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Domande frequenti
PROBLEMI DI CALCIO-MAGNESIO
Sto usando acqua in osmosi inversa con 0,04 EC (24PPM). Da me l’acqua de rubinetto ha come valore 2,2 (1320 PPM), il che è troppo rispetto ai valori riportati in Marijuana Grower’s Handbook. Ciononostante, 0,04 è troppo basso per una crescita sana e ho notato problemi con gli oligoelementi nella crescita e carenze a livello di Ca/Mg intorno alla quarta settimana di fioritura. Devo aggiungere una miscela di oligoelementi e un mix di cal-mag? Quali minerali e in che quantità sono un buon punto di partenza se si utilizza una soluzione nutritiva idroponica? Jim Peters Dal momento che le tue piante danno segni di carenze di oligoelementi e di Cal-Mag, dovresti assolutamente integrare questi nutrienti. Molti nutrienti idroponici sono formulati per l'acqua che viene somministrata naturalmente con alcuni di questi nutrienti. Altri non lo sono. Controlla le etichette per avere informazioni in merito. Se riporta gli oligoelementi Ca e Mg, probabilmente non sarà necessario aggiungerne altri. Se non sono elencati e l’acqua di rubinetto o in osmosi inversa non ne contiene a sufficienza, sarà dunque necessaria l'integrazione, come nel tuo caso. Le aziende riportano il contenuto dell'acqua che forniscono. A volte queste informazioni sono pubblicate in rete, ma se il tuo fornitore di acqua non li elenca, puoi contattare l'agenzia preposta. Nella maggior parte dei casi, anche quando i livelli sono troppo elevati, i solidi disciolti nell'acqua di rubinetto sono soprattutto calcio e magnesio, oltre a una serie di oligoelementi. Se la tua acqua ha queste caratteristiche, puoi diluire l'acqua di rubinetto con acqua in osmosi inversa per raggiungere il livello adeguato. L'acqua con 0,2 EC (120PPM) in genere contiene Ca, Mg e altri oligoelementi in quantità sufficienti per sostenere una crescita sana. È importante effettuare misurazioni precise per il mantenimento della salute delle piante, quindi assicurati di utilizzare un misuratore EC o PPM.
DISTANZA DALLA LUCE
Ho una fonte HPS da 600w. Quando le piante hanno raggiunto i 10 cm circa di altezza, ho spostato la luce da un metro a 50 cm di distanza dalle stesse. Ora le foglie delle piante sono deformate e avvizzite, ma stanno ricrescendo e le foglie si stanno appiattendo. A che distanza terresti le luci in fase vegetativa e in fioritura? Ross All'aperto, la marijuana cresce in pieno sole, anche alle basse latitudini, dove la luce è molto intensa. Queste piante sviluppano lunghe cellule "a palizzata" per modificare l'intensità prima che raggiunga il centro della foglia. Le foglie che sono state fatte crescere sotto una luce meno intensa e che vengono poi poste sotto una fonte più forte non hanno modificato la loro morfologia e possono subire lievi danni. Quando hai dimezzato la distanza, l'intensità della luce si è quadruplicata. Questo potrebbe essere un motivo per cui le foglie sono state ferite. Le nuove foglie, che crescono sotto una luce più intensa, stanno adattando la loro struttura alla luce più forte e non soffriranno. Quando le piante vengono spostate outdoor all'inizio dell'estate, la forte luce UV, che provoca scottature negli esseri umani, può ferire le foglie che non sono pronte. Dovrebbero essere protette finché non si sono adattate mettendole dapprima all’ombra, nebulizzando un anti-traspirante come Wilt-Pruf®, o posizionando un panno sottile come del pizzo sulle piante in modo che le piante non ricevano la luce nella sua piena intensità. Dopo alcuni giorni le vecchie foglie si adegueranno un po’ e le piante possono ricevere una luce più forte. Un'altra soluzione è quella di spostare le piante nelle giornate nuvolose e coperte. La distanza minore a cui è possibile posizionare le luci dalle piante non è un fattore legato all'intensità luminosa, ma al calore e alla luce infrarossa emessa dal riflettore. Mentre i riflettori senza una lastra di vetro emettono così tanto calore da dover essere posizionati a un metro o più dalla chioma, i riflettori con lastre di vetro raffreddati ad aria possono essere posizionati molto più vicini. Il modo migliore per determinare la distanza minima fra la luce e le piante è quello di utilizzare un termometro superficiale, che utilizza un fascio ottico rivolto alla chioma fogliare. La temperatura delle foglie non dovrebbe superare i 25,5°C. Con l'aria arricchita di CO2, le piante crescono bene a temperature che arrivano a 29,5°C o anche lievemente più elevate. Regola la temperatura ambiente, l'altezza della luce e la circolazione dell'aria per raggiungere queste temperature. Un'altra considerazione da tener presente per determinare l'altezza della luce è la proiezione del riflettore. Alcuni riflettori focalizzano la luce su un raggio più mirato, mentre altri diffondono la luce. La maggior parte delle piccole coltivazioni funziona meglio con una luce con raggio più concentrato che può essere sollevata più in alto sulle piante. I riflettori che diffondono la luce hanno bisogno di pareti perimetrali altamente riflettenti per riportare la luce verso la chioma della pianta.
