La selezione del clone Black Domina 98

Soft Secrets
12 Dec 2016
Il clone élite Black Domina 98, altrimenti noto fra gli appassionati spagnoli del cannabis con il nome “La Barraquera”, trae origine in ambiente Sweet Seeds, prima della fondazione di questa banca dei semi. Uno dei fondatori, Manolo, ci racconta com’è avvenuta la sua selezione. Manolo gestiva un famoso rock bar, il “Gabba Gabba”, a Valenza, dove si riunivano i rockettari locali ed un gruppo di collezionisti di genotipi di cannabis. Fra gli avventori del bar vi erano anche alcuni fumatori di hashish, che coltivavano cannabis occasionalmente basandosi sulle caratteristiche delle varietà consumate dai collezionisti. Una coppia di rocker punk aveva il pallino per band musicali quali i Ramones, The Misfits e The Cramps. Un componente di questa coppia, Miquel un giorno raccontò a Manolo di voler cominciare a coltivare cannabis in proprio e gli chiese consigli per avere successo nella sua prima esperienza di coltivazione indoor. Innanzi tutto, Manolo si raccomandò di scegliere una banca dei semi di chiara fama e di utilizzare semi adatti alla coltura interna. All’epoca le uniche banche famose erano olandesi. Il gestore del bar tirò quindi fuori un catalogo di Sensi Seeds che conservava sotto il bancone. Per i suoi gusti di punk rock, Miquel fu attratto dal nome ‘Black Domina’: gli faceva pensare a una dominatrice nera con tanto di stivali di pelle e frustino.

La selezione

Acquistò quindi un pacchetto originale di semi, all’epoca davvero costosi. A tale proposito Manolo aggiunse: “I semi sono molto costosi, quindi non smettere mai di produrli in proprio. Peraltro, se riuscissi a individuare un esemplare eccellente, tanto di guadagnato. Durante la crescita, stacca da ciascun esemplare un paio di talee. Se, al momento della raccolta, ne individui uno che incontra particolarmente i tuoi gusti, conservalo per sempre”. Dopo aver ricevuto questi consigli, Miquel avviò la sua coltivazione in proprio. Un bel giorno, racconta sempre Manolo, accadde ciò che non avrebbe mai più dimenticato: “Sono al bar e sento all’improvviso una ventata d’erba d’eccellente qualità. Mi volto, per capire da dove provenisse questo aroma fantastico. Il mio bar era bello grande e Miquel, seduto a circa 10 m da me, fumava al bancone. Gli chiedo: “Ma quest’erba che stai fumando, con questo stupendo profumo, che cos’è?”. Mi risponde che si tratta di Black Domina, una pianta che ha appena raccolto ed essiccato. Gli chiedo se ha conservato qualche talea e mi risponde di sì. Quindi me ne porta 4 cloni, che dice di avere particolarmente apprezzato. Di questi quattro ne riseleziono uno, decisamente superiore rispetto ai fratelli; questa pianta è oggi nota con il nome di Black Domina ’98. “All’epoca non era poi così facile selezionare una madre di questo livello. Il più delle volte, quando si cerca qualcosa non si trova mai. Ebbene non bisogna cercare! Ci si può solo “imbattere” in piante buone; non si sa quando né dove questo accadrà ma, prima o poi, incontri sul tuo cammino una genetica eccellente e non te ne vuoi più separare”. Questo clone, selezionato nel 1998, si diffuse in seguito con il nome di Black Domina ’98. A detta di Manolo: “Il nome potrebbe derivare da vecchie foto di madri bonsai che avevo caricato su alcuni siti di cannabis: avevo scritto 98 sulle loro etichette; infatti ero solito specificare l’anno di produzione della madre per tenere traccia dell’età. Cominciai quindi a distribuire talee fra i collezionisti, con cui normalmente scambiavo genotipi. Morale della favola, queste piante finirono nei grow shop valenzani. Siamo collezionisti di genotipi; scambiare genetica è la nostra passione. All’epoca non puntavamo a raggiungere tutti i consumatori, volevamo semplicemente scambiare piante fra noi affinché i migliori genotipi non andassero persi. Questo clone si diffuse rapidamente in tutta Valenza e dintorni e, sin dall’inizio, fece letteralmente impazzire i cannabicoltori: nel 2003 vinse il premio della giuria popolare in occasione della Coppa dell’associazione valenzana più importante, “La Barraca de María” – per questo motivo gli fu attribuito il nomignolo “La Barraquera”. La sua reputazione poi continuò a crescere, prima al livello nazionale; poi, quando molte banche dei semi come la nostra cominciarono ad utilizzarlo per produrre semi di questo tipo, diventò noto in tutto il mondo”. Black Domina 98 2

Come trovare il proprio “clone élite”

