Serve Sapore - La differenza tra coltivazione minerale e organica

Soft Secrets
18 Jun 2018
Fare il grower nel terzo millennio è veramente difficile. Nel mondo sono poche le nazioni dove si può vivere facendo il grower legale mentre nella maggioranza si è costretti a nascondersi operando, come hobbisti, nell’illegalità. Sì perché la percezione sociale è ancora quella che si ha nei confronti di un criminale. E la legge così definisce gli appassionati, i terapeuti e i fumatori: tutti nello stesso calderone. Essere un grower, praticare la coltivazione di cannabis invece significa aver scelto un metodo, delle pratiche seguite da buona teoria, per ottenere un determinato prodotto della qualità scelta. Ogni grower compie delle scelte nel momento di rapportarsi con le sue piante. Per alcuni sono delle macchinette da produzione, per altri sono degli animali domestici da allevare con amore, insomma si può realmente fare il grower in maniera nettamente diversa come gli agricoltori che ogni giorno ci portano il cibo in tavola. Serve Sapore - La differenza tra coltivazione minerale e organica Ad esempio la prima scelta è sicuramente se si vuole un approccio più sostenibile con riciclo delle risorse nel rispetto dell’ambiente o se si vuole produrre tanto sfruttando senza limiti le piante e fregandosene dell’ambiente. Nel mondo cannabico si dice per semplicità coltivazione bio e coltivazione minerale intendendo nel primo caso un approccio ecosostenibile e nel secondo il classico approccio commerciale dell’agricoltura moderna. Dato che vi sono infinite declinazioni di stile di coltivazione allora possiamo distinguerle per data di utilizzo, ossia quando s’è cominciato a cambiar tecnica. Inizialmente l’uomo sfruttava la natura preservando la fertilità del suo intorno quindi le tecniche, sebbene rudimentali e alle prime armi, miravano a conservare la fertilità del suolo e dell’ecosistema. Al giorno d’oggi è questa secondo me la scuola di pensiero da seguire, visto che i mezzi li abbiamo: abbiamo sia i materiali che le conoscenze per poter ricalcare la natura e i suoi processi definiti per l’appunto biologici. Naturalmente da quel tipo di coltivazione al giorno d’oggi son cambiate molto le conoscenze a disposizione dell’uomo ma l’approccio “rispettoso dell’ambiente” è rimasto il medesimo: in un growshop ora possiamo trovare le micorrize o i batteri nitrificanti, chiaro esempio della maggior cultura a nostra disposizione. Poi arrivò la rivoluzione a metà del novecento, portando la chimica e i suoi prodotti nell’agricoltura. Ecco che i fitofarmaci di sintesi e i fertilizzanti di sintesi arrivarono a sconvolgere l’agricoltura tradizionale. Serve Sapore - La differenza tra coltivazione minerale e organica Insieme ai prodotti emuli delle prodezze di madre natura vi sono anche tonnellate di agrofarmaci, perché l’erba si può produrre anche in maniera non proprio ecosostenibile. Lo svantaggio della agricoltura tradizionale di inizio novecento è stato la scarsità di conoscenza che ha permesso il trionfo della rivoluzione verde, che lungi dalle sue nobili premesse ha portato sì del verde sotto forma di alimenti per i popoli, ma con la chimica ha lasciato un bagaglio di problemi: come si poteva facilmente immaginare l’uso sconsiderato di fitofarmaci e fertilizzanti di sintesi ha portato a una situazione degenerata di impoverimento dei suoli inaudita, forte inaridimento delle superfici e riduzione drastica della biodiversità. Tutto questo in cambio di grandi produzioni dalla discutibile qualità: ci aiuta a capirlo meglio il classico esempio del pomodoro del supermercato pieno d’acqua comparato al pomodoro dell’orto di nonno pieno di nutrienti. In un growshop difatti il lettore attento noterà la maggioranza di prodotti di sintesi perché il mercato dei consumatori richiede prodotti del genere, capaci di assicurare grandi rese con poco rischio e ancor meno abilità. E non importa se dopo una settimana dal taglio sono già insapore e han perduto la quasi totalità del profumo, sì perché se non lo si sa dosare il rischio è quello. Se il prodotto ha più effetto di quello che si trova sul mercato nero allora la frittata è fatta: il grower si sente felice di aver scelto la fertilizzazione di sintesi, o minerale che dir si voglia. Serve Sapore - La differenza tra coltivazione minerale e organica Purtroppo è così, se si prende una persona che non ha mai coltivato e gli si danno due linee di fertilizzanti chiedendole di seguire la tabella di fertilizzazione come aiuto, sicuramente produrrà di più con un fertilizzante minerale. Sarà l’esperienza che insegnerà al nostro coltivatore a divenire esperto e cioè a divenire capace di produrre tanto e bene con i mezzi biologici. Io sono tanto per la coltivazione biologica perché noto, e scientificamente vi è, una grande differenza nella composizione del prodotto finale. La differenza sta nel tipo di metabolismo delle due colture. Una buona fertilizzazione apporta ciò che necessita la pianta, in maniera simile a come avverrebbe in natura. Nel prodotto finale si troverà una maggior quantità di antiossidanti e di composti di secondario interesse se coltivato con un metabolismo più naturale. Usando un fertilizzante minerale si osserverà invece un aumento del contenuto di cannabinoidi a scapito dei terpenoidi tra cui alcuni con azione antiossidante. Gli antiossidanti fanno sì che l’erba dimenticata aperta sul tavolo abbia ancora un sapore ed un profumo domattina. Inutile dirlo, maggiori quantità di terpenoidi significa maggior sapore. Buone fioriture. CBG
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