NUMERO DI PIANTE IN UNA BOX
Ho una grow box da 6,35 cm x 7,60 cm e alta 14 cm sotto una fonte HPS da 400w. Posso posizionare 4 piante nello spazio e produrre una resa di circa 58 grammi per pianta. È possibile ottenere una quantità di questo tipo da una sola pianta nello stesso spazio? Da La tua grow box può contenere quattro o più piante oppure una sola pianta. Finché lo spazio della chioma è completamente pieno di vegetazione durante la fioritura, la coltivazione è alla sua massima capacità di carico. La differenza nella produttività delle due coltivazioni non è in termini di resa ma di resa divisa per il tempo. Quando viene fatta crescere una sola pianta nello spazio di coltura, cresce linearmente nel tempo fino a riempire l'intero spazio. Viene quindi messa in fioritura. Quando più piante vengono poste in uno spazio equivalente, ogni pianta deve crescere solo fino a raggiungere una frazione delle dimensioni della singola pianta. Una volta messe in fioritura, produrranno all'incirca la stessa resa. Il metodo a più piante riduce il tempo in cui le piante sono in fase vegetativa. Il risultato è che la resa per watt di elettricità e di spazio x tempo è inferiore per la singola pianta.
IRRITAZIONE DA MARIJUANA
Uso tintura di cannabis (non posso fumare a causa dell'asma) da circa 3 settimane. È molto efficace per i miei sintomi di dolore cronico. Due giorni fa ho notato un'eruzione cutanea rossa ovunque. Sembra l'eruzione da reazione al farmaco che ho avuto con alcuni antibiotici. Assumo circa 8 altri farmaci. Nessuno di questi è nuovo o provoca queste reazioni. Non ho ancora contattato il medico, ma spero che NON sia la tintura, perché è ottima come analgesico. Hai mai sentito parlare di persone a cui vengono eruzioni cutanee dovute alla cannabis? Sarah-Maricel Sanderson Sì. Ho visto casi occasionali di eruzioni cutanee, in particolare tra potatori e manicuristi. Smetti di usare la cannabis per un po’ e vedi se l'eruzione diminuisce. Se succede, potrebbe voler dire che sei allergico alla chimica. Può essere che tu sia allergico alla chimica della pianta, ma non ai cannabinoidi. Proverei la forma più pura di cannabinoidi piuttosto che una tintura di pianta intera. Se sei allergico, è più sicuro se non usi la tintura. Utilizzare una sostanza a cui si è allergici porta a infiammazione, il che è pericoloso per la salute.
ESSICCATURA
Curo le cime tra i 18° e i 20°C al 50% per i primi tre giorni. Cosa dovrei fare per essiccarle in seguito? Myron Aumenta la temperatura di alcuni gradi, non superare i 22ºC e tieni l'umidità al 50%. Mantieni le cime nell’area di essiccatura fino a quando non si spezzano i piccoli bastoncini nelle cime. Questo accade quando contengono solo circa il 12% di umidità. Lasciali poi riposare e curali a circa il 55% di umidità. Mettere il materiale più essiccato in contenitori sigillati è un metodo diffuso per portare a termine il processo. Ciononostante, non è un buon metodo per preparare le cime. Il motivo è che mentre le cime perdono umidità, l'umidità relativa (RH) dell'aria nel contenitore aumenta. Questo lo rende un buon ambiente per lo sviluppo di muffe e batteri. Quando i contenitori vengono aperti, l'umidità relativa scende temporaneamente ma sale non appena vengono chiusi. Lascia quindi invecchiare le piante fino a quando non sono pronte per il confezionamento. Non lasciarle essiccare troppo o dovranno essere reidratate.