Conclusa la sua storia sulla scoperta di Black Domina, Manolo aggiunge: “Oggi sono un venditore di semi, ma sono anche un collezionista di genotipi. Per questo motivo vorrei incoraggiare tutti i coltivatori a trovare il proprio genotipo preferito, a collezionarlo sotto forma di clone: ognuno di loro è in grado di scoprire cloni élite straordinari, non è poi così difficile. Chiunque, con un po’ di curiosità per le nuove genetiche e sufficiente discernimento sulle varietà di proprio gradimento, può incontrare sul proprio percorso dei cloni élite, piante da cui non vorrà mai più separarsi. Questa è la mia definizione di clone élite”. “Nulla è impossibile. Gran parte dei coltivatori non sono in grado di scoprire cloni élite perché nemmeno si sforzano di farlo. Oggi esiste sul mercato un’ampia varietà di cloni preselezionati, e allora si accontentano di quello che c’è. Se invece si sforzassero di cercarne altri, il pool genetico, e la cannabis in generale, ne beneficerebbero. Spesso si ritiene questa ricerca appannaggio delle banche dei semi. Vi posso però assicurare che molte delle mie varietà preferite le ho scoperte nei primi anni della mia esperienza di cannabicoltore: da allora ho sempre conservato quelle che più mi piacciono”. In quanto alla differenza fra selezione di piante regolari e selezione di varietà femminizzate, Manolo ci assicura che non sussiste: “Dire che si possono fare selezioni di qualità solo a partire da cloni élite di piante regolari è puro talebanismo: equivale a dire che qualsiasi novità è sbagliata. Un clone élite è una pianta di cui non possiamo più fare a meno, che sia regolare o femminizzata. Una femmina femminizzata è geneticamente identica ad una regolare: posso dirlo non solo in base alle mie conoscenze di genetica, ma anche per l’esperienza che ho accumulato nel corso degli anni. Per creare nuove varietà ho conservato ed utilizzato cloni élite creati con semi femminizzati o regolari, senza distinzione, riscontrando un comportamento identico perché non vi è differenza genetica fra questi due tipi di femmine. Ad esempio, Blue Monster, da cui derivano le qualità di Cream Caramel, è una femminizzata risultante dall’incrocio di Black Domina ’98 con una selezione di Blueberry del 1999. Abbiamo conservato questa Blue Monster per diversi anni e l’abbiamo utilizzata sia in Cream Caramel che nella sua versione auto-fiorente. È un vero e proprio clone élite. Che si debba procedere a selezioni solo a partire da piante femminizzate è una balla!”

Caratteristiche

Non c’è dubbio che Sensi Seeds abbia usato una genetica “afghani” per creare questa varietà. Il clone ’98 è facile da coltivare, resistente, ha una resa medio-alta ed un forte e piacevole aroma muschiato. La sua distanza internodale è molto corta, con bud centrali prominenti e rami laterali corti e solidi. I bud sono senz’altro di buona qualità, densi ed altamente resinosi. È un’Indica tipica, ben adatta alla coltivazione interna. Tuttavia anche all’esterno si rivelerà una vera “bestia” ricca di resina. Pur essendo molto resinosa, la principale caratteristica per cui si è deciso di selezionare il clone ‘98 è il suo profumo intenso, davvero degno di nota. Black Domina 98 3

Discendenza

Questo clone élite è una pianta dalle caratteristiche molto personali, tale da essere considerata un esemplare perfetto di Indica. Per questo motivo, Sweet Seeds ha voluto testarla mediante un auto-impollinazione ‘S1’, cioè un’auto impollinazione con discendenza di prima generazione, allo scopo di evitare l’introduzione di genetiche estranee, che ne avrebbero diluito le proprietà caratteristiche. Da ciò si è ottenuta la S.A.D.-S1, abbreviazione di Sweet Afgani Delicious S1® (varietà SWS02). Il processo di ‘selfing’ è normalmente molto efficace con varietà omogenee, altrimenti ci sarebbe troppa variabilità nella discendenza. L’omogeneità di S.A.D.-S1 dimostra che Black Domina ’98, da cui ha mosso i passi la banca dei semi, è un genotipo ben stabilizzato. Sweet Seeds ha inoltre utilizzato Black Jack® (SWS01), una selezione di Jack Herer incrociata con Black Domina ’98. Questa pianta è una F1, sono state cioè incrociate due varietà differenti, in modo da ottenere un vigore ibrido molto più elevato rispetto a quello di SAD-S1. Il dolcissimo aroma ereditato dalla Domina esalta il fondo dolce di questo incrocio che assume, durante la crescita, un aspetto colonniforme, con bud densi e una breve distanza internodale, mentre Jack Herer le conferisce un aroma incensato con note citriche, rami laterali più grandi e una più elevata produzione floreale. Un’altra importante varietà con genetica Black Domina è Cream Caramel® (SWS04), fra le più premiate varietà della scena cannabica spagnola, a cui Black Domina ha conferito le sue qualità attraverso il clone élite Blue Monster. Black Domina contribuisce inoltre al patrimonio genetico di Moham Ram® (SWS09), incrocio di una SAD-S1 con una White Widow, che presenta toni floreali, rapida fioritura e crescita rigogliosa. Black Domina è stata anche utilizzata in diverse auto-fiorenti di Sweet Seeds, quali Moham Ram Auto® (SWS32), Cream Caramel Auto® (SWS22), S.A.D. Auto® (SWS24), Black Jack Auto® (SWS21) e Blow Mind Auto® (SWS57), con ulteriori retro-incroci finalizzati a fissarne le caratteristiche. Oltre a Sweet Seeds (prima banca a vendere le discendenti di questa straordinaria selezione di Black Domina), molte altre banche dei semi utilizzano attualmente questa varietà, in quanto le sue incredibili qualità permettono di annoverarla fra i cloni più diffusi dell’universo iberico del miglioramento vegetale. Alcuni esempi includono Sugar Black Rose di Delicious Seeds, Black Dream di Eva Seeds, Anesthesia di Pyramid Seeds, La Moreneta di Pepita Seeds, Karibeña di Kannabia Seeds, Black Dance di Reggae Seeds e Royal Domina di Royal Queen Seeds. Text: H. Madera
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