Coltivare cannabis indoor con kit di lampade a LED ampliabile

02 Sep 2020

Abbiamo intervistato MesMais, già da molti anni coltivatore domestico indoor, noto per le sue esperienze di coltivazione nel forum cannabiscafe.net.


Un esperimento riuscito con la Do-Sweet-Dos

 Stavolta l’esperimento riguardava un impianto di illuminazione a LED prodotto da Photosystem. Indubbiamente l’impianto dà ottimi risultati, è disponibile a un prezzo molto economico ed è altamente modulare: permette infatti di coltivare inizialmente con un’unica lampada a LED, a cui si aggiungono poi altre secondo necessità. L’illuminazione a LED di qualità non è mai stata così conveniente prima d’ora. Le foto di questo reportage documentano un esperimento indoor da lui realizzato con la varietà Do-Sweet-Dos di Sweet Seeds.

MesMais è un forista veterano di Cannabiscafé, iscritto già dal 2003: “Come consumatore di hashish ero molto interessato alla cannabis, sicché, a un certo punto, ho deciso di smettere di foraggiare il commercio illegale di droga. Volevo prendermi cura della mia salute. Ricordo che è stato mio fratello a parlarmi per la prima volta del forum cannabiscafe.net e non ho esitato un attimo a iscrivermi, constatando la bella ‘atmosfera’ che si respirava. Cannabiscafé era già allora la più completa enciclopedia online della cannabis, una fonte ricchissima di informazioni: i migliori cannabicoltori, attivisti impegnati nella legalizzazione… tanta voglia di approfondire e condividere conoscenze”.

Illuminazione

Dopo anni di esperienza con lampade di varie tecnologie, prima HPS e poi LEC, MesMais non era disposto a cambiare; fra l’altro l’acquisto dei LED rappresentava un investimento importante. Seguendo però i consigli di altri foristi di Cannabiscafé e constatando i risultati ottenuti con i LED di Photosystem, ha aperto gli occhi. Dopo tutto, l’investimento non è stato poi così oneroso; i vantaggi sicuramente sono tanti: più punti luce, temperatura interna più bassa, minori spese e maggiore durata. Nella stanza virtuale aperta da Photosystem su Cannabiscafe.net, ha potuto informarsi sulle lampade LED in catalogo, decidendo alla fine di acquistare un kit molto facile da montare, che ha successivamente ampliato.

Di solito, secondo la fase di crescita e la taglia raggiunta dagli esemplari, MesMais comincia ad usare LED da 4000K, posizionati a una certa distanza. Al cambio di fotoperiodo, aggiunge poi 2700K, variando anche un po’ lo spettro luminoso. In questo esperimento, ha cominciato con 4 CRI 97 4000K da 50W. Quindi, cambiando il fotoperiodo, ha potenziato l’illuminazione con un altro CRI 97 2700K da 50W. Dopo alcuni giorni, all’inizio della fioritura, ha aggiunto altri 4 CRI 97 da 30W ciascuno. Anche se, nel caso dei LED, è preferibile misurare le micromoli (μmol) piuttosto che i lumen, MesMais preferisce usare sempre un luxmetro come riferimento utile.

In questa coltura di prova si è verificato un caso di falso albinismo: una pianta, al centro della tenda di coltura, presentava l’estremità superiore bianca, senza essere effettivamente albina. Ma si è trattato di un unico esemplare che, per la posizione centrale, riceveva luce da tutti i lati. Inoltre, per un paio di giorni, è stato utilizzato un LED da 50W a brevissima distanza (e ha quindi pensato che il fenomeno fosse dovuto ad un eccesso di radiazioni luminose). Il problema è stato risolto con un’unità di controllo regolabile, con cui ha potuto ridurre la potenza a 30W, evitando così l’eccesso di luce.

