Fare incroci di ibridi di cannabis

Soft Secrets
14 Mar 2018
Di Tony, Dutch Passion

Breeding selettivo o selezione artificiale

A volta si ha un obiettivo specifico quando si seleziona la cannabis. La ricerca di un carattere in particolare potrebbe seguire un procedimento noto a tutti come breeding selettivo, ma a volte lo stesso viene chiamato selezione artificiale. Questa avviene quando le piante progenitrici sono selezionate per un carattere in particolare, come un aroma fruttato oppure un gusto molto interessante, oppure per le cime grandi. Incrociando le varietà parentali con le genetiche per un carattere simile si aumentano le probabilità di avere una progenie con le stesse caratteristiche. Con il breeding selettivo ci sono numerose dritte e trucchetti che possono utilizzare i selezionatori per aumentare ulteriormente la coerenza e la somiglianza genetica dei semi. Per esempio, si può fare backcrossing di una pianta con una pianta progenitrice di primo o secondo livello per incrementare ulteriormente la probabilità che questa caratteristica in particolare si esprima nella progenie. Il backcrossing è uno strumento potente, ma deve essere utilizzato correttamente. Se non viene effettuato nel modo adeguato (‘con penante consanguineità’), il backcrossing può stabilizzare il tipo di carattere sbagliato.

Incrocio di ibridi F1

In altri casi si potrebbe provare qualcosa di completamente diverso, incrociando due varietà piuttosto diverse anche dal punto di vista genetico. Si tratta di una filosofia di selezione piuttosto diversa rispetto al breeding selettivo. Con l’incrocio di un ibrido si prendono due pool genici diversi e li si mischia nella speranza di produrre una cosa migliore di ciascuno dei due. Il risultato può sorprendere in positivo o in negativo: come in molti altri casi nella vita, la perseveranza e lo sforzo spesso vengono ricompensati, ma non ci sono garanzie. Quando due cultivar diverse di cannabis vengono incrociate, non si ottiene immediatamente una miscela 50/50 delle genetiche che può richiedere moltissimo lavoro per essere affinata, ma uno dei veri benefici derivanti dalla creazione di un ibrido è che la crescita potrebbe risultare notevolmente migliore dal punto di vista della forma e della velocità, rispetto ai progenitori. Si tratta di un processo noto come Eterosi, utilizzato in numerosissime occasioni dagli esperti nella selezione di colture tradizionali come il grano. Questo fenomeno è noto anche come ‘potenziamento ibrido’ e i coltivatori di cannabis probabilmente conoscono l’eterosi con il nome di ‘vigore ibrido’. Se i caratteri dell’ibrido di cannabis sono potenziati dalla combinazione del contributo genetico delle varietà di cannabis progenitrici, si dice che mostrano vigore ibrido. I selezionatori di cannabis saranno quindi a conoscenza del fatto che il vigore ibrido (eterosi) può derivare da un’eredità genetica complicata nota come eredità mendeliana o non-mendeliana.

Eterosi, o vigore ibrido.

Il vigore ibrido è uno dei veri benefici di una varietà di cannabis ibrida per la coltivazione domestica. I semi prodotti dall’incrocio di due varietà diverse di cannabis possono crescere più velocemente e con maggiore forza rispetto a ogni progenitore. Questo significa che il raccolto sarà più corposo, le cime si svilupperanno più velocemente e si otterrà una produzione maggiore di THC e cannabinoidi. I semi prodotti per ibridazione di due varietà di cannabis diverse sono spesso chiamati F1 o incroci ‘di prima generazione’. I semi F1 di cannabis possono essere prodotti solo incrociando due piante progenitrici specifiche e in genere i selezionatori di cannabis considerano numerose piante prima di optare per le due piante finali. Un ibrido di cannabis di alta qualità è spesso il risultato di mesi o anni di lavoro e le piante progenitrici sono molto apprezzate e seguite. Una volta che scompare/muore una delle varietà progenitrici, lo stesso avviene per l’ibrido F1. Se s’incrociano dei semi F1, si otterrà un incrocio ‘F2’ od i seconda generazione che potrebbe non essere esattamente come l’incrocio F1 originario.

