Quando il fumo arriva all’ingresso di casa

Soft Secrets
15 Dec 2017

I cannabicoltori che conservano le loro scorte in uno sgabuzzino e fumano in appartamento forse non sono in grado di percepire l’odore dell’erba. Ma potrebbero piombare a casa ospiti indesiderati e l’odore si sentirà facilmente all’ingresso. Per questo motivo, un processo di essicazione e stoccaggio sicuro sono dei requisiti imprescindibili. Non si tratta solo di rimuovere l’odore ma anche di ottenere e mantenere un buon livello di qualità in produzione.


Con un processo di essiccazione rapida i fiori non hanno abbastanza tempo per maturare dopo essere stati recisi. In realtà, i fiori recisi non vanno essiccati in un forno domestico ad 80 gradi per 8 ore, bensì in uno sgabuzzino, dove verranno conservati per 8 giorni, a un’umidità relativa dell’aria di circa il 60% ed una temperatura di 20°C. Se l’ambiente è più freddo, caldo, secco o umido, il raccolto ne risentirà. Nella peggiore delle ipotesi la cannabis comincerà ad ammuffirsi.

Per questo motivo si raccomanda vivamente di aerare la camera di essiccazione, o di favorire almeno una circolazione d’aria al suo interno. Se un estrattore d’aria non basta a rimuovere l’odore, è necessario applicarvi davanti un idoneo filtro ai carboni attivi. Il problema dell’odore dell’erba comincia già con il raccolto. Quando le piante sono raccolte in ambienti chiusi diversi da una grow room, dove è installato un impianto d’estrazione dell’aria, è necessario evitare che l’odore si diffonda tutt’intorno.

L’uso di macchine raccoglitrici aspiranti permette di far circolare la massa d’aria. In una sala di stoccaggio del raccolto, l’aria dovrà essere estratta con l’uso di un filtro, o piuttosto forzata verso la grow room con un sistema di ventilazione a ciclo continuo munito di filtro.

La qualità del raccolto dipende da un processo di essiccazione adeguato. I singoli fiori possono essere sistemati a strati sottili su una barra di essicazione ed essere girati una volta al giorno. È possibile anche appendere interi rami di fiori su uno stendibiancheria. Il successo può dipendere anche dal clima.

All’atto di imbustare i singoli fiori, dopo l’essiccazione, si dovrà controllare, nello stesso giorno o in quello successivo, che questi non si siano appiccicati all’interno della busta di plastica sigillata. Se il livello d’umidità è basso, la busta può semplicemente essere lasciata aperta, per permettere all’umidità residua di evaporare. Un processo di essicazione lento e graduale è sempre vantaggioso ai fini della qualità. È pertanto opportuno far evaporare l’umidità residua in condizioni controllate. 

Uno stoccaggio adeguato e sicuro

Il THC si ossida con l’azione dell’ossigeno e della luce. Pertanto i fiori di marijuana essiccata, i panetti di hascisc o gli estratti devono essere protetti dall’esposizione all’aria e dalle fonti di luce. Si deve inoltre scegliere un vano fresco per lo stoccaggio. I fiori di marijuana contengono sia cannabinoidi che terpeni, elementi essenziali per il gusto e l’effetto del prodotto finale. Molti terpeni, tuttavia, sono altamente volatili e, pertanto, evaporano a una temperatura superiore a 30°C. Molti cannabicoltori congelano il loro raccolto, operazione sicuramente raccomandabile. Durante lo scongelamento e l’apertura, tuttavia, bisogna controllare che non si sia accumulata umidità nell’involucro o nel contenitore usato. Durante il congelamento, invece, si dovrà controllare che il contenitore non resti aperto. Chi intende conservare una grande quantità di cannabis ottenuta in un singolo raccolto, che gli servirà come scorta per tutto l’anno, dovrà anche prevedere un’apposita area di stoccaggio sicura. Cantine, garage, capanni da giardino, un angoletto nel bosco o luoghi simili potranno essere utilizzati a tale scopo, per evitare odori in casa. Si dovrà poi fare in modo che l’umidità non penetri all’interno del contenitore. In altri termini, il luogo di stoccaggio dovrà essere sia inodore che stagno. Le buste salva-freschezza a chiusura rapida non sono al 100 % stagne, Le Noaks Bags, invece, sono molto meglio. Esistono anche buste antiodore sigillabili con un ferro da stiro per proteggerne il contenuto. Un’ulteriore alternativa sono le buste per la conservazione di alimenti sottovuoto. Questi due tipi di buste hanno quindi la caratteristica di essere stagne. Per di più le buste antiodore sono a tenuta di luce, bisogna però far attenzione a non piegarle o spiegazzarle per non danneggiare il film interno antiodore. In quanto ai sacchetti per la conservazione di alimenti sottovuoto, si tenga presente che questi non rendono il prodotto impercettibile ai cani antidroga. Il margine estremo di questi sacchetti viene sigillato. È possibile tagliarlo per aprire il sacchetto e trasferirne il contenuto in un altro sacchette o contenitore, dopo di che sarà possibile risigillarlo. Infine, i contenitori Tupperware di buona qualità sono particolarmente pratici. Per il semplice stoccaggio, invece, un metodo vivamente consigliato è l’uso di film termoretraibile, mentre per il congelamento i contenitori sottovuoto sono più indicati. Si tenga presente che, in un ambiente chiuso, persino un singolo grammo può sprigionare un odore percepibile fino a diversi metri di distanza da un naso umano, pur non essendo l’olfatto umano altrettanto sensibile quanto quello di un cane. Chi viaggia portandosi dietro l’erba farebbe meglio ad evitare i sacchetti salva-freschezza a chiusura rapida, anche per un singolo grammo d’erba. Si dovrà piuttosto cercare di sistemarla in ‘nascondigli antiodore’ [caption id="attachment_5930" align="alignnone" width="300"] Un sacchetto antiodore sigillato[/caption] [caption id="attachment_5931" align="alignnone" width="300"] È importante tagliare in corrispondenza del margine estremo per poter risigillare lo stesso sacchetto[/caption]

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