Do-Sweet-Dos

In questa prova di coltivazione ha utilizzato la Do-Sweet-Dos di Sweet Seeds. Questa varietà proviene da una discendente di Girl Scout Cookies, la OG Kush Breath, incrociata con la Face-Off OG. L’ibrido ottenuto presenta molti tratti OG in comune con le progenitrici, con un sapore spiccatamente americano e un’alta produzione di tricomi dall’effetto potente. È facile da coltivare e produce bud molto densi.

La pianta cresce a forma di abete, è rapida e presenta un bel portamento; la predominanza dell’Indica si nota fin dall’inizio. Dagli esemplari in fiore sono germogliati dei bei bastoni allungati, compatti e resinosi. Secondo MesMais la pianta è “facile da coltivare, stabile, per nulla esigente, generosa e dà grosse soddisfazioni al raccolto. Direi anche che resiste bene al mal bianco e alla botrite”.

Installazione

Seguendo la sua originale filosofia, MesMais ha sempre cercato di raggiungere l’autosufficienza, in modo pulito ed ecologico, con colture il più possibile sane e senza molte complicazioni. Generalmente utilizza un paio di tende da coltivazione, alcuni LED, due ventilatori, stufe, un deumidificatore, un estrattore e un sistema di estrazione passiva dell’aria.

Nei primi 15/30 giorni, le piante vengono sistemate in una tenda di dimensioni 50x50x50 cm, con due luci fluorescenti da 55W. All’occorrenza, aggiunge un paio di strisce di LED. Questo rende più facile la prima fase di crescita della pianta: gli esemplari possono continuare a crescere, mentre la tenda più grande è occupata dalle piante in fase di maturazione. Quest’ultima tenda - utilizzata per gli ultimi giorni di crescita e per l’intero stadio di fioritura – misura 80x80x160 cm ed è illuminata a LED. Qui MesMais coltiva nove piante all’interno di vasi di tessuto.

Le tende da coltivazione sono collocate all’esterno, nel cortile di casa, in una zona con condizioni climatiche estreme, per cui è molto difficile mantenere stabili temperatura e umidità. Alcuni giorni il termometro può raggiungere un minimo di 5º C e altri un massimo di 34º C, mentre l’umidità può variare tra il 40% e l’80%. Pertanto, che sia autunno, inverno o primavera, le sue coltivazioni sono sempre influenzate dal clima locale ed è quindi costretto a modulare opportunamente l’estrazione dell’aria, l’intensità delle stufe, l’umidità e la ventilazione, per mantenere condizioni ambientali adeguate.

Potatura e uso di reti di protezione

Durante la coltivazione, MesMais elimina più volte germogli e rami bassi. La potatura dei rami bassi facilita l’irrigazione o qualsiasi altra azione richiesta nel sostrato, come la concimazione o la pulizia. La potatura dei rami può anche aiutare la pianta a germogliare meglio nella parte superiore. In ambiente interno, le parti inferiori non fioriscono con la stessa forza e sono spesso utilizzate per gli estratti. Per evitare perdite importanti di resa, MesMais rimuove anche i bud della parte inferiore. Questa operazione ha lo stesso scopo della potatura: la pianta non ‘perderà tempo’ e concentrerà sua energia sui rami e sulle gemme migliori, proprio perché la penetrazione di luce è inferiore rispetto a una coltivazione all’aperto. “Una volta che s’intuisce la taglia che la pianta raggiungerà, tutto ciò che cresce sotto comporta una perdita di tempo e produzione”, osserva MesMais.

Utilizza inoltre un semplice ed efficace sistema di reti rimovibili, munite all’estremità di elastici e linguette di lattine. Lo scopo di questa protezione è evitare d’inserire stecche nel sostrato, che potrebbero accidentalmente tagliare alcune radici. Ci racconta: “Ho avuto l’idea di qualcosa di simile a una rete rimovibile, per rendere più facile il mio lavoro quando rimuovo le piante dalla tenda di coltivazione. Ho pensato che le linguette delle lattine potevano tornare utili per assicurare i rami a un elastico, in modo da non farli piegare sotto il peso e tenere l’elastico in posizione. La rete può così essere sistemata e tolta velocemente, senza danneggiare nulla”.

