Per un pugno di fumo
Come ben sapete Soft Secrets cerca da sempre di aiutare i lettori ma stavolta piante, germogli e terricci non c'entrano. Nel testo che segue cercheremo di sviscerare uno degli incubi più frequenti degli "amici di Maria" , ovvero essere beccati mentre si è alla guida della propria macchina, descrivendo cosa succede dal posto di blocco in poi.
Come ben sapete Soft Secrets cerca da sempre di aiutare i lettori ma stavolta piante, germogli e terricci non c'entrano. Nel testo che segue cercheremo di sviscerare uno degli incubi più frequenti degli "amici di Maria" , ovvero essere beccati mentre si è alla guida della propria macchina, descrivendo cosa succede dal posto di blocco in poi.
L'estate è sempre più vicina e con lei arrivano anche la voglia di tirare tardi e di evadere dal grigiore quotidiano. Da un paio d'anni a questa parte a quest'idilliaco cambio di stagione si accompagna anche il fenomeno dei controlli a tappeto sulle strade italiane. Vuoi un po' le continue stragi alcoliche del sabato sera, vuoi un po' perché vedere tante divise in giro è una bella pubblicità per il governo delle emergenze, appena la temperatura passa i 20° le strade di tutta Italia si ritrovano pullulanti di posti di blocco. Certo il timore più generalizzato del guidatore è quello dell'implacabile alcool test che con due birre ti fa subito saltare fuori dai parametri positivi, ma a seguito di casi di cronaca ben strombazzati ¬- in cui degli autisti erano sotto l'effetto di stupefacenti non meglio identificati - si è deciso di introdurre parallelamente al test alcoolemico anche quello per rilevare l'assunzione di droghe.
La notizia è stata presentata come se la pratica fosse già stata implementata in tutte le pattuglie delle forze dell'ordine ma in realtà è ancora decisamente esiguo il numero di squadre dotate della strumentazione necessaria ad eseguire test chimici in presa diretta. Mancano i soldi per la benzina delle gazzelle, figuriamoci se il ministero ne ha da spendere per attrezzature alla C.S.I.! Certo esistono i fantomatici stick cutanei che sarebbero in grado di individuare un buon numero di droghe sintetiche e non, ma data l'aleatorietà del supporto scientifico sono in molti a non credere nell'efficacia dello strumento. Per cui più che temere di essere analizzati in presa diretta, sarebbe meglio concentrarsi sul fatto di avere con se la prova del reato, ovvero la celeberrima mutanda di sigaretta riempita con il quantitativo che meglio credete della vostra sostanza preferita.
Non è cosa usuale, ma oltre a chiedere patente e libretto l'agente di turno potrebbe decidere di perquisire voi e la macchina. La decisione in merito è totalmente arbitraria e ben più di una volta è capitato che solo perché uno aveva i dreadlocks venisse fermato e perquisito seduta stante: è bene ricordare che siamo in Italia e che queste cose purtroppo non sono fantascienza. Per spiegare meglio cosa succede quando si incappa in questo tipo di controlli e si viene inesorabilmente beccati, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Andrea, un fumatore come noi che quattro anni fa ha avuto il dispiacere di scontrarsi con gli assurdi dettami della legge Fini-Giovanardi.
SSIT: Puoi dirci esattamente com'è andata? Perché ti hanno fermato?
Premettiamo subito che era il gennaio del 2007 e che la nuova legge sulle droghe era appena stata varata. Io stavo guidando la mia mestissima Fiat Punto quando ho incrociato una pattuglia della Guardia di Finanza, addosso avevo poco niente e nell'immediato non mi sono preoccupato della cosa, pensando che anche nel caso in cui mi avessero fermato non sarebbe successo niente. Speravo comunque che la paletta maledetta rimanesse giù e invece, come nei migliori film, la paletta si è alzata immediatamente. Non ho potuto far altro che accostare e cercare di stare il più tranquillo possibile. Non ti so dire perché abbiano deciso di fermare proprio me, io ho dato la colpa alla sfiga.