CAMPO O SERRA
In una coltivazione commerciale legale, pensi che l'approccio alla serra sarebbe il più conveniente, cioè con la maggio resa per dollaro investito, anziché aumentare semplicemente la superficie e il numero delle piante? Ken Si tratta di una domanda complessa e le risposte dipendono da ogni singolo progetto, non si può generalizzare. Dipende dal clima e dai tuoi obiettivi. Quando il prezzo della marijuana diminuisce, il costo della produzione diventa un fattore più importante. Anche se la resa aumenta spesso silenziosamente, anche per i costi è così. Se il costo del terreno è ridotto, potrebbe essere meno costoso aumentare la superficie anziché costruire. Anche il tipo di serra è un fattore importante. Le coperture di fila o le serre a tunnel sono molto meno costose da installare rispetto a strutture più complesse. Le decisioni dovrebbero basarsi su un'analisi finanziaria sulla base dei tuoi obiettivi.
RISCIAQUO DELLA JACK HERER
Sto coltivando una Jack Herer indoor in contenitori da 38 litri utilizzando terra arricchita che ho integrato con fertilizzanti idro. Le piante sono adesso in fioritura. Quando dovrei risciacquare le piante? Per quanto tempo devo farlo? Qual è il miglior prodotto con cui risciacquare nell’idro indoor? Michelle La Jack Herer è una pianta a fioritura lunga. Alcune varianti ci mettono da 11 a 12 settimane per maturare dalla fioritura forzata. Le varianti a fioritura più breve ci mettono da 9 a 10 settimane. Le piante a fioritura più breve iniziano a maturare a circa 6 settimane e al massimo si parla di 8-9 settimane. A circa 7 settimane le piante a maturazione precoce maturano rapidamente; questo accade circa 2 settimane dopo, a 9 settimane, nelle piante da 11 settimane. Inizia a risciacquarle circa una settimana dopo aggiungendo abbastanza acqua alla miscela di coltura in modo tale che circa il 20 percento dell'acqua d’irrigazione venga drenata dalla miscela. Questo rimuove alcuni dei nutrienti disciolti. Si può ripetere l’operazione dopo alcuni giorni. Risciacquare è più facile e più sicuro quando le piante sono in un terreno poroso ben drenato. Nei terreni inzuppati a grana fine l'acqua viene drenata lentamente, quindi c'è la possibilità di provocare danni alle radici perché le radici affondano per mancanza di ossigeno. In questa situazione potrebbe non essere consigliabile fare il risciacquo. C’è una serie di agenti di risciacquo sul mercato che contribuiscono a ridurre il contenuto di minerali nella pianta, il che risulta in una cima “più pulita”. Molti di questi sono elencati nel mio libro “Harvest”.
SCEGLIERE TAILANDESE
Come posso curare la mia erba affinché diventi marrone come la Tailandese che ho fumato negli anni Settanta? Dobie62 Non è difficile trasformare l'erba verde in marrone. È uno dei risultati della decomposizione anaerobica. Ad esempio, a volte si verifica quando e cime vengono messe in barattoli o sacchetti di plastica prima che siano completamente essiccate. Innanzitutto i batteri aerobici (che amano l'ossigeno) iniziano a banchettare sul materiale vegetale umido. In un ambiente chiuso questi batteri consumano presto l'ossigeno disponibile e diventano inattivi. Quindi i batteri anaerobici, che prosperano in un ambiente privo di ossigeno, iniziano a digerire il tessuto, ivi inclusa la clorofilla, il pigmento che conferisce alle piante il loro caratteristico colore verde. Di conseguenza il tessuto diventa marrone e perde gran parte dell’odore quando i terpeni vengono distrutti. Per far diventare "marrone" la cannabis, mettila in un contenitore sigillato quando contiene ancora un po’ di umidità. I bastoncini all'interno delle cime dovrebbero piegarsi e non spezzarsi. Lo spezzarsi indica come la cannabis abbia raggiunto lo stadio fumabile dell’essiccatura. Quindi, non appena diventa marrone, assicurati di aprire il contenitore sigillato per far uscire l’aria dalle cime, altrimenti potrebbero deteriorarsi riducendosi in poltiglia o sviluppare delle muffe. Quando il contenitore viene aperto per la prima volta, le cime avranno un odore acre e di ammoniaca che scompare in poco tempo.
