Fiori ed estrazioni
Siamo nella fase di fioritura, quando le nostre piccole amiche verdi stanno producendo i fiori che tanto ci interessano. Ottobre è dietro l'angolo, in quel momento le varietà più precoci che avremo scelto di seminare saranno pronte al taglio. Significa che avranno infiorescenze ben formate, coperte da tanti tricomi ghiandolari (i peletti col pallino di resina in cima) ricchi della resina contenente i principi attivi che ci interessano (i cannabinoidi). di CBG
Cosa farne del proprio raccolto è una questione da porsi con leggero anticipo affinché non si arrivi impreparati al momento più importante. Quando saranno mature andrà divisa sulla base di quanta andrà essiccata e quanta andrà nel secchio delle estrazioni, o nel congelatore nel caso di un fresh frozen. Su Google vi sono immagini bellissime di estratti fresh frozen da piante congelate un giorno o due dopo il taglio. Un fumatore d'erba curerà molto più l'asciugatura e l'imbarattolamento avendo cura dell'ambiente dove riporrà a seccare le cime, che deve essere medio secco, buio, senza ristagni d’aria e soprattutto lontano da forti odori. Chi invece è cultore delle estrazioni avrà la stessa cura dei fumatori d'erba ma vorrà rapidità nell'essiccazione affinché possa estrarre e concentrare la resina senza che l'ossigeno atmosferico la rovini ossidandone i componenti. D'altronde dopo tutto lo sforzo impiegato per arrivare al raccolto, che sia indoor o outdoor significa molto tempo ed energie dedicate. Basti pensare a certi coltivatori di outdoor che raccolgono le loro piante tagliandone le singole cime, secondo il grado di maturità.
Vi sono grafici con l'andamento della temperatura e dell'umidità dell'ambiente dove si vogliono seccare i nostri fiori, il metodo empirico da sempre utilizzato è una lenta essiccazione delle cime appese coperte eventualmente da qualche fogliolona prendisole per aiutare l'umidità a non scappare troppo velocemente dai fiori. Le foglie prendisole fanno da tappo dell'umidità e rallentano l'asciugatura, che non deve essere né troppo rapida né troppo lenta, io preferisco fumare da un minimo di due settimane fino a due mesi dal taglio, oltre i due mesi si va nella categoria aged o meglio in italiano "stagionate". Con la stagionatura di due mesi già si noteranno un gusto ed un effetto diversi rispetto alla medesima pianta più fresca.
Al giorno d'oggi sono in corso studi per determinare cosa avviene dal taglio in poi nelle nostre infiorescenze e nei tricomi che le ricoprono. Una spiegazione è l'ossidazione del THC in CBN, da tetraidrocannabinolo a cannabinolo, che da luogo ad un aumento di complessità nella resina aggiungendo un cannabinoide al totale di quelli presenti. Questo fa si che l'effetto di quella erba cambi per via dell'effetto entourage modulato dal nuovo cannabinoide CBN, potente un quarto del THC da cui deriva ma comunque avvertibile al consumo. Una erba "aged" significa che è rimasta chiusa in una atmosfera povera di ossigeno come un barattolino pieno, sigillato e al buio. Fino a sei mesi andrà affinandosi a seconda dello strain, ma tendenzialmente tenderà a perdere sapore e profumi in favore del classico (adorabile) profumo di erba conciata che può divenire noioso e quasi coprente se ci si ritrova con troppa erba stagionata.
Ovviamente un coltivatore che lo fa per estrazioni non concorderà con la stagionatura, vorrà arrivare il prima possibile nella lotta contro l'ossidazione alla sua panetta di estrazione ben chiusa in un contenitore ermetico. Perché anche l'hashish come tutte le estrazioni di canapa va mutando la propria composizione. Il fatto che sia un agglomerato di terpenoidi differenti a differente grandezza, la rende mutevole nel tempo proprio per la sua caratteristica composizione.
Chi coltiva e vuole dedicare il suo raccolto alle estrazioni e chi invece fuma erba ed estrae concentrati dagli scarti di pulitura (il cosiddetto trim) possono dilettarsi in due principali vie o metodi di estrazione. Il primo è il metodo estrattivo senza solvente ed il secondo è con un solvente. La differenza è che una estrazione senza solvente sfrutta principi meccanici per allontanare e concentrare i bulbi dei tricomi dai residui vegetali. Un’estrazione con solvente invece utilizza una sostanza carrier per ottenere dalla pianta un liquido contenente la resina che interessa. Sarà poi una concentrazione ad avvenire nel momento di ripulire l'estratto dal solvente che ci ha aiutati ad ottenerlo.
Le estrazioni meccaniche sono il classico battuto o dry hash o pollinator che danno un prodotto alla maniera degli hashish provenienti dal Marocco. L'ice-o-lator che è il metodo con acqua e ghiaccio. Il dry ice hash che è un ibrido dei primi due e si ottiene utilizzando il ghiaccio secco. Chiude la lista delle tecniche senza solvente il Rosin, una estrazione molto potente ottenuta pressando a caldo il materiale. Con un solvente invece le estrazioni vengono molto potenti come se fossero dei rosin e anche più. Il BHO è il rappresentante della categoria estrazioni con solvente perché divenne famoso prima dello shatter e dell'amber e del toffee e via dicendo. Ci tengo a chiarire che a seconda della tecnica scelta si possono compiere numerose varianti che poi sono le differenti estrazioni conosciute al giorno d'oggi.
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Soft Secrets