Una risorsa contro i debiti

Soft Secrets
30 Jun 2013

Ripianare i debiti dello Stato grazie alla tassazione sulla cannabis


Il 6 novembre del 2012 non hanno festeggiato solo i sostenitori di Barack Obama. Per la prima volta nella storia degli Usa due stati, Colorado e Washington, hanno legalizzato la marijuana. La speranza è ora di utilizzare le nuove risorse fiscali per abbattere l'indebitamento che grava i paesi industrializzati, anche se il quadro giuridico è ancora molto incerto.

CANNABIS LEGALE - Gli stati di Colorado e Washington hanno legalizzato la marijuana in due storici referendum, svoltisi in contemporanea alle presidenziali americane vinte da Barack Obama. In questi due stati, dove ha trionfato il presidente, la legalizzazione della cannabis ha creato una situazione giuridica piuttosto paradossale. La vendita di marijuana rimane un crimine federale, anche se l'amministrazione ha detto che non lo contrasterà all'interno dei due stati. Ancora più surreale è la situazione con la nuova legislazione di Washington: la marijuana si può possedere, ma non comprare o coltivare. Dan Satterberg, giurista di Seattle, rimarca la contraddizione all'Associated Press: "Se la cannabis cadesse dal cielo o la si trovasse per strada, può essere posseduta. Altrimenti, se la si compra, si infrange una norma".

ENTRATE AUSPICATE - I due stati sperano comunque di poter risolvere gli impacci, una volta chiarito il quadro giuridico con il governo. L'amministrazione Obama è molto fredda sul tema, e nel corso del suo mandato ha contrastato con durezza il traffico di marijuana che si era originato in California attorno ai negozi che la vendevano per uso medico. Le attese sono significative per quanto riguarda i soldi generati dalla legalizzazione dell'erba: più di 2 miliardi di dollari in 5 anni, una manna dal cielo in anni di risorse fiscali in calo costante a causa della crisi. Il problema, rimarca l'economista di Harvard Jeffrey Miron all'agenzia Bloomberg, è che non si potrà stimare con certezza il reale flusso di denaro legato alla cannabis fino a quando il governo federale non chiarirà con certezza le sue intenzioni. Un quadro di insicurezza che blocca anche le aziende che vogliono investire. Per tutelarsi, il Colorado non ha ancora inserito nel suo bilancio le entrate delle imposte sulla marijuana.

25% DI TASSA - E' però già stata fissata l'aliquota alla quale sarà sottoposto la cannabis, il 25%. Secondo il governo di Washington un'imposizione favorevole per i consumatori. Un grammo di marijuana viene venduto in media dopo il raccolto a tre dollari, fino a crescere a 12 nei negozi, un prezzo al quale andrà poi aggiunto una tassa del 25%, più l'imposta di vendita. La somma finale sarà comunque più conveniente rispetto a quella pagata sul mercato nero, visto che il sovraccarico generato dal rischio è molto più elevato dell'imposizione tributaria. Senza contare i rischi penali connessi all'acquisto ed alla vendita. Secondo le autorità americane il 60% dei ricavi dei cartelli della droga arrivano dalla vendita della marijuana, il cui giro di affari per i soli stati dove è stata legalizzata ammonterebbe a quasi 3 miliardi di dollari. Anche per questo motivo l'ex presidente del Messico, Vicente Fox, è uno dei maggiori sostenitori della legalizzazione della cannabis.

 

Fonte: www.giornalettismo.com

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