ACARI
Non ho certo rinunciato a sbarazzarmi degli acari rossi! Non credo che esista un ambiente indoor privo di acari rossi, almeno non per molto tempo se si coltivano piante al chiuso. Se l'aria entra nella stanza, prima o poi arriveranno gli acari. Ho molti amici che hanno smesso di coltivare a causa di questo problema, e ho provato ogni intruglio al costo di migliaia di dollari e credo che sia praticamente una truffa dei produttori per vendere prodotti. I produttori non spiegano che anche solo un acaro o un uovo sopravvissuto farà ricominciare il ciclo. Se i pesticidi non sono truffe, non sono efficaci a lungo termine. Ogni prodotto che ho usato ha lasciato alcuni superstiti. Non è certo sorprendente. Se togli tutte le piante e lavi con la candeggina l'intera stanza, troverai ancora alcuni superstiti se controlli bene. La mia domanda quindi è: qual è il modo migliore per controllare gli acari, se non eliminarli? Una soluzione realistica a livello di tempo e di spesa? Finora ho visto che Liquid Ladybug li uccide a contatto con essi senza intaccare troppo le piante, ma man mano che le piante diventano più grandi, è un po’ una seccatura dato che questo prodotto non ha effetti duraturi. Sono quasi arrivato a rinunciare. Non credo che ci siano operazioni indoor che funzionano a lungo termine senza che questo diventi un problema. Ho sentito dire da alcuni che nella loro coltivazione non ci sono acari rossi per lungo tempo, ma non ne ho mai visto uno. E non ho visto nessun prodotto preventivo che funzioni se usato costantemente nel tempo. Vi ringrazio in anticipo per il vostro aiuto. Lehal Le coltivazioni possono essere mantenute senza acari. Richiede una rigorosa disciplina nel rispettare una serie di regole che minimizzano la possibilità d’infezione. Nella tua zona, almeno durante l'estate, quando gli acari e i tripidi prosperano outdoor, dovresti creare una coltivazione a circuito chiuso in modo che l'aria nuova non entri o trattare l'aria in ingresso usando filtri e acqua. Nelle zone dove gela, è molto più facile non avere acari rispetto alle aree in cui c’è costante riproduzione e fonti di reinfezione outdoor. Per questo motivo, in alcune zone, le coltivazioni indoor sono ridotte al minimo durante l'estate per non dover affrontare l'assalto di parassiti che cercano di penetrare nel perimetro. Questa potrebbe essere una soluzione se il problema è prettamente stagionale. Sbarazzarsi delle infezioni richiede un bel po’ di lavoro. Esistono vari pesticidi da contatto efficaci, ma cercare di raggiungere ogni foglia e gambo usando un nebulizzatore o una bacchetta non funzionerà. Un metodo migliore consiste nell'utilizzare un nebulizzatore che atomizza le goccioline e porta il pesticida nella parte inferiore delle foglie, dove gli acari sono appesi. Non solo i nebulizzatori sono più efficaci nel disperdere il pesticida, sono anche molto più veloci. Quella che prima era un'operazione noiosa diventerà molto più gestibile e richiederà solo pochi minuti. Gli acari adulti e giovani sono molto più sensibili ai pesticidi rispetto alle uova. Le scatole di uova di acaro sono abbastanza impermeabili e proteggono l'embrione che si sta sviluppando da molte tossine ambientali, come gli ingredienti del pesticida che consigli, il Liquid Ladybug, che contiene olio di geranio, olio di menta piperita e acido citrico, una buona ricetta a base di erbe. Altri pesticidi, come il mio Ed Rosenthal’s Zero Tolerance, contengono altri ingredienti vegetali come olio di cannella, di chiodi di garofano, di rosmarino e di timo, tutti pesticidi efficaci. Mettono fuori combattimento gli acari, ma le uova rimangono vitali. Per distruggere davvero la colonia, le piante devono essere trattate più volte in modo tale che gli acari vengano uccisi subito dopo la schiusa. Per farlo bisogna trattare la coltivazione regolarmente fino a quando non rimane nessun piccolo. Un buon approccio è quello di nebulizzare la coltivazione ogni 3 giorni, 3 o 4 volte. Si può fare per esempio di domenica, mercoledì, sabato e martedì. Entro la fine del quarto trattamento la coltura dovrebbe essere priva di acari. I bruciatori di zolfo