Eccessiva fertilizzazione. Cosa fare?

Soft Secrets
30 Aug 2017

Come prevenire una eccessiva fertilizzazione? Alcuni coltivatori fertilizzano troppo poco, mentre altri troppo. Per sicurezza, è meglio fertilizzare meno, poiché le piante assorbono completamente il fertilizzante in questo caso. Quando si utilizza troppo fertilizzante, le piante possono risultarne danneggiate, oppure addirittura morire


Se le piante fertilizzate oltre un certo limite vengono raccolte, la qualità sarebbe così pessima che non si riuscirebbe neanche a regalarle. Ogni fertilizzante, in pratica, e non semplicemente una ristretta gamma di fertilizzanti, ma anche i componenti e gli additivi presi singolarmente, potrebbe essere utilizzato in eccesso.

A seconda delle sostanze che superano il valore soglia, gli effetti sulle piante saranno diversi. Tuttavia, non esistono indicazioni generali per capire se un ingrediente specifico è presente in quantità troppo elevate nel substrato. Alcune di queste potrebbero essere la perdita di colore delle foglie oppure il fatto che si attorciglino su se stesse. A seconda della genetica, tuttavia, la morte delle foglie grandi potrebbe essere un fenomeno piuttosto normale.

Quando le parti inferiori della pianta ricevono poca luce, alla fine del periodo di fioritura, le piante diventano violacee. È quindi importante interpretare correttamente i sintomi per un determinato tipo di genetica, dato che in alcune situazioni la pianta potrebbe essere perfettamente vitale. Ciononostante, se alcuni degli ingredienti sono somministrati in quantità eccessive, la pianta inizierà dapprima a soffrire, poi smetterà di crescere e infine appassirà.

Eccessiva fertilizzazione, un argomento delicato. Quando i produttori di fertilizzanti consigliano i valori EC, le indicazioni si riferiscono alla genetica che sopporta la quantità di fertilizzante. Tuttavia, ci sono anche vecchie varietà o determinate genetiche Haze che vengono fertilizzate oltre i limiti accettati nonostante queste indicazioni ‘normali’. Un coltivatore non sarà quindi in grado di capire, durante il periodo di fioritura, se un valore compreso fra 1,4 e 2,2 EC sia o meno adatto alla fertilizzazione.

Potrebbe essere giusto o sbagliato. Ciò che conta è raccogliere informazioni sulla genetica selezionata prima di coltivare una pianta e monitorare come i vari indicatori si comportano durante la crescita. In determinate situazioni, le indicazioni dei produttori di fertilizzanti potrebbero essere sbagliate anche per genetiche che sopportano un’ampia quantità di fertilizzante. Se un coltivatore utilizza un sistema idroponico con un drenaggio al 20%, con risciacquo dei fertilizzanti, e questo 20% non viene osservato e non si applica un drenaggio efficace, il fertilizzante potrebbe essere assorbito con facilità e accumularsi nel substrato (ossia lana di roccia o CoGr).

Oppure il coltivatore potrebbe utilizzare un sistema a ricircolo, in cui l’acqua utilizzata viene recuperata e riutilizzata per una nuova irrigazione. La coltura assorbirà più l’acqua più rapidamente rispetto al fertilizzante, che si accumulerà dunque nel serbatoio dell’acqua. Il valore EC dell’acqua rimanente potrebbe aumentare e superare la soglia critica. Alcuni coltivatori hanno semplicemente messo la lana di roccia nei vasi, senza proteggerli dall’evaporazione. L’evaporazione è stata così alta che le piante sono risultate eccessivamente fertilizzate molto prima del raccolto e sono quindi appassite. A seconda delle condizioni specifiche, si dovrebbe adeguare la fertilizzazione anche sulla base della genetica della pianta.

I coltivatori che notano gli effetti dell’eccessiva fertilizzazione fanno immancabilmente un errore tipico, ossia interrompere completamente la fertilizzazione. Se sono visibili segni di eccessiva fertilizzazione, in genere significa che la fertilizzazione ha già raggiunto una fase critica, in cui le piante risultano danneggiate e la crescita si ferma. A questo punto, se la pianta viene irrigata ulteriormente con acqua con pH regolato e la crescita della pianta si è già fermata, non riuscirà più ad assorbire il fertilizzante dal substrato per diventare verde.

