Canapa organica per tutti

Soft Secrets
16 Apr 2018
Uno dei momenti clou di Cultiva 2017 è stata la presenza attiva di Bill Griffin, cittadino britannico residente nella parte francofona del Belgio, da tempo attivo nel coordinamento europeo per politiche giuste ed efficaci sulle droghe, che dopo aver lavorato come informatico per 20 anni ha cominciato nel 2016, ad allineare la sua carriera nell’emergente industria della cannabis. Per l’occasione Bill ha presentato con alcune dimostrazioni pratiche i punti salienti del suo nuovo manuale di coltivazione Easy Organic Weed.   di Enrico Fletzer Bill ha avuto i suoi primi incontri con la cannabis quando era quasi un bambino ma è stato dopo un forte esaurimento nervoso dovuto al suo lavoro che ha cominciato ad utilizzare la cannabis come medicina e a cercare di ottenere un prodotto affidabile difficilmente disponibile sul mercato nero. Spinto dal desiderio ma soprattutto dalla necessità di procurarsi un prodotto di qualità, Bill ha   affinato le sue tecniche tanto da poterle insegnare ad altri in termini semplici e lineari. Condensando letteratura ed esperienze con un risultato veramente notevole. Il ciclo della canapa come descritto dall’autore è un processo potenzialmente alla portata di chiunque ma che richiede comunque un pizzico di rigore, meticolosità e precisione. Oltre che una certa flemma qualora insorgano dei problemi. Tutto semplice e lineare secondo Griffin, che in un passaggio delle sue 150 pagine paragona l’approccio alla coltivazione organica come i primi passi dell’apprendimento della cucina orientale. Anche in questo caso dopo le difficoltà della preparazione iniziale tutto diventa molto semplice e veloce. “Come nella cucina orientale, questo lavoro in anticipo darà origine ad un risultato finale dai gusti pieni e complessi”. Sembra incredibile ma la coltivazione organica al 100% non è ancora molto diffusa sia nella coltivazione indoor che in esterni, considerando il boom tecnologico e dirompente del cannabusiness con le sue criticità e il suo carattere progressivo e rampante. Ma a parte il gusto e la salubrità di prodotti organici, ci sono anche degli argomenti molto pregnanti e di carattere strategico che giocano a favore della canapicoltura biologica anche perché, come sostiene Karel Schelfhout, il manager belga di Bio-Tabs nella sua introduzione “una cosa è certa, siamo tutti parte di una rivoluzione verde… la legalizzazione dell’erba sta arrivando. Ma chi coltiverà quest’erba per noi? Dobbiamo stare a guardare e permettere alle grandi farmaceutiche di monopolizzare il mercato? Le compagnie che traggono vantaggio da una pillola che devi prendere ogni giorno per vivere e i cui i guadagni sono più importanti di produrre una cura? Oppure permettere alle grandi compagnie di investitori di diventare i nostri spacciatori? Quelli che fino a poco tempo fa erano schierati contro di noi? Quelli che volevano veder finire ogni fumatore dietro le sbarre? Che hanno contribuito a diffondere il mito secondo il quale i consumatori cannabis sono dei buoni a nulla che sono un peso per la società?” È un messaggio forte quello di Karel, anche perché come ci indica Bill, occorre contrapporre al degrado della biosfera l’opzione appassionata di coltivare una pianta finora tanto bistrattata e di farlo con amore. In questo caso la canapa, ma potrebbero essere anche i pomodori o il basilico. È la terza via di chi vuole mantenere la nostra cultura , “permettendoci di consumare le varietà che noi amiamo”. Va anche sottolineato come nonostante i toni apparentemente ingenui, Easy Organic Weed incarna una filosofia che punta a rafforzare la nostra cultura e le nostre comunità in una prospettiva assolutamente moderna ed efficace. In questo senso il libro costituisce uno strumento per superare il divario che esiste tra produzioni massificate poco rispettose dell’ambiente e della salute e il pressappochismo dei dilettanti alle prime armi. Un messaggio positivo e che guarda al futuro e con sempre più mordente, anche perché sono sempre più numerose le compagnie che adottano delle linee commerciali indirizzate al settore della coltivazione organica della cannabis. Anche questo progresso è lo specchio dell’intelletto e della crescente sensibilità generale. Sono delle indicazioni che possono servire al popolo cannabico, stufo di inquinanti e di produzioni problematiche ma anche indirizzato allo sviluppo di una maggiore consapevolezza sociale ed ambientale. Il numeroso pubblico accorso al Pyramide Hotel, dove si tenevano i dibattiti causa il grande ampliamento degli stand della più grande fiera della canapa di lingua tedesca, ha potuto seguire la nascita e la crescita della pianta secondo criteri naturali estremamente efficaci e comprensibili che spesso sfuggono all’attenzione del neofita. Una passione sconfinata per la canapa e per i suoi amanti, anche perché bisogna guardare avanti anche nella coltivazione organica che non dovrebbe più essere un lusso per pochi ma alla portata di tutti.
S
Soft Secrets