Cannabis enemy and remedy: parte III - Muffe e malattie fungine

Soft Secrets
15 Jun 2018

Con questo articolo concludiamo la serie dedicata ai nemici della cannabis, di seguito una breve analisi delle patologie provocate da agenti patogeni fungini. Oidio.


Detto anche mal bianco, è una malattia delle piante provocata da funghi appartenenti alla famiglia delle Erysiphaceae. Le specie di funghi Leveilulla taurica e Sphaerotheca macularis sono i maggiori responsabili dell'oidio nella coltivazione di cannabis. Un micelio si sviluppa sulla superficie fogliare che viene penetrata dagli austori, una sorta di radice del fungo, con la funzione principale di assorbire le sostanze nutritive della pianta ospite, per mantenere in vita il micelio; alcune specie sono in grado di penetrare l'epidermide anche attraverso gli stomi.

I segnali della presenza di oidio, sono dei puntini bianchi che avanzando formano un manto polveroso biancastro. Spesso appare sulle foglie ma anche rami e fiori possono essere colpiti. Le foglie delle piante colpite iniziano ad ingiallire, i processi di fotosintesi vengono rallentati fino a provocare la morte della pianta. La propagazione dell'oidio avviene attraverso le spore, il clima costiero ne favorisce la proliferazione. Coltivare in un ambiente controllato, ben ventilato e con una buona illuminazione ne previene la formazione. Zolfo, propoli ed equiseto svolgono un'ottima azione preventiva. L'oidioprot è un prodotto specifico che impedisce lo sviluppo del fungo, risultando un valido agente curativo. Una soluzione acquosa con perossido di idrogeno al 2% è molto efficace per eliminare l'infestazione da oidio. Anche le lampade UV germicida sono adeguate allo scopo. I batteri del genere Bacillus pumilus e subtilis sono indicati per la lotta biologica di questa malattia. Botrite. È un fungo parassita tra i più comuni nemici della cannabis.

Questo fungo si nutre a spese della pianta che lo ospita, si sviluppa in ambienti freddi, umidi e con scarsa luminosità. Se le spore si depositano in questi punti, allora germoglieranno e cresceranno le ife, dei filamenti che costituiscono il micelio, cioè il corpo vegetale del fungo. Il micelio rilascia degli enzimi che trasformano la materia vegetale in una melma ricca di nutrienti che può essere facilmente assorbita dalla muffa in questione. Spesso si sviluppa all'interno delle cime più grosse, perciò è difficile individuarla; la botrite appare come una massa filamentosa di colore grigiastro, molto simile ad un tessuto sfilacciato. Fate attenzione ad eventuali foglie marce intorno alle infiorescenze, potrebbero indicare la presenza di questa muffa in giardino. È un parassita micidiale per la cannabis, se fuori controllo impiega meno di due settimane a distruggere completamente un'intera coltivazione.

È molto importante che l'ambiente sia molto arieggiato, un tasso di umidità inferiore al 50% inibisce lo sviluppo dei funghi. In presenza di piante o parti di essa attaccate dalla muffa è obbligatorio eliminarle completamente, per limitare la sua propagazione. Inoltre la botrite risulta essere una muffa molto pericolosa per gli esseri umani. Un bruciatore di zolfo installato all'interno della growroom impedisce alla botrite di diffondersi. La poltiglia bordolese, il rame e i silicati polverizzati sulle piante svolgono un'ottima azione preventiva. La lampada UV germicida è efficace anche con la botrite. Alcuni tipi di funghi, come micorriza e trichoderma sono eccellenti per mantenere sotto controllo questo tipo di attacchi. Colatura e marciume radicale da pythium. È una malattia provocata da varie specie di muffe, tra cui il pythium, un genere di oomiceti parassiti che in passato erano stati classificati come funghi e tuttora indicati genericamente così. Questo pseudo fungo presente nel terreno in determinate condizioni può diventare patogeno attaccando le radici e la parte basale della pianta.

I semi fanno fatica a germinare, le piantine attecchite sono deboli e si sviluppano lentamente, le radici danneggiate perdono la loro funzionalità iniziando a marcire; il fusto si avvizzisce nella zona basale, rasoterra, come conseguenza della mancanza di circolazione dei liquidi, provocandone infine la morte. Un substrato zuppo d'acqua, irrigazioni eccessive insieme ad alti livelli di umidità provocano la diffusione di questi problemi. Una forma di agire preventiva prevede l'impiego strumenti e materiali sterilizzati con acqua ossigenata, la scelta di un substrato di buona qualità e che l'acqua utilizzata per irrigare sia ricca di ossigeno. Il silicato di potassio, gli estratti di cannella e il tè di compost agiscono in maniera preventiva stimolando le difese immunitarie della pianta.

I batteri del genere Bacillus subtilis e il fungo Pythum oligandrum sono molto efficaci per debellare la presenza di questo parassita dal nostro giardino. Fusariosi. Molte specie di funghi appartenenti al genere Fusarium sono fitopatogene. Di particolare interesse è la specie F. oxisporum f. sp. cannabis, un fungo parassita che attacca in modo specifico le piante di cannabis. Questo fungo patogeno presente nel terreno aggredisce le piante dalle radici, per mezzo del micelio o delle spore germinate penetrano in esse, fino ad arrivare allo xilema della pianta, entrando di fatto nel flusso della linfa.

In questo modo le spore si diffondono per tutti i tessuti della pianta, dove iniziano a germinare ostacolando il flusso dei liquidi e provocandone l'avvizzimento, fino alla morte completa della pianta ospite. I primi segnali della presenza di questa malattia appariranno sulle foglie più vecchie, caratterizzate da piccole macchie scure, le punte si accartocciano verso l'alto, avvizziscono fino ad appassire. Le radici iniziano a marcire, diventando di un colore rosso che man mano risale per il fusto della pianta; questo patogeno una volta in circolo impiega pochi giorni a portare la pianta al collasso totale.

Per evitare che si diffondi su altre piante è necessario eliminare le parti intaccate. Il rame e il neem sono ottimi agenti preventivi; aggiungere una torta di neem al substrato di coltivazione previene la fusariosi. I funghi del genere Trichoderma e i batteri Streptomyces griseoviridis svolgono un eccellente azione fungicida contro questo patogeno. Clorofite. Conosciute con il nome più comune di alghe verdi, sono una divisione di alghe unicellulari, pluricellulari e coloniali. È un problema che riguarda soprattutto i giardini idroponici, infatti le alghe prosperano su substrati bagnati, ricchi di nutrienti ed esposti alla luce, come la lana roccia impiegata negli impianti idroponici.

Le alghe per sopravvivere sottraggono ossigeno dalla soluzione nutriente, rubandolo alle piante. Man mano che si estendono all'interno del sistema, finiscono col ricoprire completamente le radici che non riescono più ad eseguire le funzioni vitali oltre a provocare delle ferite che attirano altri tipi di malattie. Ispezionando il substrato e le varie parti del sistema a contatto con l'acqua è possibile determinare ad occhio nudo la presenza delle alghe verdi nel nostro giardino. La prima regola è di rimuovere le parti affette e coprirle da un eventuale esposizione alla luce. A tal fine è molto utile utilizzare materiali opachi, per serbatoi e tuberia, che impediscano il passaggio della luce.

