Cannabis gassata

03 Feb 2020

Con ogni nuova tendenza in materia di salute o di stile di vita, le aziende sono sempre alla ricerca di denaro e traggono beneficio dal colpaccio, e il mercato della cannabis in parte legale e in continua evoluzione non fa certo eccezione! Se il 2018 è stato l’anno degli innumerevoli prodotti a base di CBD, con oli e dolciumi di ogni tipo, preparatevi perché il 2019 sarà l’anno delle bevande alla cannabis! La cannabis gassata è la prossima grande novità! 


Il fatto che quest’anno vedrà a luglio il lancio della prima fiera dedicata alle bevande alla cannabis, a San Francisco, dovrebbe dirvi tutto ciò che dovete sapere sul potenziale e sulla domanda per questo prodotto. Gli analisti del business ritengono sia da tenere sott’occhio poiché Bloomberg.com ha previsto a settembre 2018 che il mercato delle bevande alla cannabis potrebbe valere fino a $600 milioni entro il 2022 (Personalmente penso che sia una stima addirittura prudente). La marijuana ricreativa è ora legale in tutto il Canada e in 10 Stati degli Stati Uniti e New York dovrebbe entrare a far parte di questo elenco nel corso dell’anno. È una notizia molto interessante, in quanto significa che c’è un elevatissimo potenziale e spazio di crescita in questo mercato, poiché il “boom” del business della cannabis legale è ancora ai suoi inizi.

Perché le bevande?

Le bevande sono estremamente convenienti, socialmente accettabili, discrete, prodotte a basso prezzo, hanno una lunga vita da banco, sono facilmente accessibili, sono ottime per accompagnare un buon pasto o per stare a casa. Cosa ancora più importante, bere non ha alcun impatto sulla salute o sulle abitudini sociali degli altri, come possono invece fare il fumo e lo svapo, che creano odori e fumo indesiderato di seconda mano.

Questi motivi mostrano perché l’alcol è rimasto un farmaco socialmente accettabile, nonostante l’effetto devastante che può avere sulla salute. Sembra che se qualcosa può essere bevuto, allora va bene. È bello fare battute sottilmente velate su “come si abbia bisogno di bere” o vantarti di come non ci si ricordi nulla della sera prima (ma di quanto ci si sia divertiti).

Oppure informare tutti in ufficio o sui social media che stasera ci si “devasterà” Provate a farlo con la cannabis e otterrete una reazione molto più gelida! Il che è illogico se ci si pensa; quando è stata l’ultima volta in cui avete visto una persona che aveva fumato una canna vomitare sulle scarpe ed essere arrestata per rissa, per strada, un venerdì sera? Oppure stare male e utilizzare le risorse di un servizio sanitario troppo tirato a causa dello stato d’intossicazione autoindotto?? (mi viene in mente una canzone da “strada”). Sto divagando, comunque; amici miei, questo sarebbe un articolo da scrivere a parte. Punto interessante però, non credete?

Quindi, tornando al punto in questione, con la legalizzazione abbiamo l’opportunità d’impacchettare la cannabis in questa forma a misura di consumatore e socialmente accettabile che potrebbe probabilmente portare coloro che sono anti-cannabis a essere tentati di provarla e molto probabilmente di divertirsi. S’ingannerebbero e crederebbero che ciò che è in una bella bottiglia con l’etichetta che mostra una donna che pratica yoga con pelle radiante, è più accettabile e ha un nuovo status di super alimento.

Oppure che va bene perché la si può acquistare con un’etichetta di birra artigianale apposta, con la pretesa che è stata prodotta da hipster vegani in una capanna che fa parte di un ecosistema autosufficiente, utilizzando le lacrime di alcuni unicorni albini. Il potere del packaging e della pubblicità hanno molto da dire!

Penso che ci si debba avvicinare a qualsiasi nuova grande tendenza o campagna con una buona dose di cinismo, come sono certo che il passaggio alle bevande alla cannabis porterà ad alcuni nuovi fantastici prodotti e ne vedrà anche molti di scarsa qualità e che non saranno all’altezza di quanto dichiarato. Quindi, tenendo tutto ciò a mente, ho pensato che fosse necessario analizzare cosa stava succedendo. Cosa è legale e cosa no? Chi sono i grandi protagonisti e le aziende che la vogliono? Cosa possiamo aspettarci di vedere sugli scaffali?

Anche se la cannabis è ancora illegale a livello federale negli Stati Uniti, questo non impedisce ai grandi protagonisti d’investire denaro e segnare il territorio per progetti futuri e sperimentare le loro idee sul mercato dei dispensari statunitensi (le bevande e i prodotti commestibili a base di cannabis non sono destinati a diventare legali in Canada fino a luglio 2019). L’industria delle bevande potrebbe davvero cambiare per sempre il modo in cui scegliamo di degustare la cannabis.

Esistono già bevande alla cannabis sul mercato negli Stati Uniti, dove c’è stata la legalizzazione. Al momento si possono acquistare varietà di bibite ricche di THC e CBD come limonata, melograno e arancia e bevande alcoliche come il sidro di mela e pera e la birra lager. Scoprirete tuttavia che la maggior parte delle bevande contiene solo CBD perché al momento è vietato che le bevande alcoliche contengano THC, il che è positivo o negativo a seconda del proprio rapporto con l’alcol, ma probabilmente è la decisione più responsabile, date le infinite combinazioni di effetti intossicanti prodotti da tale commistione.