Certo la sfiga fa sempre la sua parte. Ad ogni modo, una volta che ti sei trovato li cosa è successo?
Mi hanno ovviamente chiesto patente e libretto, solo che la patente l'avevo scordata a casa perché ero uscito senza portafoglio. Diciamo che li ho fatti incazzare subito e quindi nel giro di due minuti già mi chiedevano se avevo qualcosa addosso. Io non ero ancora al corrente di quello che prevedeva la Fini-Giovanardi e dato che avevo si e no due canne in tasca ho deciso di tirare fuori il pacchetto e consegnarglielo, pensando che la cosa sarebbe stata premiata e che dopo avermi sequestrato il fumo mi avrebbero lasciato andare come era successo altre volte in giro per la città.
Quindi diciamo che ti sei autodenunciato sperando che la cosa finisse li...
Si mi aspettavo la solita ramanzina ma non avrei mai creduto di vivere quello che ho vissuto dopo. In pratica mi hanno subito fatto un verbale in cui contestavano la violazione del famosissimo articolo 75 per il possesso di 0,43 grammi di hashish. Ti rendi conto?!? Neanche mezzo grammo di fumo! Poi mi hanno detto di andare a casa a prendere la patente perché dovevano sequestrarmela immediatamente. Quindi sono tornato a casa, ho recuperato la patente e sono andato al commissariato della Guardia di Finanza. Ed è li che ho avuto la sorpresa peggiore.
Le disposizioni della Fini-Giovanardi prevedono infatti che se una persona viene trovata alla guida e contemporaneamente è in possesso di stupefacenti, la patente deve essere ritirata immediatamente per tre mesi e solo dopo un triplice test tossicologico possa essere restituita.
Esattamente quello che mi hanno detto e che mi ha fatto cadere le braccia. In quel periodo io con la macchina ci lavoravo e non poter guidare era un problema enorme in più mi hanno detto che nell'arco dei tre mesi avrei dovuto sottopormi ad analisi periodiche per vedere se continuavo a drogarmi - queste le testuali parole. Se li avessi passati tutti e tre allora mi avrebbero ridato la patente, altrimenti la patente restava sospesa per altri 6 mesi e al terzo sgarro hanno detto che non me l'avrebbero ridata più. Per me è stata una botta tremenda anche perché non me l'aspettavo proprio e sul momento non avevo idea di come fare. Io che sono un fumatore abituale da più di 10 anni, ho subito pensato: "e adesso come cazzo faccio a smettere di fumare per tre mesi?".
Immagino sia il pensiero ricorrente di tutti quelli che purtroppo hanno avuto le tue stesse disavventure. Com'è andata con le analisi poi?
Preso dal panico ho ovviamente smesso di fumare il giorno stesso e mi sono buttato sulle sigarette tradizionali, anche perché non mi avevano detto quando avrei dovuto andare all'ospedale per fare i prelievi. Mi hanno solo accennato ad una lettera che sarebbe arrivata direttamente a casa. Così sono passati due mesi senza patente e senza l'ombra di una canna, agonizzante di fronte ai miei amici che incendiavano chilloom dalla sera alla mattina e che in continuazione cercavano di farmi rompere la "clausura" come la chiamavano loro. Poi arriva la fatidica lettera con la convocazione all'ospedale. Nel giro di un mese avrei dovuto sottopormi a tre prelievi e la notizia migliore è stata che le spese erano tutte a carico mio.
Le analisi tossicologiche sono notoriamente dispendiose, dato che devono essere recettive verso ben 5 principi attivi diversi. (nda. Per i pochi che ancora non lo sapessero il limite di sensibilità del THC è quello minore: bastano 50 nanogrammi per essere fuori dai parametri. Mentre per sostanze come il metadone o la morfina la soglia massima è 300, 1000 per le amfetamine.) Il conto dello Stato è stato quindi molto salato?