La lampada UV germicida è molto efficace per debellare completamente questo organismo nocivo. Il perossido di idrogeno, ovvero l'acqua ossigenata è un ottimo agente alghicida. Fumaggine. È una patologia della pianta provocata da diversi tipi di funghi saprofiti, cioè organismi che si nutrono di materia vegetale morta o in decomposizione. Questo tipo di funghi non instaura nessun tipo di rapporto trofico con la pianta ospite, ma la utilizza solo come supporto e i danni che le arreca sono indiretti. Condizione necessaria per lo sviluppo di questa malattia è la presenza di melata sulle foglie o altre parti della pianta; la melata è una sostanza zuccherina prodotta dalla secrezione di alcuni insetti come gli afidi e la cocciniglia farinosa. La fumaggine si presenta come uno strato feltroso di colore nero, che finisce per ricoprire la superficie fogliare.

Questa copertura occlude gli stomi e impedisce la cattura della luce da parte delle foglie, ostacolando alcune funzioni importantissime per l'esecuzione dei processi di fotosintesi. Eliminare gli insetti produttori di melata è una buona forma preventiva per difendersi da questa malattia. La fumaggine può essere facilmente lavata via dalla superficie intaccate con un semplice sapone biodegradabile, ad esempio il sapone di potassio. Verticilliosi. Questa malattia è provocata dal Verticillium, un fungo appartenente al genere degli ascomiceti, tra cui si distinguono le specie V. dahlie e V. albo-atrum per la loro importanza economica in agricoltura in quanto agenti fitopatogeni dal potenziale distruttivo.

Non è una malattia molto comune tra le coltivazioni di cannabis. Il fungo attacca la pianta attraverso le radici, penetrandovi all'interno. Una volta infettato il sistema radicale, il fungo crescendo rilascia delle spore per la sua diffusione. Le spore viaggiano attraverso il sistema vascolare della pianta, provocandone una tracheomicosi; in pratica il fungo ostruisce il passaggio della linfa per i vasi legnosi della pianta, causando l'appassimento delle parti colpite. I segnali più evidenti di questa infezione sono la clorosi delle foglie inferiori e l'appassimento di alcune parti della pianta.

Le foglie inizialmente ingialliscono allo stesso modo di una carenza di azoto, successivamente diventano marrone scuro fino a marcire. È molto facile confondere la verticilliosi con una clorosi delle foglie. Per accertarsi della sua presenza, tagliare in due uno stelo e osservare se nel mezzo presenta un colore marrone scuro invece che bianco. La forma preventiva di agire contro questa malattia è l'impiego di tè di compost, farina di alghe marine del tipo Ascophyllum nodosum, funghi micorriza e Trichoderma harzanium.

Se le piante sono state infettate si consiglia di rimuoverle completamente e trattare l'area con dei fungicidi a base di rame. Tra i batteri utilizzati nella lotta biologica integrata, risultano efficaci il Bacillus subtilis e lo Streptomyces griseoviridis. In outdoor è molto utile lavorare il terreno sottoponendolo a profonde arature. Peronospera. Detta anche muffa blu, la peronospera è una malattia della pianta causata dalla Pseudoperonospora humuli e P.

cannabina, due generi di agenti patogeni appartenenti alla classe degli oomiceti. Questi parassiti instaurano un rapporto trofico con la pianta che gli ospita sottraendole preziose sostanze nutritive. Tale tipo di attacco si manifesta inizialmente con delle macchie gialle, di forma irregolare, sulle punte delle foglie; sul lato inferiore della foglia in corrispondenza delle macchie gialle, è possibile osservare il micelio di colore grigiastro. Le lesioni provocate si allargano rapidamente, le foglie ingialliscono, si accartocciano e muoiono. La pianta perde vigore e rallenta la sua crescita. La peronospera se non viene trattata in tempo può essere letale. Eliminare il fogliame e le piante attaccate per evitare che la malattia si diffondi. L'estratto di ortica è un ottimo agente preventivo. La poltiglia bordolese risulta essere un rimedio molto efficace. Anche i batteri del genere Bacillus subtilis, in commercio con il nome di Serenade, rappresentano una contromisura eccellente. Ricordate, prevenire è sempre meglio che curare! botanicaunderground@gmail.com

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