Autofiorenti XXL: obiettivo superato

Soft Secrets
25 Feb 2017

Viaggio alla scoperta delle autofiorenti XXL


Il coltivatore medio ha l’obiettivo primario di produrre per il consumo personale, di riempire il sacco e di avere molta marijuana di buona qualità da fumare. Storicamente ci si lamenta di due cose a proposito delle autofiorenti: la bassa qualità e la bassa quantità. Dopo molti anni di lavoro intenso, Dinafem ha migliorato entrambi i fattori in modo considerevole, con l'immissione sul mercato delle autofiorenti XXL. Le autofiorenti XXL offrono molti vantaggi ai coltivatori.

A settembre piove e sia i ladri che la polizia sanno che è il momento del raccolto. Se si raccoglie ad agosto, si evitano le piogge, la botrite e i furti. La coltivazione di autofiorenti è l’opzione più sicura nei climi come quelli dell’Europa settentrionale o del Canada. È anche un sistema semplice per chi coltiva varietà auto indoor, perché bisogna mantenere un solo fotoperiodo.

Negli ultimi anni, Dinafem si è concentrata molto sulla produzione. L’obiettivo dei test è stato quello di dimostrare che le autofiorenti XXL, ben coltivate, portano a raccolti davvero fuori dal comune, pertanto sono una possibilità molto valida per il consumo personale.

Condizioni tecniche per coltivare Autofiorenti XXL

La coltura è stata avviata con semi convenzionali di Dinafem, facendo germinare confezioni da 10 semi scelti a caso, di cui sono stati tenuti i 4 esemplari migliori di ogni varietà. Il sistema si articola in 3 stanze. Queste stanze sono semplici, come quelle di qualsiasi coltivatore auto meticoloso.

In ogni stanza sono state messe 4 fonti luminose da 400 watt, disposte in file di due. Sotto a ogni fonte c’è un vassoio da 240 x 120. L’aerazione viene effettuata mediante un dispositivo da 1.200 metri cubici con filtro al carbone che estrae aria, mentre l’altro della stessa capacità la introduce. All’estremità di ogni fila, subito sotto le fonti luminose, ci sono dei ventilatori orizzontali, che formano una corrente di aria orizzontale che mantiene il calore nella parte superiore della stanza.

Sono stati usati vasi con terra Bio Terra Plus de Canna. Anche i fertilizzanti sono di Bio Canna, con irrigazione mediante inondazione e PH ed EC sono stati tenuti sono controllo. Per ogni vassoio è stato usato un serbatoio, per ridurre le possibilità che il guasto di una lampadina potesse ripercuotersi sull’intera coltivazione.

Ogni tre giorni l’acqua con nutrienti viene cambiata. Ogni settimana viene cambiato il contenuto del serbatoio, aumentando la EC durante la fioritura, fino ad arrivare a un picco massimo di 1.8. Durante la fioritura è stato utilizzato Bio Flores, tranne in un’irrigazione fatta 40 giorni dopo l’inizio della fioritura, in cui è stato utilizzato solo Canna PK 13/14, per dare un apporto extra proprio quando le piante ne avevano maggior bisogno. Secondo questa filosofia bio, la prevenzione dei parassiti è stata effettuato utilizzando insetti predatori, in particolare Amblyseius Swirskii e Orius Laevigatus.

Pressione selettiva e parametri adeguati

Il progetto è stato portato avanti da un gruppo molto unito, che prende le decisioni più importanti in gruppo e i quattro responsabili hanno lunga esperienza nella coltivazione. Quando mettono all’opera le proprie conoscenze, con molti mezzi, i parametri sotto controllo e un laboratorio a disposizione, il risultato non può che essere l’eccellenza, come è risultato evidente in questa coltura di prova.

Secondo Dr Kush: “Vogliamo parlare di questo, perché siamo molto contenti del risultato: dopo 20 generazioni di miglioramento in 8 anni e nonostante tutti gli inconvenienti derivanti dal fatto che ci troviamo in un mercato underground non ancora regolarizzato. Ci sono pochissime banche che hanno portato avanti un lavoro di miglioramento genetico delle autofiorenti, in realtà si contano sulle dita di una mano, a dir tanto. Noi sappiamo che abbiamo svolto questo lavoro e per questo vogliamo rivendicarne la paternità.

Crediamo che non ci sia nessuno che ha lavorato quanto noi nel miglioramento delle autofiorenti. Abbiamo fatto germinare decine di migliaia di semi, con grandi selezioni fatte con meticolosità. Abbiamo persino un nostro laboratorio”. Molte volte chiedono a Dinafem quale sia stato il trucco per ottenere autofiorenti XXL di qualità così elevata, come dice Dr Kush: “Non ci sono trucchi, ma solo molti anni di lavoro senza sosta, con un team con esperienza che sa quello che vuole ottenere in ogni selezione.

Siamo stati molto esigenti e infatti in questo lungo periodo abbiamo applicato una pressione selettiva molto elevata, con parametri controllati, sempre con l’obiettivo di ottenere piante più produttive, che mantengano le caratteristiche di ogni varietà e somiglino le une alle altre”. Il miglioramento genetico è l’accumulo di molti fattori, poiché in ogni generazione bisogna stabilire i caratteri su cui si sta lavorando, come per esempio l’elevata produzione, l’omogeneità nella discendenza, Il mantenimento del sapore di ogni varietà, il vigore, la struttura solida o la germinazione rapida e senza freddo.

Oltre alle dimensioni delle piante, bisogna anche sottolineare la loro eccellenza in generale, con molta resina e le fragranze di ciascuna di esse che sono molto evidenti e definite. Sapori come quelli della Haze, Cheese, Critical o Bubba Kush sono rimasti ben impressi nella versione auto. Un’altra prova della sua elevata qualità sono i recenti premi ottenuti negli ultimi mesi, come quelli ricevuti alla Lift Expo in Canada o alla Highlife Cup.

Conclusioni

La coltivazione è stata progettata per ottenere la resa di 1 grammo per watt, con una fonte di luce da 400 W per metro quadrato, spazio che si usa per quattro piante che dovrebbero rendere 100 g per arrivare al grammo per watt. Le conclusioni convalidano ampiamente l’ipotesi iniziale, poiché l’obiettivo è stato più che superato.

Ci sono persino esemplari, come alcuni di Moby Dick XXL, che hanno superato i 200 grammi per pianta. In realtà, il processo di addomesticazione delle autofiorenti è appena cominciato. Stanno cominciando a dimostrare tutte le possibilità che hanno, ma si possono migliorare ancora molto, pertanto saranno la scelta di moltissimi coltivatori in futuro. Otto anni fa ho visto per la prima volta le coltivazioni di autofiorenti di Dinafem.

E da quel momento ho continuato a ripetere le mie visite. In questo periodo ho verificato come hanno investito in questo progetto molto tempo e lavoro, oltre alle migliori condizioni conseguite, come stanze di coltivazioni ampie e ben preparate, un laboratorio loro e un rifornito team umano, guidato da quattro coltivatori con esperienza, che fra tutti hanno oltre 100 anni di esperienza nella coltivazione. È facile parlare e vantarsi, ma la realtà alle spalle di molte banche non conferma quanto dichiarato.

Dopo questa visita, sono convinto che le autofiorenti XXL non siano un concetto di marketing, ma che siano davvero molto grandi. Ho osservato per otto anni come Dinafem ha portato avanti un lavoro serio, intenso e meticoloso. Il risultato può essere verificato da qualsiasi coltivatore, perché le autofiorenti XXL sono qui per rimanere a lungo.

Text: J. Searcher

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