Genetica della cannabis F1.

Il vigore aggiuntivo di un ibrido F1 è evidente sia durante la crescita che durante il raccolto. Durante la crescita, l’ibrido F1 si svilupperà a ritmi e con forza insolita, le piante potrebbero diventare più alte e più larghe come maggior ramificazione laterale di quanto ci si possa aspettare. Durante la fioritura, le cime crescono più rapidamente e diventano più grandi e quindi si potrebbe ottenere un raccolto più consistente da un ibrido F1 di quanto non avvenga per ciascuna delle piante progenitrici. Tuttavia, le maggiori crescita e resa dovute all’eterosi dell’ibrido F1 non sono pronunciate quanto nei semi F2 (di seconda generazione). Se si continuano a incrociare varietà geneticamente diverse, si noterà il vigore di F1 nella progenie.

Limitazioni del vigore ibrido e dell’eterosi.

Chi seleziona spesso parla dei vantaggi offerti da un buono ibrido di cannabis che ha il vigore di un F1. Tuttavia, non è raro sentir dire che ci sono problemi e varie difficoltà quando si cerca di creare un buon ibrido. Gli ibridi F1 sono spesso omogenei e crescono con vigore, ma possono anche dare segni d’instabilità. Un risultato dell’incertezza a livello di stabilità è che chi seleziona deve condurre test approfonditi sui semi F1 prima di lanciarli per assicurarsi che abbiano caratteristiche di crescita coerenti. E quando viene fatto tutto correttamente, un buon ibrido di cannabis può assicurare risultati eccezionali. Di solito si selezionano le piante progenitrici affinché contengano elevati livelli di THC, siano geneticamente diverse, stabili e abbiano una buona resa. Non c’è garanzia che l’ibrido F1 sia perfetto, ma è il miglior modo per cominciare.

Selezione dei progenitori per l’ibridazione

In genere i migliori selezionatori di cannabis fanno vari tentativi d’ibridazione e ne fanno crescere i semi, cercando la miglior espressione del vigore ibrido e, naturalmente, il maggior contenuto di THC/cannabinoidi. Attualmente, l’analisi dei cannabinoidi è un aspetto importante della selezione, perché consente ai selezionatori professionisti di comprendere appieno la qualità delle piante progenitrici e della progenie. Con l’analisi di laboratorio professionale, l’ibridazione delle varietà di cannabis è decisamente più semplice e chi seleziona può fare una comparazione trasparente dei risultati e dei progressi. Permette inoltre a chi seleziona di scartare le linee di selezione inefficienti e di concentrarsi sul miglior approccio. Spesso, diverse piante progenitrici vengono selezionate appositamente da ciascuna delle due varietà che vengono ibridate. I migliori selezionatori conoscono il profilo cannabinoidico di tutte le piante progenitrici e in genere vengono selezionate, per esempio, per l’elevato contenuto di THC e la potente resa. Tuttavia, la parte importante dell’ibridazione la si vede quando viene prodotta la prima serie di semi dalle due diverse piante progenitrici: un ibrido di successo supera i progenitori in crescita e mantiene eccellenti livelli di THC e una resa consistente. Spesso il selezionatore preferisce una fioritura più rapida o semi F1 che crescono più facilmente. Attualmente, la maggior parte dei coltivatori di cannabis delega la selezione della cannabis alle aziende di semi specializzate. Il consiglio per chi coltiva a casa resta sempre lo stesso: non utilizzate così tanti semi ogni anno, quindi cercate di ottenere le migliori genetiche da una banca di semi di cui vi potete fidare. E godetevi la vostra cannabis fatta in casa!
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