sapore. Il kief invecchiato ha una fragranza e un aroma più delicati e induce meno tosse, perché alcuni dei terpeni, non il THC, si sono persi.

Rilasciare e riscaldare i cannabinoidi li espone all’aria. Questo ha l’effetto benefico di potenziare il THC attraverso la decarbossilazione. Un’esposizione continua a luce, aria, calore e umidità porta a un deterioramento del THC.

Si può pressare l’hashish a mano o meccanicamente. I metodi manuali funzionano bene con quantità minori. I metodi meccanici prevedono una pressa, che è rapida, conveniente ed efficace.

Compressione manuale

La compressione a mano è il metodo usato per trasformare il kief in hashish qualche grammo alla volta. La resina fresca strofinata a mano spesso viene anche compressa a mano.

Per comprimere a mano, prendete una quantità di kief che riuscite a tenere comodamente in mano. Di solito si parla di qualche grammo al massimo. Lavorate il materiale passando una mano contro l’altra, finché non diventa solido. Strofinatelo poi fra i palmi delle mani o fra il palmo e il pollice.

Dopo 10 minuti o più di lavorazione, il materiale comincia a cambiare densità. Il kief essiccato e invecchiato ha perso parte della collosità originale e potrebbe metterci più tempo a compattarsi, ma se immagazzinato adeguatamente, dovrebbe farlo tranquillamente, anche se ci potrebbe voler più tempo. Se non lo si comprime adeguatamente, l’hashish si frantuma facilmente a temperatura ambiente.

Se il kief è particolarmente ostinato e non si compatta per formare una massa unica, riscaldatelo delicatamente. Avvolgetelo in pellicola trasparente per alimenti, facendo in modo che sia completamente sigillato e tutta l’aria sia stata fatta uscire. Avvolgete il tutto in vari strati di carta da giornale, panno o scottex ben imbevuti. Girandolo varie volte, riscaldatelo in una padella a fuoco bassissimo. Non deve essere scaldato come in altri metodi, perché l’unica cosa che si vuole ottenere è che il materiale si compatti e possa così essere lavorato fino a diventare un pezzo unico.

Un altro metodo è quello di avvolgerlo nello stesso modo e comprimerlo alcuni secondi su ogni lato con un ferro da stiro a temperatura molto bassa.

Compressione meccanica

Produrre hashish meccanicamente è una stupidata. Si possono usare le presse per rilegatura. Su internet si trovano anche le istruzioni per costruirne una utilizzando un sistema idraulico.

Le presse idrauliche azionate a mano sono il modo più economico per ottenere una pressa. Un altro metodo a basso costo è quello di usare una morsa, anche se bisogna fare alcuni adeguamenti. Per quantità minori, una pressa da polline può essere utilizzata con un grinder portatile per kief. Il kief viene aggiunto a questo tubicino di metallo. Il morsetto della tensione viene inserito e la pressa da polline viene serrata per bene. Il giorno seguente, il kief è stato pressato per bene e ha formato un blocchetto ben definito. Molte società ora vendono presse simili, compreso un modello in acciaio inossidabile, con una maniglia a T con coppia di serraggio bassa.

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