Fate quindi attenzione (tornando alla questione sui birrai hipster vegani!) a ciò che vi viene venduto e a ciò che afferma di produrre, perché le birre che dichiarano contenuto di THC non fanno sballare e ubriacare allo stesso tempo. DATO DI FATTO. La birra alcolica che afferma di contenere THC è in realtà prodotta solo con terpeni per aggiungere i sapori a base di erbe della cannabis. In confronto, la birra che afferma di contenere THC attivo non conterrà alcol.

Per quanto concerne le aziende produttrici di alcolici, alcune sono già entrate nel mercato, come Laguinitas Brewing Co, di proprietà di Heineken, che produce una birra non alcolica al THC chiamata Hi-Fi Hops, venduta nei dispensari statunitensi. Molte delle grandi aziende produttrici di alcolici propongono già versioni analcoliche delle loro bevande e dunque non sorprende che, dato l’interesse e le voci che circolano sui prodotti a base di cannabis, siano disposte a puntare sullo sviluppo di bevande a base di cannabis. Una scommessa che ci si aspetta ripaghi alla grande a giudicare dalle statistiche sul numero di persone che vogliono bere la propria erba!

Gli ultimi 12 mesi hanno visto alcuni importanti accordi aziendali, come nel caso del titolare di Corona Constellation Brands che ha investito $4 miliardi nei produttori di cannabis Canopy Growth, con sede in Ontario e Molson Coors, che ha investito somme ingenti nel produttore di cannabis HEXO, con sede in Quebec, per produrre bevande analcoliche infuse di cannabis per il mercato di massa in Canada nel 2019. E tutto questo non si ferma certo ai produttori di birra. Anche la casa madre di Tanqueray e Johnnie Walker ha espresso interesse a investire in cannabis.

Molte aziende produttrici di alcolici considerano l’industria dell’erba legale un grande concorrente e una minaccia al loro settore. Con le vendite di alcol attualmente in calo o ferme a causa del cambiamento di stile di vita e di abitudini dei clienti, ritengono che la combinazione dei loro prodotti con il mercato della cannabis sia un ottimo modo per assicurarsi vendite future e mantenere la propria posizione.

Questo interesse non inizia e finisce nemmeno con l’industria dell’alcol, in quanto anche le grandi società produttrici di bibite gassate che spesso vengono messe al patibolo per le loro bevande nutrizionalmente vuote a elevato contenuto di zucchero, stanno manifestando l’interesse di fondersi con il settore della cannabis, anche se provvisoriamente, per non danneggiare il loro solidi marchi di famiglia. Aziende come la Coca-Cola (non ce ne sono molto più grandi di così!), fra le altre, hanno cominciato a trattare con l’azienda produttrice di cannabis Aurora Cannabis, della British Columbia, per creare possibili bevande con infusione di CBD.

La dichiarazione ufficiale rilasciata dalla Coca-Cola riporta che “Insieme a molti altri nel settore delle bevande, stiamo osservando da vicino la crescita del CBD non psicoattivo come ingrediente delle bevande funzionali per il benessere in tutto il mondo”. L’uso del CBD si adatterebbe perfettamente a tutti i marchi di bibite tradizionali, consentendo il confezionamento dei prodotti per il mercato della salute, dell’esercizio e del benessere. Il CBD offrirebbe ai consumatori vantaggi in termini di potenziatori di umore ed energia senza la presenza di THC.

Le bevande alla cannabis (entrambe le varietà CBD e THC) sono state per così dire testate nei dispensari degli Stati Uniti, dove a dicembre 2017 i prodotti disponibili erano già oltre 100, un numero che senza dubbio è in crescita e sicuramente continuerà ad aumentare. Il successo delle bevande alla cannabis non è stato perso dalle grandi aziende produttrici di bevande che hanno preso atto e considerato le possibilità di replicare questo modello su scala nazionale, ed eventualmente internazionale, per lottare contro la minaccia del crollo delle vendite di alcolici.

Nell’agosto del 2018 è stato riportato che in seguito alla legalizzazione della cannabis in 9 Stati degli Stati Uniti (che ora corrispondono al 64% della popolazione americana), le vendite medie di vino erano diminuite del 16,2% e di birra del 13,8%. Non vi è quindi alcun dubbio che la cannabis ricreativa sia la concorrente numero 1 per le vendite di alcolici. Potrebbe comunque anche dimostrarsi il primo fattore di promozione della vendita di bevande, a giudicare dai dati sul potenziale di tali prodotti.

Gli analisti di Cannacord Genuity prevedono che le bevande contenenti CBD potrebbero raggiungere un fatturato di $260 milioni entro il 2022, mentre le bevande contenenti THC potrebbero raggiungere un fatturato di $340 milioni, oltre il triplo dell’attuale valore. Altre stime sostengono che entro lo stesso periodo, tutte le bevande contenenti THC o CBD potrebbero detenere una quota del 20% del mercato dei prodotti commestibili negli Stati Uniti, rispetto all’attuale 6%.

Il vero primo grande test arriverà quest’anno quando il Canada legalizzerà la vendita di tali bevande a livello nazionale, evento che molti dei grandi produttori di bevande stanno aspettando preparando forsennatamente i loro nuovi prodotti. Se queste bevande si riveleranno il successo atteso, solo il cielo sarà il limite massimo e mi aspetterei assolutamente che il mercato delle bevande alla cannabis esploda in un nuovo territorio inesplorato, eclissando anche potenzialmente il fumo come prima modalità di consumo della cannabis.

È quasi grottesco pensare che uno dei principali fattori che contribuiscono alla maledizione dei tumori (fumo) possa anche esserne la cura più grande.