Il Cannabusiness

Exitable
27 Jun 2014

Il boom della cannabis legale sui mercati americani. Prospettive e rischi


Il boom della cannabis legale sui mercati americani. Prospettive e rischi

Preferireste un cliente disposto a spendere in media 1900 dollari l'anno o uno da 195 dollari? In teoria non ci sarebbe battaglia, se non fosse che la seconda cifra riguarda la spesa media di un cliente americano in caffé, mentre la prima e' in marijuana.

Bastano queste cifre a spiegare come mai oltreoceano quello del 'cannabusiness' - ovvero il boom economico che ruota intorno alla cannabis legale - e' un settore che si e' gonfiato in modo "follemente rapido". E' il netto giudizio formulato nel 'Marijuana Business Factbook 2014', la 'bibbia' per chi vuole muoversi in un campo che rischia di essere la prossima 'bolla' dell'economia globale. Non e' una esagerazione, secondo l'Autorita' Canadese per i mercati finanziari, la Consob di Ottawa, che lo scorso 16 giugno ha diffuso un 'investor alert' per invitare gli operatori alla 'prudenza' alla luce di "prezzi gonfiati". Il monito e' d'obbligo visto che dopo il varo nel 1999 del programma per l'utilizzo medico della marijuana, dallo scorso 1° aprile il Canada ne ha approvato lo sfruttamento 'industriale', con rapida moltiplicazione delle imprese autorizzate dal governo. Al momento sono 13, ma il dipartimento salute del governo di Ottawa ha ricevuto piu' di 850 richieste da altrettante compagnie desiderose di lanciarsi nel settore.

 

- La piu' grande di quelle 'ufficiali, la Tweed ha riconosciuto di faticare a tener dietro alle richieste. Per attenuare i problemi di fornitura ha appena inaugurato in Ontario uno stabilimento di 14 mila metri quadri sul posto dove sorgeva una fabbrica di cioccolato, creando 50 posti di lavoro: all'interno 8500 piante di cannabis illuminate artificialmente per accelerarne la crescita. Con una quotazione sul mercato canadese fra i 5,40 e gli 8,20 euro, la marijuana prodotta in Ontario dovrebbe garantire a Tweed un fatturato annuo di 125 milioni di dollari. Le stime del Factbook per gli Stati Uniti, peraltro, sono ben piu' impressionanti, vista l'esplosione del mercato della marijuana 'ricreativa' (al momento legalizzata solo in due Stati, Colorado e Washington) al fianco di quella medica, consentito in altri 19 Stati, piu' il distretto di Columbia. Si va da un business di 1,4-1,6 miliardi di dollari nel 2013 a una stima per l'anno in corso di 2,2-2,6 miliardi (di cui un quarto circa 'ricreativa'). Ma la crescita si preannuncia esponenziale con una stima per il 2018 di 7,4- 8,2 miliardi di dollari, divisi piu' o meno a meta' fra marijuana medica e ricreativa. E se tutti i 50 stati legalizzassero la marijuana, il fatturato del settore esploderebbe fino a 45 miliardi l'anno, stimano gli esperti del Factbook.

 

Il cuore di questa industria al momento e' Denver: la capitale del Colorado, secondo gli autori del Factbook, pullula di presunti imprenditori del 'cananbusiness' quanto Los Angeles e' affollata di aspiranti sceneggiatori. Il fatto e' che al momento questa industria e' fra le piu' profittevoli in circolazione, con piu' dell'80 % delle societa' statunitensi in attivo, mentre solo il 3% ammette 'perdite significative'. E - ancora piu' notevole - al 31% di queste imprese della marijuana sono bastati meno di 6 mesi per fare i primi utili. Ma anche negli Usa le aziende che operano nel settore hanno dato prova di abbondante 'disinvoltura' finanziaria al punto che la Sec si e' vista di recente costretta a sospendere temporaneamente il trading di cinque societa', colpevoli di non fornire al mercato dati sufficientemente accurati (in un paio di casi, sconfinando nell'illegalità).

 

 

Fonte: ADUC

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