 

Fertilizzazione e precauzioni

In coerenza con il suo obiettivo di coltivare la marijuana nel modo più naturale possibile, MesMais utilizza pochi fertilizzanti ecologici. Oltre ad aggiungere un fertilizzante all’acqua di irrigazione, arricchisce il substrato con Nitroguano e Superguano di Top Crop, due prodotti a base di guano di pipistrello a rilascio lento. In particolare, Nitroguano è guano fresco che apporta azoto al terreno e Superguano è guano maturo con un’elevata concentrazione di fosforo.

In generale, la sua concimazione è leggera, non eccessiva e comporta una quantità ragionevole di fertilizzanti e tanta osservazione. È terrorizzato da eventuali eccessi di fertilizzazione: “Ho la sensazione che tutto gira per il meglio quando si evitano gli abusi. Sono le piante stesse a mostrarci come stanno e, in base al loro aspetto, decido se aumentare o diminuire le quantità”.

Le piante fanno un uso migliore di questa concimazione delicata con l’aggiunta di Bactohemp, un integratore a base di bacilli, batteri e un estratto di alga Ascophyllum Nodosum. Questo integratore, a suo dire, “migliora la vita del suolo e delle radici e rafforza le piante contro possibili funghi”. Lo usa una volta per coltura, durante la fase vegetativa, al momento dell’ultimo trapianto prima del cambio di fotoperiodo. Bactohemp aumenta la massa delle radici, protegge dai funghi, fissa l’azoto atmosferico e rende il fosforo e il potassio più assimilabili. Inoltre è totalmente ecologico.

Per la variabilità del clima (con basse temperature in inverno) e per i parassiti associati alla coltivazione delle piante nel suo cortile, utilizza terra diatomacea, olio di neem e sapone di potassio. Con queste precauzioni ecologiche è possibile infatti prevenire lo sviluppo di parassiti e infezioni fungine.

 

Essiccazione

L’essiccazione in inverno avviene di solito all’interno della stessa tenda di coltivazione, almeno per i primi giorni, dove MesMais ha sistemato un ventilatore, delle stufe e degli estrattori, per mantenere un ambiente più secco e stabile, senza molta umidità. Le piante possono così essiccarsi senza correre tanti rischi. Come ci spiega: “Bud resinosi e ben compatti, con l’effetto dell’umidità, sono esposti alla botrite, che noi tutti vogliamo evitare”.

Quando le piante sono abbastanza asciutte, le porta fuori dalla grow-tent e le sistema al buio, in una scatola di cartone aperta, per completarne l’essiccazione; da ultimo, le sposta in contenitori ermetici per la maturazione finale.

Conclusioni

I risultati del test sulla Do-Sweet-Dos sono stati eccellenti. Al consumo, il suo aroma è terroso e floreale, dolce al palato: al fondo terroso si accompagnano note speziate e agrumate. L’effetto, molto piacevole e non eccessivamente psicoattivo, distende il corpo e la mente. MesMais ci assicura: “Vorrei poter fare una seconda coltivazione, ma finché questi di Sweet Seeds continuano a sfornare ibridi, è molto difficile. Ci sono altre due o tre varietà che non ho ancora provato e non vedo l’ora di farlo. Purtroppo non ho né spazio né anni di vita sufficienti per provarle tutte.”

Oggi MesMais, estremamente soddisfatto della sua esperienza di coltivazione con i LED, continua a cercare ciò che meglio si confà alle sue esigenze e a quelle delle sue piante. Il suo commento finale sui LED di Photosystem è positivo: “Ho utilizzato i LED per un breve periodo di tempo e ho ancora molto da imparare, ma il risultato è soddisfacente. Sono contento e penso che valga la pena mettere da parte gli altri sistemi d’illuminazione”.