possono anche essere usati negli spazi adeguati per uccidere gli acari. Non dovrebbero essere usati in prossimità delle residenze e in alcune località non sono consentiti. I trattamenti di zolfo devono essere ripetuti più volte o possono essere alternati alla nebulizzazione. Si possono usare gli acari predatori e molti altri carnivori per controllare gli acari. Funzionano meglio se vengono introdotti periodicamente prima di qualsiasi segno di infezione. Se dovesse arrivare un acaro, i predatori affamati la eliminerebbero. Nel tempo sviluppano un “equilibrio” con le loro prede in modo tale che entrambe le popolazioni rimangano piccole il che comporta pochi danni alle piante e non incide sulla resa. Parliamo un po’ di prevenzione. In primo luogo, è difficile soprattutto prevenire la reinfezione della coltura quando le piante crescono attivamente e fa caldo all'aperto. I parassiti possono finire nelle correnti d'aria. Sebbene i filtri catturino gli adulti, i giovani possono essere così piccoli da passare attraverso i filtri. La soluzione è quella di gestire un sistema a circuito chiuso in modo che l'aria non entri o non esca dalla stanza. La temperatura dell'aria viene invece controllata utilizzando l’AC, arricchita con CO2 e mantenuta pulita e libera dalle malattie mediante un filtro al carbonio e una luce UVC. Dal momento che non entra aria, acari, tripidi e altri parassiti non hanno via libera. Ecco altri validi suggerimenti: 1.) Indossate sempre indumenti puliti che non avete indossato all'aperto. 2.) Utilizzate uno spogliatoio per mettervi vestiti nuovi o coperture prima di entrare nella stanza o nello spazio di coltura. 3.) Cambiate scarpe prima di entrare nella coltura. 4.) Non sono ammessi animali domestici nella coltura. 5.) Mettete in quarantena tutte le nuove piante in un'area separata per due settimane. 6.) Introducete periodicamente i predatori o neutralizzare i pesticidi vegetali in una concentrazione di ¼-½ (pronto all'uso) (RTU) ogni settimana.
MIGLIOR SESSAGGIO
Ho 4 piante di Blueberry che ho coltivato a partire da seme circa 2 mesi e mezzo fa. La scorsa settimana ho usato un fotoperiodo di 12 ore di luce e 12 di buio per determinarne il sesso. Nel giro di 3 giorni le piante lo hanno manifestato, ho quindi riacceso la luce in modo continuo per farle tornare in fase vegetativa. Oggi ho trovato una sacca maschio a circa 4 o 5 rami di distanza su una delle piante. Anche questa pianta mostra pilucchi bianchi. Dovrei sbarazzarmene? E hai altri suggerimenti per aiutarmi a sessare le piante? Kyle Vincent Probabilmente la pianta è ermafrodita dallo stress dei cambiamenti di luce. Non è tuttavia stabile come le altre piante e dovrebbe essere scartata. In futuro procedi al sessaggio delle tue piante prendendo una talea da ciascuna di esse. Assicurati che venga identificata ciascuna di esse. Metti poi le talee in uno spazio con luci accese 8 ore e 16 ore di buio al giorno. Nel giro di pochi giorni le talee indicheranno il rispettivo sesso. La madre del clone avrà lo stesso sesso del clone da cui è stata prelevata.
CO2 COME PESTICIDA E LA SUA TOSSICITÀ
Ho intenzione di utilizzare il tuo suggerimento di 10.000 PPM di CO2 per un'ora per uccidere gli acari. A quale PPM la CO2 diventa tossica per gli esseri umani e le piante? Herne Thomas Per la crescita delle piante, i coltivatori utilizzano aria arricchita con CO2 fino a un livello di 1.000-1.500 PPM. A questo livello alcune persone trovano l'aria un po’ soffocante. All'1%, 10.000 PPM, le persone potrebbero sentirsi sonnolente e non a proprio agio. Al 7-10%, 70.000-100.000 PPM, possono presentarsi problemi mentali come vertigini, mal di testa, problemi di messa a fuoco e persino perdita di coscienza e soffocamento. A 10.000 PPM per un'ora, le piante possono subire danni minori ai tessuti, ma si riprendono velocemente. Dubito se consigliare questa tecnica perché le persone che l’hanno provata per eliminare i parassiti nelle loro coltivazioni e in piccoli vassoi chiusi hanno ottenuto risultati misti. Le pubblicazioni scientifiche riportano variazioni nella suscettibilità degli insetti. Non conterei molto su questo metodo.