235 euro ogni prelievo per un totale di 705 euro tondi tondi. Oltre al danno la beffa quindi: non solo mi hanno praticamente impedito di lavorare per tre mesi ma in più mi hanno addebitato tutti i costi delle analisi che sono stato obbligato a fare! Tutto per nemmeno mezzo grammo di fumo. Senza poi contare che grazie a questo scherzo il premio di assicurazione della macchina è salito di un bel po', per cui anche li c'ho rimesso dei gran soldi. Col senno di poi avrei fatto meglio a stare zitto al posto di blocco, essere onesti in Italia non paga e se allora mi fossi tenuto il pacchetto in tasca e avessi fatto finta di nulla a quest'ora avrei molti più soldi nel mio conto in banca.
Poi però la patente te l'hanno ridata no?
Certo, ci mancherebbe! Con tutto quello ho speso ci mancava solo che mi facevo fregare di nuovo. Ho fatto il bravo per tre mesi anche se mi è costata parecchia fatica, ma poi una volta riavuta la patente ho ricominciato come se nulla fosse successo. Se quelli della politica credono di farci smettere di fumare in questo modo, non hanno capito nulla.
Questa l'odissea di Andrea e c'è da dire che in fondo gli è andata anche bene. Se infatti fosse stato fermato solo qualche mese dopo, le pene previste avrebbero potuto essere molto maggiori. Nel luglio 2007 veniva infatti approvato il disegno di legge "Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale" in cui per chi viene sorpreso alla guida in stato di alterazione psico-fisica, dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, è punito con una multa da 1.000 a 4.000 euro e con l'arresto fino a tre mesi. Oltre alla classica sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida che però viene raddoppiata da sei mesi ad un anno. Se invece il guidatore in stato di alterazione psico-fisica, dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, provoca un incidente stradale, le pene sono raddoppiate ed è disposto immediatamente il fermo amministrativo del veicolo per novanta giorni. Insomma nonostante allora al governo ci fosse la sinistra, questa è riuscita a rendere se è possibile ancora più assurde le misure repressive contro chi fa uso di cannabis.
Se infatti con l'etilometro è possibile stabilire e dimostrare scientificamente il tasso di alcool nel sangue, per quanto riguarda le sostanze stupefacenti non ci sono strumenti o attrezzature in grado di dare dati esaurienti e precisi in presa diretta. Come dicevamo sopra, l'affidabilità dei drug test è ancora tutta in discussione eppure alcuni posti di blocco hanno cominciato ad usarli in ottemperanza alle leggi che lo prevedono col risultato che si potrà arrivare al caso paradossale per cui chi si fa uno spinello oggi e si mette alla guida di un'auto fra un mese, possa venir arrestato. Com'è noto infatti il THC ha dei tempi molto lunghi per lo smaltimento dall'organismo in quanto è un principio attivo che anche il nostro corpo naturalmente produce e per cui è più facilmente tollerato. Stando all'incertezza dei test tossicologici anche chi ha fumato un solo spinello un mese prima delle analisi rischierebbe di venire beccato e di conseguenza indirizzato ad azioni penali. Ad esempio se le analisi fossero effettuate sulle urine, oltre al THC assunto più o meno recentemente verrebbero rilevati anche i suoi metaboliti interni, andando inevitabilmente a falsare il risultato. Stando a quanto affermano gli scienziati ad oggi il test più affidabile è quello che viene eseguito tramite saliva e sarebbe l'unico in grado di stabilire se la persona analizzata ha assunto THC in giornata.
Le forze dell'ordine italiane al momento sono - per fortuna o purtroppo - alle prese con ben altri problemi: le risorse economiche sono praticamente inesistenti e dopo molti anni si sono rivisti in piazza i sindacati di Polizia, scesi a protestare contro l'impossibilità materiale di svolgere il proprio lavoro. In questa "impossibilità materiale" rientra anche la possibilità di dotarsi sistematicamente di test antidroga da effettuare ad ogni posto di blocco, per cui non dovete temere più di tanto. Certo è sempre meglio viaggiare sguarniti e cercare, per quanto possibile, di non salire in macchina con gli occhi rossi come la bandiera della Repubblica Popolare Cinese. Come diceva un vecchio punk saggio: "la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo".