Cannabis contro il cancro
Da uno studio israeliano ennesime importanti conferme arrivano sull'efficacia dell'uso medico
Da uno studio israeliano ennesime importanti conferme arrivano sull'efficacia dell'uso medico
Medicinali a base di cannabis terapeutica possono essere usati nel trattamento riservato ai malati di cancro per contrastare gli effetti della malattia?
Secondo gli ultimi studi scientifici sembrerebbe proprio essere così. E i risultati sarebbero molto incoraggianti. I sintomi dei pazienti osservati nel corso dello studio - realizzato dalla Facoltà di Medicina e dalla Divisione di Oncologia del Rambam Health di Haifa, in Israele - sono infatti migliorati molto nel corso del trattamento a base di principio attivo di cannabis.
Di contro, fatta esclusione per una leggera diminuzione della memoria registrata in coloro che avevano fatto un uso più prolungato e continuativo di cannabis, non sono stati registrati effetti collaterali significativi sulla salute dei pazienti curati con questa metodologia. Lo studio, così come progettato dai ricercatori, prevedeva la piena consapevolezza, sia dei medici curanti che dei malati, rispetto all'utilizzo di un certo quantitativo di cannabis all'interno della terapia con cui sarebbero stati trattati tutti i 211 pazienti.
L'esperimento prevedeva anche due colloqui tra ricercatori e malati, in cui questi ultimi erano chiamati a fare un bilancio della cura. Il primo colloquio ha avuto luogo il giorno stesso in cui l'autorizzazione per il trattamento veniva rilasciata. Il secondo e ultimo, invece, ha avuto luogo dalle sei alle otto settimane successive. A quest'ultimo hanno partecipato soltanto 131 pazienti, ovvero 80 in meno rispetto a quelli che avevano sostenuto il primo colloquio; di questi, 25 avevano deciso di interrompere la cura con cannabis dopo meno di sette giorni dall'inizio della stessa.
Gli studiosi che hanno portato avanti la ricerca si sono detti molto soddisfatti degli effetti che la cannabis medica ha avuto sui sintomi legati al tumore,, e anche se nella ricerca mancava un gruppo di controllo - ovvero altri pazienti affetti dallo stesso tipo di male a cui non veniva somministrata cannabis - con il quale effettuare paragoni in modo da rendere scientificamente impeccabile l'esperimento, il miglioramento indiscusso che c'è stato nell'andamento della malattia dovrebbe dimostrare l'utilità di questo tipo di cura.
Purtroppo, però, mentre nel resto del mondo il termine cannabis compare anche e soprattutto in buone nuove come questa, in cui vengono spiegati gli effetti benefici che ad esempio diversi tipi di canapa autofiorente possono avere sulla salute, qui in Italia la parola è legata essenzialmente a notizie di cronaca giudiziaria. Negli scorsi giorni, ad esempio, quattro cittadini romeni e uno di origini catanesi sono stati arrestati per aver coltivato alcune piantagioni di marijuana nel siracusano. A Gioiosa Marea, invece, un 40enne è stato arrestato perchè nel terreno di sua proprietà aveva coltivato e fatto crescere dodici piante di cannabis. La Guardia di Finanza ha poi sequestrato due tonnellate e mezzo di cannabis che facevano parte di una piantagione situata ai confini tra la provincia di Siracusa e quella di Catania.
Insomma, mentre il resto del mondo, quantomeno occidentale, prende atto ogni giorno di più di quanto utile possa risultare la cannabis in ambito medico, con molti stati che si muovono verso una sostanziale apertura nei confronti della sostanza, in Italia, invece, continua ancora l'eterno, ormai decennale, dibatitto sulla legalizzazione.
Fonte:RadioRTM