Reggae dalle Canarie con Dactah Chando e l'album Camino

Marco Ribechi
09 May 2024

L'artista ha pubblicato il suo decimo album cantato interamente in spagnolo, un nuovo sound realizzato con il suo storico produttore portoghese


Dalle Canarie arriva il reggae di Dactah Chando con il nuovo (e decimo) album “Camino”.

Dodici canzoni scritte e composte a quattro mani con il produttore portoghese Guido Craveiro, con cui aveva già collaborato 12 anni fa per il suo album di debutto Clara. «Questo album è una sorta di ritorno alle origini - spiega il cantante delle Canarie - avevo lavorato con Guido nel 2011 e poi le nostre strade si sono allontanate. Il legame però è rimasto sempre forte e avevamo entrambi desiderio di lavorare di nuovo insieme. così abbiamo chiuso il cerchio».

Il punto di partenza è stata la volontà di innovare, lasciarsi andare e superare le proprie aspettative. Sperimentando nuovi ritmi e trame il tentativo è quello portare il reggae spagnolo in una nuova dimensione sonora, aprendo così un nuovo capitolo nella prolifica carriera del cantante Tenerife.

«Per me è stato relativamente facile perché ho scritto e cantato - spiega Dactah Chando - Guido Craveiro ha portato idee nuove, nuovi suoni, si è occupato del resto, del mastering, della registrazione. Abbiamo collaborato a distanza tra Tenerife e il Portogallo, uniti però dallo stesso spirito».

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Camino (che significa 'percorso’) è una raccolta di brani ispirati dal viaggio personale e creativo di Dactah Chando, guidato dalla necessità di rimanere in costante movimento e condividere gli insegnamenti che la vita offre. Il progetto propone uno sguardo introspettivo e un invito alla riflessione, con canzoni e messaggi onesti che incoraggiano lo spirito, l'anima e il corpo.

«Mi sono ritrovato a 48 anni con il desiderio non di fare qualcosa che spingesse alla protesta sociale ma piuttosto di parlare un po’ di me - spiega l’artista - della mia prospettiva sul mondo. Alcuni cambiamenti sono avvenuti ed era il miglior momento per riprendere la collaborazione con Guido. Volevamo fare qualcosa di diverso, il che non è sempre un bene nell’ambiente reggae dove le persone sono legate a un sound ben specifico. Dal nostro punto di vista però il reggae può innovarsi e includere altri stili, quindi l’album non suona propriamente classico, vediamo come va».

Senza però prendere le distanze dal roots: «Voglio essere chiaro, adoro il reggae classico, la mia discografia è quasi tutta roots - prosegue il cantante - però ai concerti vedo spesso gente che non è del mondo reggae mentre in passaggio si vedevano solo reggae freaks. Mi piace, senti l’amore per la musica in generale, non solo per un genere. Ci sono molti giovani che arrivano dal rap e dall’hip hop, e poi i più adulti che se la godono come sempre».

Anche da un punto di vista linguistico il nuovo album Camino presenta delle innovazioni: «E’ tutto in spagnolo - spiega Dactah Chando - ho fatto molta ricerca per ottenere un buon suono in spagnolo, questo perché volevo veicolare emozioni più personali».

Un pensiero va anche alla Cannabis e alla legalizzazione in Germania: «Abbiamo bisogno di legalizzare e moralizzare nel senso di far scegliere alle persone cosa vogliono - conclude l’artista - bisogna incentivare l’industria, chi paga le tasse, e sottrarre introiti allo spaccio e al mercato nero. Alla fine è solo una pianta, perché criminalizzarla i questo modo?».

Dactah Chando presto sarà in tournee: «Sarebbe fantastico suonare in Italia ma al momento non ho fissato date, è comunque in programma perché ho tanti amici italiani, l’Italia è un paese che sostiene il reggae in particolare le dancehall. Spero di contribuire anch’io per portare un po’ di good vibes in questi momenti difficili». 

 

 

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Marco Ribechi