La pianta rimarrà in un substrato eccessivamente fertilizzato, non riuscirà a superare il problema e ne rimarrà dunque menomata. Il problema non verrà quindi risolto e, se il coltivatore utilizza acqua del rubinetto con il tipico valore EC dell’acqua potabile, andrà anche ad aggiungere sali nutrienti e a peggiorare la situazione ancora di più. Sospendere il fertilizzante potrebbe essere di aiuto solo se l’eccessiva fertilizzazione non ha raggiunto il limite critico. Al di là di questo limite, il substrato dovrebbe essere risciacquato con acqua con pH regolato a una temperatura ambiente adeguata. Se le tracce di fertilizzanti vengono risciacquate dal terreno, la pianta può tornare vitale.

Questa tecnica funzione anche se il valore critico di una singola sostanza viene superato. Anche se il coltivatore ha interpretato in modo erroneo una determinata situazione e ha somministrato una quantità eccessiva di questa sostanza, risciacquare non sarà una soluzione sbagliata se il substrato verrà successivamente fertilizzato in modo normale, a condizione che si utilizzi un fertilizzante ad ampio spettro, in cui è contenuto l’ingrediente in piccola quantità, che il coltivatore non abbia peggiorato ulteriormente la situazione e che l’ingrediente non si sia disciolto (la fertilizzazione spesso viene fatta in modo sbagliato, si usa il fertilizzante sbagliato oppure il fertilizzante è somministrato in dose errata).

Non è una cattiva idea quella di risciacquare il substrato se si sospetta un’eccessiva fertilizzazione, anche se non è necessariamente vera. Se, d’altro canto, la fertilizzazione eccessiva ha raggiunto uno stadio critico, per il risciacquo il coltivatore dovrebbe utilizzare almeno la stessa quantità di quella richiesta per pareggiare il volume del substrato. Se l’acqua che fuoriesce dal substrato è chiaramente colorata, questo indica eccessiva fertilizzazione.

Dopo il risciacquo, l’acqua dovrebbe essere solo leggermente colorata. Quando l’acqua diventa nuovamente chiara, significa che le piante hanno bisogno di fertilizzazione. A seconda del fertilizzante utilizzato e del livello di eccessiva fertilizzazione, l’acqua potrebbe avere un aspetto diverso all’inizio e alla fine del risciacquo. Potrebbe essere chiara sin dall’inizio. D’altro canto, se anche solo una sostanza è stata somministrata al di sopra della soglia critica, tale lavaggio è indispensabile. In ogni caso, i coltivatori dovrebbero utilizzare fertilizzanti completi (ossia ad ampio spettro) ed evitare di utilizzare i nutrienti singolarmente, perché avranno maggiori probabilità di compiere errori e dimenticheranno spesso i fondamentali oligoelementi.

Il valore EC può anche essere misurato nell’acqua di drenaggio esattamente come viene misurato nell’acqua d’irrigazione. Dato che, di norma, l’EC si accumula nel substrato, il valore EC è generalmente più alto nell’acqua di drenaggio rispetto all’acqua d’irrigazione. Questo non è negativo, bensì normale e persino benefico. Tuttavia, bisognerebbe considerare che un determinato tipo di genetica tollera solamente uno specifico valore EC nel substrato.

I coltivatori possono facilmente valutare questi valori effettuando misurazioni nell’acqua di drenaggio. Se hanno valutato per la propria genetica che è tollerato un valore, per esempio, di 2,6, come soglia massima, e che è stato già raggiunto un valore di 2,2, questo significa che l’acqua d’irrigazione dovrebbe essere meno fertilizzata per evitare di dover risciacquare in seguito. Un fattore significativo è che le piante che formano radici o che stanno crescendo hanno bisogno di un valore inferiore di EC nel substrato per svilupparsi adeguatamente. I coltivatori che riutilizzano lana di roccia, CoGr o terra devono risciacquare abbondantemente tre giorni prima del raccolto, affinché una pianta maturi in modo sano e il substrato sia perfettamente riutilizzabile con un valore EC basso.

LINK di Robert B.

S
Soft Secrets