Cannabis per la veterinaria

Soft Secrets
28 Apr 2017
Il dottor Ilo Leppik ha dedicato la sua carriera alla ricerca di nuovi ed efficaci trattamenti per gli attacchi che affliggono i malati di epilessia. Leppik è un neurologo ed è professore ordinario di Farmacia all'Università del Minnesota e dalla metà degli anni '70 studia un modo non invasivo per limitare e prevenire i pericolosi attacchi che, solo nel 2013, hanno causato 116.000 decessi nel mondo. Nel corso della sua ricerca, il professor Leppik ha finito per abbracciare la convinzione che la cannabis rappresenti un ottimo rimedio contro l'epilessia ed è anche grazie a lui che nel 2014 lo stato del Minnesota ha approvato a pieni voti la legge che ha consentito la legalizzazione della marijuana medica. Ad oggi, la maggior parte dei suoi pazienti, assume regolarmente pillole a base di cannabis per gestire i sintomi legati alla loro condizione epilettica. Ultimamente però il nueurologo di Minneapolis ha messo da parte gli umani per concentrare la sua attenzione su un altro tipo di pazienti: i cani. I nostri amati amici a quattro zampe hanno infatti un'incidenza di casi decisamente alta quando si parla di epilessia, e il dottor Leppik è convinto che le pillole che tanti dolori hanno alleviato ai suoi pazienti umani, possano avere grossi benefici anche per i cani. Sta infatti ora ora spingendo affinchè lo stato del Minnesota modifichi il “medical marijuana bill”, in modo che anche i veterinari possano prescrivere cannabis nei trattamenti per gli animali. “Per i cani, potrebbe essere disponibile allo stesso modo in cui lo è per le persone” ha detto il neurologo, convinto che l'allargamento dell'attuale legge ai cani potrebbe aiutare sia i nostri pets che i nostri simili. Un eventuale cambio normativo potrebbe infatti aprire nuove strade ai ricercatori come Leppik per testare gli effetti della cannabis sui cani affetti da epilessia, cosa che eventualmente potrebbe portare a nuovi importanti risultati per quanto riguarda l'applicazione umana. Legalizzare la marijuana medica per i nostri animali domestici è di certo un'idea nuova. Ad oggi, metà degli stati che compondono gli USA ha approvato leggi che consentono le applicazioni terapeutiche della cannabis. Quattri stati e la capitale Washington DC, hanno fatto il passo successivo e l'hanno legalizzata anche a scopo ricreativo. Nessuno di questi stati ha però inserito nei loro “bills” la possibilità di prescrivere farmaci a base di cannabis agli animali. E da noi invece? A metà dello scorso gennaio la Creso Pharma, una società australiana ha ricevuto il primissimo via libera dell’Unione Europea per la commercializzazione di cannabis medicinale per gli animali domestici. A base di nutraceutici e CBD, i biscotti di Creso Pharma sono stati sviluppati appositamente per gli animali domestici e dovrebbero rappresentare un’opzione terapeutica alternativa ad una serie di condizioni mediche comuni tra gli animali che spesso rimangono poco trattate.Non solo epilessia dunque, ma anche ansia e fobie, così come artrite, dolore cronico e diabete. Nei circoli veterinari c'è però ancora un diffuso imbarazzo riguardo l'idea di far assumere marijuana ai cani e agli animali domestici in generale. “Non escludo a priori la possibilità che questo possa essere d'aiuto – ha detto al magazine The Cannabist il dottor Krienke, direttore della Rice Pet Clinic & Hospital a Saint Paul – Sarà interessante vedere come si sviluppa ma credo che molti di noi saranno piuttosto diffidenti”. Anche la dottoressa Ahna Brutlag vede del potenziale ma rimane esitante. In veste di tossicologa veterinaria presso Pet Poison Helpline, ha visto cosa accade ai cani che si pappano le space cakes o i brawnies corretti dei padroni. “Negli ultimi 6 anni, di pari passo con la legalizzazione in molti Stati, abbiamo avuto un aumento del 448% nei casi di overdose da marijuana – ha detto la dottoressa – l'incidenza è dovuta ad un'assunzione eccessiva di prodotti commestibili a base di cannabis che, soprattutto i cani, possono trovare facilmente negli ambienti domestici”. Gli animali che hanno la passione per i biscotti alla canapa o che semplicemente non riescono a resistere alla tentazione di papparsi qualsiasi cosa venga mangiata dai loro padroni, mostrano i classici sintomi dell'high umano. “Sembrano, o meglio, sono nello stesso identico stato degli umani: leggermente barcollanti e poco fermi sulle zampe, espressione confusa o sguardo appannato – spiega la dottoressa Brutlag – ma questi sono i segni più blandi”. Per quanto divertente possa sembrare l'immagine dei nostri animali domestici sballati, troppa marijuana nel loro sistema può portare a diversi problemi di salute. Un'overdose può innescare “tremori ed attacchi – continua la dottoressa Brutlag – può perfino creare un drastico abbassamento della pressione sanguigna e cardiaca, con il rischio di infarti ed ictus”. La tossicologa veterinaria ha detto che molta ricerca deve ancora essere fatta per determinare se effettivamente la cannabis può avere effetti benefici per i cani, soprattutto crede si debba indagare in direzione chimica, per capire quali dei tanti cannabinoidi presenti nella pianta sono adatti ad essere a somministrati agli animali, senza effetti collaterali. La più grande sfida sarà quindi probabilmente quella di trovare la giusta dose, una dose che sia efficace ma non così alta da compromettere la salute dell'animale. Nel frattempo, proviamo a tenere Fido lontano dalle nostre space cakes... di Giovanna Dark
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